Poesie personali


Scritta da: cico
in Poesie (Poesie personali)
L'immagine riflessa,
dalle luci e dai colori
di quest'estate
che ancor non c'è,
riporta il mio pensiero
agli intenti di allora che,
triste del mio primo amore,
mi vedea salire
le sconosciute balze
per raggiungere
l'impenetrabile sogno.
Su quei passi rivive,
il mio spirito,
il magico significato
di quest'intorno;
sulla sua grandiosa dolcezza,
l'impavido essere,
vuolsi posare e
ivi attendere:
forse domani,
forse per sempre:.
Composta martedì 4 luglio 1989
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    Scritta da: Paolo Bau'
    in Poesie (Poesie personali)

    Il Sipario

    È ormai vuoto il palco.
    È rimasto solo l'orologio, e la polvere del tempo passato.

    Ha un taglio vecchio questo mio vestito
    e la mia caccia con le dita non trova altre monete
    nelle sue tasche

    Trovo invece foto ingiallite
    del tempo in cui ero disperato, di quel secolo in cui ho odiato
    e di quel lampo, in cui sono stato felice

    ed altre immagini
    vecchie, sgualcite, spiegazzate
    delle cose che ho capito, delle persone con cui ho parlato,
    e del mio vivere, con le persone che ho amato

    e nella tasca più grande
    un'immagine che ho sempre tenuto piegata
    per non vederla mai, per non vivere quel rimpianto
    di non essere mai stato chi davvero sono.

    Immagini, sensazioni, emozioni,
    che volevano ancora tempo
    che non volevano quell'orologio
    e che sono tutte con me,
    qui, nel profondo nelle mie tasche
    a venire nel mio obbligato passo
    verso la fine del palco,
    verso la vera sconfitta

    La vera sconfitta
    di quando, dietro al sipario,
    tutto sarà...
    passato prima,
    dimenticato poi,
    mai stato infine.
    Composta lunedì 9 novembre 2009
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      Scritta da: Pier Luigi Lando
      in Poesie (Poesie personali)

      L'eterno femminino

      Donde questo fascino,
      donde questo richiamo arcano?
      Anche quando l'età non è più quella della beltà,
      dell'erotico appeal, un'ineffabile Afflusso di messaggi,
      suadente, prende chi la sua voce Ascolta,
      o il ticchettio del suo felpato Passo sente avvicinarsi
      o delle vesti il fruscio avverte
      o quando lei, con felina mossa, la chioma scuote.
      La sua presenza di per sé può cambiare tutta un'esistenza.
      Pur a volte non sai:
      cosa, come, dove, quando, perché:
      ma sai che: tutto, comunque, subito è per sempre!
      Più forte d'ogni altro desio,
      al di sopra d'ogni altro timore,
      lo chiamano amore!
      Composta nel 1982
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        Scritta da: Brunason
        in Poesie (Poesie personali)

        Vorrei...

        Se cado, vorrei che mi prendessi,
        che mi rialzassi e mi portassi sulle spalle.

        Se rido, vorrei che ti unissi a me
        in un unico canto a due voci.

        Se piango vorrei che mi confortassi,
        un sol cuore con me.

        Se sbattendo la porta me ne andassi,
        vorrei che m'inseguissi,
        rimanendo sulla soglia,
        sussurrando il mio nome.
        E aspettassi speranzoso il mio ritorno,
        ben sapendo
        che non vado lontano senza te.

        Se ad un tratto impazzissi,
        vorrei che le tue forti braccia premurose
        accogliessero la mia follia.

        Se divenissi ignaro bersaglio
        di perfidia e dileggio,
        arrivando a provare tristezza e angoscia,
        vorrei poggiare il mio capo
        sul tuo cuore ardente e tenace.

        Se mi ammalassi e in silenzio gridassi
        vorrei che le tue orecchie d'amante
        cogliessero il mio sussurro
        e i tuoi occhi gentili mi dessero consolazione.

        Se morissi vorrei che mi portassi
        con serena solennità
        fino al luogo in cui
        vivremo insieme per sempre.
        Composta nel novembre 2009
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          Scritta da: Brunason
          in Poesie (Poesie personali)

          Silenzio che parla

          Ecco io busso.
          Mi affaccio anche un po'
          alla tua porta.

          Occhieggio, nascosto
          se sei proprio tu.
          Se odi il mio canto:
          silenzio che parla.

          Il cuore impazzito
          balbetta e s'arresta
          Non sai
          o non sei.
          Ti scosti anche un po'.

          Temuto rifiuto
          che gela anche il cuore
          più ardente ed ardito

          è tardi, mi fermo.
          Ma no, torno indietro.
          Ripasso e ancor busso.
          Chissà se si accorge
          ciò che si perde?

          Chissà che il mio amore,
          che insiste e persiste,
          sciolga quei lacci?

          Catene tenaci,
          che tanto hanno avvinto
          quel cuore polare.
          Arretrate veloci,
          sbrigliate e migrate,

          è giunto il vincente:
          un cuore rovente.
          Composta nel dicembre 2009
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