Poesie personali


Scritta da: Barbara Brussa
in Poesie (Poesie personali)

Sì, lo voglio

Io ho sposato Te.
Ti ho sposato nel mio cuore,
per l'eternità.

Niente e nessuno
potrà mai separarmi
dalla parte di te
che vive nella mia anima.

Nemmeno la morte.
Perché ti amo,
di un Amore che va oltre
un paio di firme su un pezzo di carta.
Un Amore
che va oltre le convenzioni.
Un Amore che va oltre...

Oltre il possibile, e l'impossibile.

Ti ho sposato in gran segreto,
alla presenza dell'unico testimone
che veramente conta: il mio Cuore.

"Sì, lo voglio!"
e sarà davvero per sempre...
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    Scritta da: AfroditeAx
    in Poesie (Poesie personali)

    Abbandono

    Pacato è il tumulto del tuo corpo,
    lieve come un soffio è il respiro, leggero e assente.

    Oh mollezza del riposo,
    com'è soave e desiderabile questo tuo indifeso abbandono!

    Non i dardi accesi dei tuoi occhi,
    non le onde fragorose dei capelli,
    non il sorriso tagliente e distante
    tende quest'anima turbata.

    È la piega del collo inerme
    che invita il bacio e la carezza,
    è la tua mano uno stelo reciso ed adagiato,
    drappo abbandonato all'incalzare dei fremiti.

    Ah, queste labbra!
    Cosi incustodite eppure cosi distanti,
    si schiudono, boccioli e germogli alla vista,
    rimangono, ahimè, celate e inviolate
    dietro la muraglia del tuo diniego.
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      Scritta da: Giorgio Marconi
      in Poesie (Poesie personali)

      I lati opposti della notte

      Dal sole che muore rinasce un brandello
      di vita sognata, di morte apparente,
      un quieto pulsare di palpebre spente,
      socchiuse su un limbo di nero mantello.

      Sipario sul mondo, universo sommerso,
      di ombre e sussurri, paure e giacigli,
      distese frementi di crisantemi e gigli,
      uniti e disgiunti nel buio fecondo.

      Cani ululanti alle stelle gitane,
      rombi di moto e frinir di cicale,
      silenzi inudibili tra il Bene e il Male,
      tacchi affilati di inermi puttane.

      La mela stregata, il castello incantato:
      ogni cosa di notte si può creder vera,
      il destino beffardo si ferma sdegnato,
      e al risveglio ci attende, immutato, com'era.
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        Scritta da: Giorgio Marconi
        in Poesie (Poesie personali)

        Dal fondo del pozzo

        Torrente sconvolto da flutti e da piene
        di dubbi, timori, disgrazie ed amori,
        dolcissimo cuore dei mille colori
        rinchiuso in cantina fra spettri e falene.

        Potrai mai salvarti, oh anima sorda,
        in questo chiassoso uragano silente,
        immoto eppur scosso, nella tua mente,
        che gioie e armonie a stento ricorda?

        Dal fondo del pozzo contempli la vita,
        abbracci, bisbigli, risate e allegria.
        Apparenza, ti sembra, vana ipocrisia,
        false speranze di gente smarrita.

        Sul fondo del pozzo ti scorge la vita,
        pietosa ti lancia una fune che danza,
        afferrala, orsù, non negare alle dita
        di stringer con forza cotanta speranza!
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          Scritta da: AfroditeAx
          in Poesie (Poesie personali)

          Notte d'amore

          Balenio, tintinnio incalzante
          luccichio che a tratti acceca gli occhi stanchi.

          Brusio costante, voce sommessa
          che soffia parole, invade i pensieri storditi, confusi.

          Diventa frastuono la voce, quel suono,
          risplende e riluce
          tremendo ora il giorno.

          Allarmi accorrete!
          È vero il sospetto, svelato l'inganno.
          Celato d'ardore
          l'affanno di avere una notte d'amore.
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            Scritta da: Alexandro4x4
            in Poesie (Poesie personali)

            Pensando a te

            Un giorno ti racconterò favole che ci appartengono
            Per aver fatto parte dei nostri giorni, sempre.
            E riuscirai a vedermi per ciò che sono
            e riuscirai a capirmi per come sono
            e riuscirai a sentire quanto sei per me importante.
            Vivrò per quel tempo, per quel giorno vivrò,
            Per i tuoi sorrisi e per i tuoi baci
            Senza l'ansia di arrivare a domani
            Perché il tempo l'ho già fermato
            Dentro i tuoi occhi dentro i tuoi baci.
            Un giorno sorriderai soltanto nel guardarmi
            e balleremo fino quando stanchi e felici,
            Ci basterà guardarci negli occhi per amarci.
            Spero che arrivi quel momento prima di diventare troppo vecchio
            per avere ancora la forza di abbracciarti forte.
            Composta giovedì 17 aprile 2008
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              Scritta da: Giorgio Marconi
              in Poesie (Poesie personali)

              Aquilone

              Di te m'innamorai, del tuo sorriso,
              che di sole d'April tinge lo sguardo,
              e di fanciullezza ti colora il viso.

              Quella bambina il cor ora m'infoca
              e di ogni mia difesa si fa scherno,
              inconsapevolmente pura mentre gioca.

              Tra tanti anni, ahimè, sarò vegliardo,
              e sul volto tuo, tremante e ciancicato,
              un sorriso scolpirà lo stesso sguardo.

              Sì rivivrò l'identica emozione,
              della bimba che gioca col mio cuore,
              facendolo volar come aquilone.
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                Scritta da: Riccardo De Zottis
                in Poesie (Poesie personali)

                Insapore di verità

                Piangi. Agrodolci lacrime scorrono
                a lavare sul viso la consapevolezza
                del vero senza gusto, senza suono,
                che colora questo mondo d'asprezza.

                Il sorriso della scoperta increspa
                le linee del volto, donando divina
                comprensione ad un uomo che annaspa,
                come sempre, nella sua natura caina.

                Traditrice! Urla, gioisce e lacrima.
                Lancia il grido nel blu immenso
                del cielo stellato: dall'infinita cima
                nulla verrà mai in compenso.

                E nell'accettare il vero reale
                nulla di cui parlare, non una parola
                vuoi pronunciare; ti assale
                lo stupore e nel silenzio, sola,
                la pena un po' gioisce
                e la paura addolcisce.
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                  Scritta da: Riccardo De Zottis
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Chi sono oltre quell'orizzonte
                  fatto di responsabilità, di doveri
                  che una società amorale ha reso severi?
                  Oltre questa strada: quel monte.

                  Che si staglia così nero
                  contro questo cielo blu notte;
                  il fumo della sigaretta sale
                  sulla sua figura così non meno scura.

                  Non ho voglia di consumarmi
                  nella scalata. Pur avendo il desiderio
                  della conquista della cima; ami.
                  E amo troppo per corrompere l'animo mio.

                  Quindi resto, su questa strada
                  che conosco. Chiamatemi vigliacco.
                  Perché ho il coraggio di accettare
                  la paura di perder me stesso.

                  E sotto le stelle, più alte di quel monte,
                  ormai forse sono l'unico che aspetta: desideroso.
                  Composta nel dicembre 2009
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