Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Seduta davanti ad un cancello
ascolto il mio cuore
è un turbinio di emozioni che mi avvolge
gioia e dolore danzano insieme un tango appassionato
paura e coraggio convivo alternandosi la vittoria del momento
sento tutta la solitudine che è in me
quanta incertezza mi assale
quanta malinconia
vorrei fare qualcosa per te
vorrei alleviare le tue sofferenze
tendendoti le mani dell'amore
quell'amore che sai esistere
ma la sua assenza è piena in me
e rimango lì
seduta ad osservare il mondo oltre quel cancello
così distante ancora da me.
Composta giovedì 21 gennaio 2010
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    Scritta da: Ada Roggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Oh! Gli errori

    Ma l'uomo è fatto d'errori.
    Oh! Gli errori,
    hanno fatto l'uomo?
    Dio, creò l'uomo.
    A sua immagine, e somiglianza.
    Miracolo di Dio.
    Ma l'uomo cambiò.
    Perché?
    Perché è stato calpestato.
    Ciò che Dio ha creato?...
    Con amore Dio, ha dato il suo cuore.
    Ma l'uomo
    Lo negò.
    Lo nega.
    Compiendo quotidianamente errori.
    In questo mondo d'errori.
    Trovare parti pure,
    incontaminate,
    è un'assurda ricerca.
    Quindi, gli errori prevaricano.
    No... è il male!
    Il male?
    Si.
    Il male ha contaminato la terra, e i suoi abitanti.
    Per l'uomo via più facile
    Per sentirsi,
    padrone.
    Composta giovedì 21 gennaio 2010
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      Scritta da: Carlo Peparello
      in Poesie (Poesie personali)

      Lisboa

      Lisbona attendeva che i tuoi occhi si aprissero
      Le Docas salutavano l'albeggio grondanti caos
      Anche l'ultimo vicolo del bairro era abbandonato
      Scendesti gli ultimi scalini inamidati di rugiada
      i ciottoli levigati da passi dimenticati
      quale dedalo avrebbe accolto il tuo cammino
      Facce straniere d'enigmatica indifferenza
      Lisbona come un silente calderone
      atavico abbraccio di circostanza
      Ondeggiava il veliero rimesso a nuovo
      e il tram sbilenco seguiva il verme d'asfalto
      Qualcuno stava già impregnando l'aria di aglio
      e tu ti sistemavi alla buona la sacca sulle spalle
      presto per una birra e tardi per un sospiro
      Il giorno a Lisbona non aspettava rimpianti.
      Composta mercoledì 20 gennaio 2010
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        Scritta da: mikele74
        in Poesie (Poesie personali)

        Il potere dell'ammorbidente

        Il tuo sorriso,
        la tua fiducia,
        il tuo sguardo,

        tutto crolla, tutto falso!

        Forte la delusione pulsa nella testa e nel cuore,
        non la trattengo...

        Eppure,

        conosco la vita
        conosco le persone che la popolano
        conosco i sentimenti che in lei si intersecano,

        eppure,

        credo nella vita
        credo nelle persone che la popolano
        credo nei sentimenti che in lei si intersecano.

        Eppure

        non trattengo il rivoltarsi delle mie viscere!

        Eppure

        credo di conoscere...
        ... credevo di conoscere!

        Sposto la delusione con un soffio,
        ed il polsino della camicia mi aiuta a cancellare le amare tracce sul viso,

        così

        prendo un profondo respiro,
        indosso una nuova camicia
        e sono pronto per nuovi sorrisi,
        nuova fiducia,
        nuovi sguardi.

        Ora è tutto chiaro, ora so...
        ... credo di sapere...

        Ma in fondo che importa,
        l'importante è avere fiato e camicie pulite.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Solitudo

          Come obelischi di solitudine
          proiettati verso un cielo vuoto.
          Come gabbiani scampati a una tempesta
          La meta è ormai perduta e poco c'importa.
          Vuoto e avvizzito è il nostro animo
          e con esso languono Speranza e Amore.
          Esuli in questo deserto (da noi stessi voluto)
          arsi dal cocente astro
          come torri solitarie
          godiamo della compagnia della nostra sola ombra
          che indifferente ci assisterà fino alla nostra caduta.
          Composta lunedì 18 gennaio 2010
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            Scritta da: Albertyno
            in Poesie (Poesie personali)

            Mio Padre

            Sdraiato sul mio letto impotente verso la vita,
            ho visto i miei giorni trascorrere uno dopo l'altro,
            come una vecchina sgrana il Rosario, la donna buona chiamata morte ha sgranato i miei giorni.
            Ed ora sono qui all'ultima Ave Maria contento di andarmene da questo inferno chiamato vita,
            contento che il mio Rosario sia giunto al termine.
            Chiedo all'infermiera di aprirmi le tendine e di spalancare la finestra,
            voglio per l'ultima volta vedere il sole senza filtri,
            voglio ancora una volta respirare a pieni polmoni l'aria gelida della vita.
            Ah quanti ricordi,
            quanti rimpianti,
            ma ormai non c'è più tempo, l'Ave Maria è giunta all'Amen,
            epilogo finale di una vita priva di significato tersa di egoismo donatomi dall'ignoranza Umana,
            l'aria gelida si fa ora più calda, ancora più calda, oserei dire bollente,
            i raggi del sole si fanno forti,
            fortissimi e mi avvolgono nel loro limbo per portarmi lontano dalle mie sofferenze,
            so già che quando richiuderò gli occhi tutto questo finirà, ma in fondo è tutto quello che voglio.
            Composta mercoledì 20 gennaio 2010
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              Scritta da: Mirka Naldi
              in Poesie (Poesie personali)

              Chiuso in un cassetto

              L'illusione di riuscire
              a distrarti dai tuoi pensieri
              invece tu li tenevi sempre più stretti,
              come se avessi paura a lasciarli andare
              nella convinzione che un domani
              sarebbero tornati ad esser realtà.

              Mentre ti sentivo scivolare via
              ho fatto di tutto per trattenerti,
              ma più tiravo verso di me,
              più ti allontanavi.
              Poi è arrivato il giorno in cui
              ho dovuto aprire gli occhi
              e capire che era solo un sogno.

              Era solo uno di quei tanti sogni
              da chiudere nel cassetto
              con la consapevolezza che
              non si avvereranno mai.

              Uno di quei tanti sogni
              da chiudere nel cassetto
              con la consapevolezza
              che solo lì potrà esser realtà.
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                Scritta da: Mirka Naldi
                in Poesie (Poesie personali)

                Urlo di speranza

                Provare a gridare
                senza aver nessuno
                disposto ad ascoltare.

                È in questo
                assordante silenzio che
                mando giù bocconi amari e
                respingo lacrime salate.

                Ripercorro il passato,
                analizzo il presente,
                ripongo le mie speranze
                nel futuro.

                In un futuro
                non migliore di adesso,
                né peggiore,
                semplicemente
                un futuro con te.
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