Poesie personali


Scritta da: Manuela Mori
in Poesie (Poesie personali)

Un amore

Sabbia fine,
quell'amore.
Infiniti granelli di cuore
tritato in silenzi di piombo,
dietro invisibile grate,
grate a dividere.

Pianto secco
quell'amore.
Infinite gocce di dolore,
da pelle strappata a parole,
parole come pietre
di lapidazione.

Amanti in fila come soldati
a scortar quell'amore.
Perché se l'anima digrigna,
bisogna almen che il corpo esulti,
sotto coltri gelate d'assenza.
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    Scritta da: Manuela Mori
    in Poesie (Poesie personali)

    Tenera luna, piuma di cielo...

    Tenera luna,
    piuma di cielo,
    che porti nel murmure d'acque
    danzanti ai tuoi ritmi?
    È murmure d'anime sperse?

    Falce di tiepida luce
    fra chicchi di campo celeste,
    chiami forse la gente
    alla pura semenza?

    L'uomo è più umano
    dov'è più natura - le
    Il mondo è più vero
    dov'è più animale.

    Ti guardo, non sento.
    Persa nella mia voce,
    non sento la tua voce.
    Solo il mio canto,
    che è canto e pianto.
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      Scritta da: Rita S.
      in Poesie (Poesie personali)

      Vento

      Ti amo, vento, che soffi stanotte
      e come foglia, spietato, mi scuoti,
      la mia chioma scompigli,
      e mi bruci negli occhi,
      mi incuti paura e sgomento,
      eppure io ti amo.
      Tormenti il povero salice
      sommesso e indifeso,
      lì nel giardino percosso
      frusciano e fischiano anche gli arbusti
      e qui, proprio accanto,
      tintinnano i vetri, vibranti.
      Affannato, il mio cane ti teme:
      guaisce di te, per scacciarti o subirti,
      fugge, cerca rifugio ai miei piedi
      e infine, arrendevole, tace...
      Ti vedo sull'onda increspata
      che s'alza infuriata e si frange su rocce,
      su nuvole in corsa sfrenata,
      su campi maturi di spighe dorate,
      t'insinui, sottile e tagliente,
      con somma maestria
      in oscuri anfratti e tra umane miserie.
      Fascino spettrale, spirito in rivolta,
      la forza tu sei, e forza mi dai,
      lambisci la pelle che trema,
      ricopri i banali rumori
      e stordisci il mio orecchio di te,
      sonora armonia dell'immenso...
      Carezzi al passaggio con furia o dolcezza
      i pensieri e le idee che fioriscono in me,
      mi porti le voci lontane da qui
      quegli echi che ascolto, che sento realtà.
      Alzati, vento, vai ancora più su,
      rapiscimi in volo, non indugiare...
      portami ora a errare con te
      su questo lembo di complicità,
      che hai teso per me, per me solo...
      fammi lanciare lo sguardo
      sulle distese infinite, le terre ed i mari,
      e sugli orizzonti sempre più vasti,
      così libertà io respiro, e mi vivo...
      mi vivo in profondo, ci sono, mi sento.
      Puro e solingo, intrigante compagno,
      ti amo, vento che soffi stanotte...
      Composta lunedì 28 dicembre 2009
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        Scritta da: Blu Finch
        in Poesie (Poesie personali)

        La farfalla può volare!

        Sulla sabbia ti ritrovo
        pezzo dopo pezzo
        sei lì... dove
        ti ho sognato.
        Vetri fulgenti
        in un sole
        che fa sfavillare
        le piccole gocce
        che dissetano
        i piccoli pezzi
        infranti dal dolore.
        Rinchiusa in una
        prigione di vetro,
        ... una farfalla.
        Dal suo letargo eterno
        in un batter d'ali
        si desta.
        Corre in alto
        vola sfiorando
        un raggio di felicità.
        Uno sguardo indietro
        per osservare il presente.
        Il capo in avanti
        per raggiungere il domani.
        Una flagranza di colori
        accarezza un leggero
        soffio di vento
        che giunge
        i miei occhi
        socchiusi e sereni.
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          Scritta da: Manuela Mori
          in Poesie (Poesie personali)

          Sotto le macerie di Favara

          Il sole del mattino nel ferale lucore
          tra le marce macerie ricava il cuore
          dei sacri cristi inchiodati a Favara.
          Gente sotto una razza padrona avara,
          razza bara in pubblici investimenti
          mutati sempre in privati arricchimenti.
          Da quella spezzata carne di cuore rossa,
          gente usa a subire sempre, si sente mossa.
          Gente abituata a chinare la testa,
          ad accontentarsi dei resti della festa,
          sente germinare in quel cuore distrutto
          un seme, ma troppo maturo per dare frutto.
          Il lume della sera vince al sole il lucore,
          e torna un'ombra muta su quel sacro cuore.
          Composta domenica 24 gennaio 2010
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            Scritta da: Roberto Gattulli
            in Poesie (Poesie personali)

            Frammenti della mente

            Brucia le mie sofferenze
            con il tuo amore
            porta la mia anima
            nel giardino dell'eden

            Sirena della notte
            fammi dormire
            nel tuo grembo d'orato
            il mio sangue è puro
            scorre in vene di cristallo

            Sono l'angelo nero
            ti amo regina delle tentazioni
            dove sei Luna nera?
            Hai rapito il mio cuore
            ora ti appartengo

            drogami con la tua dolcezza
            e cerca di non guarirmi
            la tua voce
            è un petalo di rosa

            Sono nel cancello
            della tua vita
            nei tuoi occhi c'è l'amore che
            il mio cuore stanco
            cerca disperato

            Sposa il mio cuore
            ti dono la mia vita
            principessa dell'eden
            dea della notte.
            Composta venerdì 18 settembre 2009
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