Poesie personali


Scritta da: Pattyrose
in Poesie (Poesie personali)

Polvere

Polvere solo polvere
tracce di uomini andati
donne sparite
bambini perduti.
Non sono bastate mille fosse
per nascondere meschinità.
Dell'uomo bestia magistrale
nemmeno gli abissi infernali
ne vogliono l'odore.
Sporche mani frementi
visi sudati dai tormenti
navigano senza pietà
bruciando in quel girone.
Anime eteree tranquille
sorrisi angelici
vittime loro
per Campi Elisi
mano nella mano
volteggiano come angeli
nella luce vivida
Niente più sofferenza
né dolore solo...
Amore... a noi dato
per ricordare...
Per mai dimenticare.
Composta mercoledì 27 gennaio 2010
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    Scritta da: ODIOSA
    in Poesie (Poesie personali)

    Là dove finisce il mare

    Là dove finisce il mare
    mille mondi
    ho potuto visitare
    ma nei posti in cui
    ho provato a sbarcare
    sempre i tuoi occhi
    ho continuato a cercare
    e verso l'immenso
    ho ricominciato a navigare

    Là dove finisce il mare
    c'è un cuore che a casa
    non vuol più tornare
    e se le sirene
    non smettono di cantare
    vi è un nome che la magia
    non può cancellare
    seppur che ad Itaca
    qualcuno sta ad aspettare.
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)

      A te che ami

      Buona notte
      ai tuoi pensieri
      che si adageranno piano
      tra le nuvole dei sogni
      colorate di magia.

      Buona notte alle parole
      che ci son rimaste dentro
      e
      ci fanno compagnia.

      Buona notte
      a te che ami
      respirar la fantasia.

      Buona notte mia natura
      buona notte al tuo sapore.

      Buona notte al tuo profumo
      al tuo splendido colore

      buona notte.

      Dolce fiore.
      Composta giovedì 28 gennaio 2010
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        Scritta da: Isabel
        in Poesie (Poesie personali)

        Autunno

        Odo il celeste lamentar
        e degl'esser d'ebano l'aspro gracidar.
        Delle vigne ottobrine il dolce sentor,
        delle foglie defunte i vividi color.
        Del sole facente capolino tra i d'oro filar,
        ed il suo tramonto ch'induce ad amar.
        Odo il pungente frescore, è arrivato,
        rimembro di tepor ormai passato.
        Riaffiora or què cupa atmosfera,
        di gioia assopita e speranza leggera.
        E d'uva violetta il dolce sapor,
        le delicate rondini in cerca di calor.
        Di crisantemi e castagne, l'autunno è amico,
        "Son buon frutto, mangiami, ti dico!".
        Di cieli rattristi, privi d'amor e ristoro,
        riflessi ormai son ricordi: un tesoro!
        Ricordi d'amici, di mare d'estate,
        di calde, lunghe e felici giornate.
        E d'aria, di fresca acqua lavata
        Non resta ora che scia sfocata.
        Di nebbia, foschìa, di vapor tenebrosi,
        restan cieli blandi e timorosi.
        Dè giganti son via i regal vestiti,
        dall'estate, dal vento, strappati, rapiti.
        E ora, spogli, sono in attesa,
        di fredda neve che li ricopra, immensa.
        Son morti, è l'ultima sera
        e torneranno in primavera,
        portando fiori, foglie e frutti,
        per risvegliare la gioia di tutti.
        E rallegrare umori e menti,
        ma per adesso si è un po' spenti.
        Fan parer la tristezza di meno,
        i vivaci tappeti d'arcobaleno.
        D'aspetto misterioso, di volto audace,
        cupo, duro, che non trova mai pace.
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