Poesie personali


Scritta da: DANA
in Poesie (Poesie personali)

You can smell it

Inconsapevolmente scrivo
si compie il miracolo
puntuale
non dubitavo
è arrivato quel fluido magico
che ogni tanto mi raggiunge
come un intenso profumo di ieri
oggi mi avvolge
Non so scrivere poesie
non importa
ma posso dire che scrivo
mentre mi faccio vivere dalla carta
è difficile spiegare uno stato d'animo
in cui ci si sente vivi solo quando
manipoli la carta
la carta invenzione egizia credo 2000 anni a. C.
Si vivo nella carta che leggo
che tocco
che coloro
che pasticcio
è il mio unico contatto reale
col piacere profondo di comunicare
nessuno è interessato a sapere
se dietro di me c'è qualcosa di scritto
Ci sono ricercatori
che si dannano una vita intera
per trovare manoscritti
e tra le persone che io conosco
nessuno mi ha mai chiesto se mi piace scrivere
Tu sei stato l'unico!
Io sono qui e scrivo
e mi vedono tutti i giorni
a qualche cazzo di qualcuno interessa?
Perché non parlate fogli?
La voce della carta è ugualmente bella,
ma tu hai una voce così sensuale!
Si ma quando scrivo
non sono tenuta
a rispondere
alle tue bizzarre domande.
Composta nel 1982
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    Scritta da: DANA
    in Poesie (Poesie personali)

    Vuoto senza data

    Grazie per aver capito
    ciò che solo i sogni sanno
    pensieri travestiti
    offrono se stessi
    a metafore grossolane
    patetiche singole voci
    vagano instancabili
    bracciata dopo bracciata
    in un oceano di dubbi
    oceano salato
    come questa goccia
    che galleggia
    in un vuoto senza data
    in un giorno senza dita.
    Composta nel 1900
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      Scritta da: DANA
      in Poesie (Poesie personali)

      1995 In tailleur a piedi nudi

      In tailleur a piedi nudi
      in compagnia del vento
      mi sento sola oggi

      cammino nella sabbia
      giocando col profilo
      dell'ombra disegnata

      e ancora mi diverto
      il vento a spettinarmi
      attiro un po gli sguardi

      di tutti quelli che
      al contrario di me
      si chiedono perché?
      Composta domenica 26 marzo 1995
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie personali)

        L'aria diventa argento

        Questa amara realtà mi frantuma il cuore
        questo letto ha ancora il tuo odore
        ma che cos'è la libertà
        e che significato ha?
        La mia anima muore lenta dietro il tuo tramonto
        ma perché non riesco a dimenticarti
        ma perché ogni pensiero e rivolto a te
        ma perché l'aria diventa argento
        ma perché il sole si oscurò
        ma perché la terra pianse
        ma perché sei volata in cielo
        ma perché Dio non prende me
        ma perché non riesco a smettere di piangere
        ma perché ogni mia poesia e rivolta a te
        ormai tu esisti dentro me
        scriverò il tuo nome su ogni muro,
        su ogni cielo
        perché tu sei la mia follia, la mia vita
        e tu Dio non puoi farci niente
        difenderò ogni cosa che sa di te
        ora tocca a me
        ora respiro il tuo amore perso in questa oscurità assassina.
        Composta venerdì 21 maggio 2010
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          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie personali)

          A mezzanotte la Principessa muore

          Rumore di passi
          rivela presenza;
          due braccia ti cingono
          e nasce un sorriso

          l'orologio del cuore
          scandisce il tempo dell'amore;
          appese ad ogni parete
          promesse di felicità fanno rosa
          i muri dipinti di bianco

          Nel letto ti svegli, e respirando
          il suo assopito respiro
          soffi in alto batuffoli di stelle
          Il soffitto diventa
          un cielo esclusivo

          Nell'aria, il profumo di un sogno
          riempie le stanze:
          diventa castello
          la tua minuscola casa

          Ma poi...

          tutto scompare
          quando trasloca l'amore
          Come scoccasse mezzanotte
          e la Principessa muore

          Cenerentola in lacrime
          continua a sognare...
          mentre spazza la polvere
          dell'antica magia
          che a mezzanotte è tramutata
          in consapevole illusione.
          Composta venerdì 21 maggio 2010
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            Scritta da: Rocco Fierro
            in Poesie (Poesie personali)

            Il mare

            Dall'alto di una scogliera
            Guardo lontano il mare,
            Con il suo moto ondoso
            e il suo, al vento, spumeggiare
            Mi portano a pensare
            a quanto questa culla naturale
            Sia stata spettatrice muta e imparziale.

            Il mare, ultima dimora di chi,
            Senza paura a sfidato la sua ira
            o di chi, solo per sfortuna
            a pagato con la vita quel viaggio
            Che doveva, forse, portare
            La dove il lavoro era
            Più facile da trovare...

            Il mare pieno di ricchezze naturali
            e sulle tue spiagge, quante coppiette
            Hai fatto innamorare...
            Quanti bambini hai fatto giocare,
            Quante persone hai fatto sognare

            Sono proprio quelle persone
            Alle quali tu hai dato e che stai ancora dando
            Che ti stanno a poco a poco
            ma inesorabilmente avvelenando...
            Composta venerdì 21 maggio 2010
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              Scritta da: dax
              in Poesie (Poesie personali)
              Dovrò lasciare questo corpo,
              tra dolore, grida rimpianti e paura,
              dovrò lasciare queste amate
              miserie, questi amori, queste debolezze,
              lasciare piangendo questo tremore di vita
              questa terra tanto amata.

              Verso sconosciute regioni,
              verso sconvolgenti pentimenti,
              verso l'eterno Dio,
              o il nulla, l'infinito niente
              ghermirà i miei pensieri,
              la mia coscienza.

              Dovrò lasciare i miei silenzi,
              la mia amata solitudine
              la mia debolezza la mia illusione,
              la mia fagocitante nullità,.

              Solo allora m'accorgerò
              che l'acerrima nemica non esiste,
              è solo una menzogna una pietosa bugia,
              è solo una faccia della stessa medaglia,
              che la vita e il male sono eterni,
              che il bene è l'eterna sfida
              l'eterno rincorrere se stessi
              verso un futuro sempre diverso,
              sempre uguale.

              Sempre uomini, sempre bestie,
              sempre santi sempre assassini,
              sempre casti sempre prostituti.
              Composta nel febbraio 2010
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