Poesie personali


Scritta da: Rosario Chippari
in Poesie (Poesie personali)

Assoluto chiaro mattino

Assoluto chiaro mattino,
riapre il pensiero ad Oriente delle idee...
Come un girasole va verso il sole,
così il mio spirito attrae il cuore...

Ma dov'è lo spirito guerriero?
Dov'era la casa sulla roccia?
Al mattino miro di nuovo questo sole
che mi ricorda la verità di me stesso...

L'amore attraversa veloce le mie arterie
e inonda il mio corpo di linfa passionale...
Desiderio di amare che consuma
le mie idee e i miei pensieri...

Svestiti, uomo, dell'armatura antica,
ove le Regine hanno posato lo sguardo
sdegnandosi per la mancanza di forza vera.
Ora vinca la vera forza, potenza dell'anima...

Il tempo ormai del nuovo orizzonte
ha segnato il mio pensiero,
accendendo il cuore di fuoco rovente...
Brucia se non si spande...

Chi, se non tu, o Sangue Immacolato,
può più purificarlo e indirizzarlo al cuore giusto?
Resta il cuore come un soldato
fino all'alba dell'amore, nell'attesa di te...
Composta sabato 10 dicembre 2011
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    Scritta da: Anto Magic
    in Poesie (Poesie personali)
    Sei tu, il mio unico amore,
    la mia gioia infinita,
    il mio senso della vita.

    Sei tu, che con il tuo sorriso
    il tuo abbraccio, la tua carezza
    hai rasserenato i mie momenti di tristezza.

    Sei tu, che quand'eri piccino, mi dicevi:
    mamma stammi sempre vicino,
    e io stringendoti al mio petto, ti dicevo:
    non temere mio angioletto.

    Anche se ora sei grande,
    e un altro amore hai da pensare,
    sappi che...

    Sei tu, il mio unico amore,
    la mia gioia infinita,
    il mio senso della vita.
    Composta sabato 10 dicembre 2011
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      Scritta da: Lisa Dansalvarea
      in Poesie (Poesie personali)

      Sai...

      Sai... dietro i tuoi occhi d'ebano
      c'è un mondo che non conosco e
      vorrei che, riscaldando i tuoi gesti,
      mi invitassi a scoprire.
      Cosa voglio? Io ho ancora una vita da donarti,
      quella che vivi adesso dietro un vetro.

      Non scivolerà più come acqua tra i tuoi giorni,
      ogni sensazione avrà un nome nuovo
      e non ci sarà mai abbastanza
      spazio per conservare le tue emozioni.

      Sai... sarebbe bello scommettere su
      quante parole riusciresti ad
      imparare e non avrebbe prezzo sentirle
      urlate a squarciagola, mentre corri
      sicuro di te, fino a sollevarti per volare
      insieme ai tuoi sogni.

      Sai... io non ti chiedo poi tanto,
      rinuncia ad un attimo dei tuoi silenzi
      per superare il vetro, dammi le tue paure
      poiché voglio essere il punto
      delle tue certezze, insieme liberiamo
      i colori nel tuo mondo di vetro.
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        Scritta da: G. De Felice
        in Poesie (Poesie personali)
        Non so dove tu sia ora.
        Non so cosa stai pensando,
        a quale velocità scappi il tuo cuore.
        Non so se lungo la schiena mi senti
        se quando la luna mi guarda beffarda
        ti sudano le mani,
        se il cuore urla così forte da farsi sentire.
        Se ti pervade il dubbio
        l'angoscia
        di cosa avremmo potuto essere.
        Di quanta invidia avremmo scatenato.
        A quanti sorrisi sognati,
        e mai regalati,
        bisognerà rinunciare.
        Non so nulla di tutto ciò.
        So che ogni giorno sempre più lontano da te,
        dai tuoi sguardi e dai tuoi sorrisi,
        dal tuo modo di mascherarti come groppo in gola,
        muoio un po'.
        Perché mai nulla mi è mancato quanto te.
        Perché tu eri così sbagliata,
        da esser così perfetta per me.
        Anche il sole potrebbe essere così innamorato
        della luna
        che mai nessuno lo scoprirà mai.
        Nemmeno la luna stessa.
        Nemmeno tu.
        Composta venerdì 9 dicembre 2011
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          Scritta da: Luigi Principe
          in Poesie (Poesie personali)

          Accenni di narrazione sensata

          Sono il RE.
          Il Re di tutto quello che vedi adesso
          la luce delle candele
          il calore del tuo corpo
          e questo cotto marrone.
          Dello specchio che abbiamo davanti
          tutto quello che rifletterà da ora al sorgere del sole
          e dell'aria profumata che respiri questa notte.
          Questa notte mi svela un segreto
          in questo caos
          gli unici accenni di narrazione sensata
          sono dati dall'inizio e dal ritornello.
          La mia infanzia, le nostre notti.
          Composta giovedì 30 novembre 2000
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            Scritta da: Andrea Schinardi
            in Poesie (Poesie personali)

            Coperta d'amare

            Ombra, in resister luce, insisteva sottesa in cono d'uscio aperto, di cui presa ferma su maniglia, come timoniere la randa, ponea governo sì che gioco fosse fermo.
            Attesa, di prezioso gusto, elencava in luce profondità di stanza da pavimento a letto.
            Mare a raggiunger battigia, che indugio d'ombra disegnava coperta, a lui dava tempo di scriver versi di cui solo cura d'occhi provvedeva ricordar senza azzardo di scrittura.
            Coperta mare, a divenir di schiuma lenzuolo, come onda prima d'infrangersi, mirava a schiena nuda d'argento e linea di seduzione accompagnava sguardo da nuca a reni dove Arte natura posa indici, giocando, sì che di fossette resti ricordo.
            Geloso dei suoi occhi, a saper di Lei il nudo sonno, come a completare quadro, indugia sui capelli, il profilo del viso e poi il solco d'anca, in accenno, che di ginocchio suggerisce richiamo a seno.
            Ombra, di preziosa attesa in elencar luce di Lei il nudo, parea non donar colore sì che argento, del quadro, fosse dono ed opera.
            Mano, di poeta scrittura, dell'uscio governava spiraglio che coperta restasse mare.
            Occhi, di marinaio timone, d'argento ombra scrivevano strofe sì che sonno restasse nudo.
            Composta lunedì 8 agosto 2011
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              Scritta da: Pierluigi Ciolini
              in Poesie (Poesie personali)

              Le risposte del cuore

              Ma com'è che va?
              la sera l'aquila al nido

              E al saggio
              la mano al mento
              quando domanda poni?

              Ma com'è che va?
              quando s'arrende
              la spada nel fodero al guerriero

              (Mi parlò in una notte piovosa)

              Non hai ne spada ne mantello
              solo labirinti
              abitati da strane creature

              Ora adagio ti prego cullami
              perché passi anche questa notte

              Bramavo ali sulle spalle
              ma tu mi riposi le mani
              sul tuo grembo
              per sentire nuova vita
              e senza più dolore
              germogliò la chiave
              per aprire ancora
              porte a nuovi giorni

              Non ti ho mai conosciuto
              e solo per questo
              ti chiamerò straniero.
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                Scritta da: Pierluigi Ciolini
                in Poesie (Poesie personali)

                Mille e una Notte

                No no lo ammetto
                avevo rotto gli occhiali
                e giocavo a moscaceca

                Si io che sbriciolavo il cuore
                per disegnare sull'asfalto
                il sorriso alla malinconia

                Io che non vedevo la fine
                e allungavo le mani
                in cerca dello specchio magico
                di quei pochi e inutili nascondigli

                - non ero più solo -

                Camminavo in compagnia
                di un Pierrot e una Zingara

                Lui muta faccina provata
                da una lacrima di vento
                sembrava in una fiaba beffarda
                in cui ti muovi ha fatica
                alla ricerca perenne de
                alla fine vissero
                tutti felici e contenti

                Lei in cerca della corte dei miracoli
                con un lampo vermiglio fra i capelli
                e una luce negli occhi
                scuotendo la testa
                sussurrava due volte
                a l'eco delle mie emozioni

                è solo un incantesimo
                è solo un incantesimo

                a lume di candela
                su di una strada che non scegli
                ma vuoi arrivare in fondo
                mi volle fare le carte

                forse tarocchi

                ma con due sole carte
                tra il giudizio e l'appeso
                avevo la scusa per fermarmi
                al mercato delle pulci

                inseguito da una farfalla
                che non a caso sbatteva le ali
                in cerca di primavera

                tra saltimbanchi e mangiafuoco
                barattai il mio pastrano
                per uno zecchino d'oro

                - e cosi pagai pegno per le mie bugie -

                certo era un pastrano vecchio
                aveva le tasche un po' bucate

                ma dalle luci della notte

                era di lana
                spinosa e grezza
                comprata qua e la
                in anni difficili da filare
                ma pur sempre buoni
                per scaldare la solitudine

                mentre lo toglievo
                le comparse si fermarono
                ed io recitando con gli occhi
                al culmine di una scena
                già vista nel mio teatrino

                inciampavo ancora
                nelle stringhe
                sciolte del cuore

                e ridevano di me

                io che burattino senza più fili
                avrei solo voluto stare in equilibrio
                nell'immenso di un'altra notte
                cercando la Fata Turchina

                o piuttosto che niente

                a seminare margherite
                sull'ultima stella a destra
                insieme alla Donna cannone.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Amo il tramonto

                  Amo il tramonto
                  sull'ultimo rigo di mare,
                  su un campo di grano,
                  dietro le montagne,
                  filtrante tra i rami,
                  nascosto tra le nuvole...
                  perché tutto si fa ancora più bello.

                  Amo il tramonto
                  che scivola sui capelli sudati
                  dei mei figli all'ultimo gioco...
                  perché sarà presto sera
                  e qua sotto casa,
                  lontani dal mondo,
                  me li trovo al sicuro.

                  Amo il tramonto
                  appoggiato sulla sua curva schiena
                  intenta alle quotidiane pulizie...
                  perché mi fa felice il pensiero
                  che tra non molto
                  troverà finalmente
                  del meritato riposo.

                  Amo il tramonto
                  che d'emozioni mi ricolma
                  calmandomi gli affanni
                  e ammorbidendo le amarezze...
                  perché mi sta portando
                  verso il tranquillo niente
                  della notte.
                  Composta lunedì 30 novembre 1981
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