Poesie personali


Scritta da: Eric Gentili
in Poesie (Poesie personali)

Ganimede

Tra rovine di templi
coperte dal sangue del Sole
piange Ganimede
in solitudine
accompagnando il mare
con i suoi lamenti

aspetta Zeus
che lo innalzò nel Cielo
con ali d'Aquila
riscaldandolo col suo corpo
stringendolo a lui
sussurrandogli parole
dettate da Eros
che strinsero il suo cuore
come rovente catena

ora sta lì
dopo giorni
ed aspetta
il suo ritorno
di udire in lontananza
la voce amata
e di poter stringere
il corpo che gli diede
il caldo piacere
per ora piange
troppe lacrime da asciugare
sul bel viso
aspettando
lui
il suo calore
e gli fanno compagnia
i templi distrutti
muti maestri
che un tempo egli ascoltava
ed ora ricambiano.
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    Scritta da: Eric Gentili
    in Poesie (Poesie personali)

    Passeri

    Seduto
    nel limbo della metropolitana,
    aspettando di andare,
    mi perdo in pensieri
    che mi disorientano.

    Un movimento mi ridesta:
    un passero zampetta davanti a me,
    andando a nascondersi nell'aiuola,
    dove svolazzano altri
    in cerca di cibo,
    beccando qua e là,
    senza dare importanza a niente.

    Come l'invidio,
    loro che hanno l'Immensità,
    senza nessun legame
    che impedisca loro di volare,
    scendendo a terra per un attimo,
    per poi riappropriarsi del cielo,

    mentre io,
    limitato per natura,
    legato alla terra,
    sono costretto a vedere
    la mia anima
    legarsi ad amori,
    soffrendo quando essi
    vacillano.

    Sto pensando a te,
    domandandomi se mai ti rivedrò,
    se mai toccherò di nuovo
    la tua pelle,
    se mai sentirò ancora
    la tua voce.

    Ti penso
    e ciò
    mi sconfigge.
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      Scritta da: Federico Pierleoni
      in Poesie (Poesie personali)

      Perso l'amore, perso il sonno

      Fumo troppe sigarette,
      quando è notte fonda e tutto sembra dire che non c'è vita intorno a me,
      perché il mondo di notte sembra più lento,
      tutti sono nei loro letti a sognare di cose che non avranno mai
      e tu sei lì,
      a fissare la finestra sperando che il cielo scoppi.

      Fumo troppe sigarette quando è notte.

      Perché di notte i fumi del tabacco sembrano poetici e commoventi,
      mentre pensi a ciò che nella vita non và
      e mentre guardi al tuo cammino lasciando sempre da parte le cose belle per far spazio ai rimpianti, come se pensarci potrà cambiare qualcosa,
      ti convinci che qualcosa succederà ma non sai quando e questo ti rassicura,
      perché in fondo quei rimpianti ti piacciono e preghi chi ti và
      di cambiare le cose anche se sai che dentro di te non vuoi nulla di diverso.

      Fumo troppe sigarette di notte.

      Basterebbe poco,
      appoggiare la testa sul cuscino ed abbandonarsi
      ma tu non ci riesci,
      perché vuoi capire cosa ti sfugge di mano,
      cosa non va bene,
      perché ripensi a piccoli momenti di ordinaria felicità che ti hanno segnato dentro e vorresti che ritornassero ancora,
      per goderli con maggiore forza,
      sapendo che finiranno,
      perché ora sai che i momenti di felicità finiscono e che il loro ricordo non ti basta.

      Fumo troppe sigarette quando è notte fonda
      ma non credo che smetterò perché di notte,
      io me e tutti gli altri che porto dentro sono liberi di immaginare il mondo come lo vogliono.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Aurora

        Nei momenti oscuri d'un cieco pover'essere.
        Miseria misantropa annebbiatogli la vista.
        Sfuocato raggio vide ad occhi di cenere.
        L'opaco animo, d'un misero fomentista.

        Petali di rosa, quella foce di gioia.
        Colmava sorridendo un triste abisso.
        che or'il cerebro gli impegna fisso,
        un breve momento di dannata gloria.

        Quelle frecce nere di radiante voglia,
        piccoli momenti d'intenso vissuto.
        Or'voglia d'urlare d'un esser muto,
        calpesta il suo animo ch'ancor l'imbroglia.

        Quel raggio di piacere 'n istanti tenebrosi,
        ch'il vento della sorte gli tolse dalla mano.
        Aspri impulsi amari nonché scontrosi,
        batton sul suo petto, ch'or s'illumina piano.
        Composta giovedì 22 aprile 2010
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          in Poesie (Poesie personali)

          Addio

          Ti ho scritto sul muro del mio cuore
          un emozione.
          Alla porta,
          ti ho lasciato un brivido.
          Allo specchio,
          un riflesso.
          Sulla finestra,
          una visione.
          Sul comodino,
          un pensiero.
          Sul balcone,
          un difetto.
          Fai attenzione quando apri l'armadio,
          ci ho nascosto dentro il mio orrore.
          Sul soffitto,
          ti ho lasciato una fuga.
          La mia.
          Composta martedì 2 novembre 2010
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            in Poesie (Poesie personali)

            Piove

            Sulle mie lacrime,
            sulla mia gioia,
            e sulla storia dei miei sentimenti.

            A gocce rapide,
            sulla mia voglia,
            piovono tremendi impedimenti.

            Là, sulla lapide,
            della mia gloria,
            piovono motivi di frementi.

            Della tua immagine
            pezzi di memoria,
            piovono sopra i miei rammenti.

            Piove tristezza
            sul calendario,
            delle mie vite, non vissute.

            Piovono distinti
            ripensamenti,
            su alcune, mie scene mute.

            Sugli orrori
            delle tue barbarie,
            piovono note, molto acute.

            Intensamente,
            sulla tua voragine,
            piovono idee molto astute.

            Ah!? L'ebbrezza!?
            Così pesa e grezza,
            piove sulla mia testa, quando c'entri tu!

            Piove divina,
            la mia rovina,
            quando t'ammosci e mi butti giù.

            Una piccola lacrima,
            così fragile e tenera,
            piove su quell'attimo, che una volta fù

            Dolce tenerezza
            piovi una carezza.
            Sul mio animo, che non risorge più!

            Piovimi dolce,
            sul mio affetto,
            caro sintomo di allegria.

            Piovimi piano,
            sul mio petto.
            Piovimi, eccelsa sintonia.

            Piovimi mistero,
            intrigante, intero.
            Ti voglio avere, sia quel che sia.

            Piovimi reale,
            d'impatto carnale.
            Le parole, il vento le porta via.

            Piovimi parole,
            come il tuo cuore vuole!
            Piovimi momenti come tu sai fare.

            Benedetto cielo,
            piovi tanto.
            Colma il mio desertico mare.

            Piovile vere.
            Pesanti e leggere,
            ma solo franche le so accettare.

            Piovimi un demone,
            non piovermi un santo.
            Io alla pace non so badare.
            Composta martedì 16 novembre 2010
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              Scritta da: Anto Magic
              in Poesie (Poesie personali)
              A volte basta un attimo
              per dimenticare una vita,
              mentre non basta una vita
              per dimenticare un attimo.

              Con gli occhi colmi d'amore
              sei rimasta incantata
              da quel piccolo ma grande miracolo
              che sta nascendo in te.

              Avvolta da un tenero abbraccio di lui
              ti svegli da quell'incanto,
              ancora incredula incroci i suoi occhi
              illuminati da tanta felicità,

              senza dir nulla ti stringi ancor più a lui
              uniti per sempre da quel miracolo
              che si chiama Amore.

              Non vi auguro la vita di una rosa
              sarebbe troppo breve,
              non vi auguro la vita di una stella
              sarebbe troppo lunga,

              vi auguro di avere lo splendore
              di una stella e
              la bellezza di una rosa.
              Composta domenica 11 dicembre 2011
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                Scritta da: saretta80
                in Poesie (Poesie personali)

                Passione

                Schiena contro schiena
                come cavaliere errante
                solo senza sole
                che illumina il cammino.
                Il cuore ferito
                e nel petto una corazza di diamanti.
                Sangue dalla fronte
                battito fermato sale sulle labbra
                sguardo annebbiato
                resiste il pensiero
                perversamente lucido e attento.

                Sento oltre il confine
                sale dal cielo al mare
                sputa a terra il dolore e crede
                ad un angelo che muore.

                Vive senza stupore
                nasce senza candore
                si prosta senza timore e vede
                solo ali senza volo

                le spalle sono dritte
                e lo sguardo adesso è fiero
                l'ampolla è nella tasca ma non c'è nessun veleno
                il sole sta nascendo
                la pioggia già echeggia rumorosa

                di strada non ne ha più
                e la vetta è sotto i piedi
                i nemici son passati e han lasciato le ferite
                le ali son spiegate
                e la passione vuol lasciarsi sollevare.
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                  Scritta da: Damiano Del Bello
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Sbiadito

                  Riflesso nel vetro di un treno
                  riesco a vedere me stesso
                  a cavallo di un mondo che corre veloce

                  fisso l'immagine e subito
                  vola il pensiero leggero
                  a quel cielo che statico tace

                  mi perdo e disperdo
                  nel suono dei freni, pensieri
                  parole che pungono e fragili amori

                  mi fermo in stazioni
                  pensando agli arrivi e partenze
                  di brividi dolci, di lacrime e fiori.
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