Scritta da: Eric Gentili

Ganimede

Tra rovine di templi
coperte dal sangue del Sole
piange Ganimede
in solitudine
accompagnando il mare
con i suoi lamenti

aspetta Zeus
che lo innalzò nel Cielo
con ali d'Aquila
riscaldandolo col suo corpo
stringendolo a lui
sussurrandogli parole
dettate da Eros
che strinsero il suo cuore
come rovente catena

ora sta lì
dopo giorni
ed aspetta
il suo ritorno
di udire in lontananza
la voce amata
e di poter stringere
il corpo che gli diede
il caldo piacere
per ora piange
troppe lacrime da asciugare
sul bel viso
aspettando
lui
il suo calore
e gli fanno compagnia
i templi distrutti
muti maestri
che un tempo egli ascoltava
ed ora ricambiano.

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