Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Erezioni cerebrali

Abbracciami,
perché l'abbraccio è amore,
perché l'abbraccio
è protezione
ma anche tenaglia.

Abbracciami perché senta forte il tuo petto
premere su di me,
le tue unghie sulla mia schiena,
il tuo fiato al viso,
ed il ventre premere con forza.

Abbracciami per non farmi andare,
per tenermi a te
perché tieni a me.

Spogliamoci perché questo abbraccio è voglia,
è sesso.
Composta venerdì 16 dicembre 2011
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    in Poesie (Poesie personali)

    Ricerca

    Cerco,
    nei giorni che passano inutili
    il sentire la tua voce,
    vedere il tuo volto,
    averti accanto
    nei momenti del giorno,
    mi guardo intorno,
    non ci sei.
    la mia mano cerca te,
    ma trovo il vuoto,
    il vuoto e il silenzio
    mi avvolgono nel loro
    soffocante bozzolo,
    ed allora lo sconforto
    mi assale e...
    vorrei non più
    esser qui.
    Composta venerdì 16 dicembre 2011
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      Scritta da: Lady Falco
      in Poesie (Poesie personali)

      Tempo al Tempo

      È stato rinvenuto un corpo.
      Un corpo senza alito di vita.
      Un corpo fermo e senza Anima.

      È stata ritrovata un Anima.
      Un'Anima abbandonata in un angolo.
      Un'Anima ferma e ferita.

      Ferite aperte che non incrociano punti di sutura,
      ferite che non guariranno mai.
      Non resta che aspettare il Tempo.

      Tempo al Tempo.
      Composta domenica 11 dicembre 2011
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        in Poesie (Poesie personali)

        Incasso con dignità

        Incasso con dignità! Signore,
        l'estremo vivere da te attribuito
        non per scelta ti scrivo con attrito
        dalla cupa tomba la poesia del mese.
        Con la tristezza sono viscide parole coese
        nella solitudine che il cuore dal sogno tese
        aride immortali pene che l'anima arrese
        per un Dio, con emozioni poi il suo corpo pose.
        La giovinezza presa con l'alloro della vecchiaia
        presto per malattia tardi condusse l'esistenza
        al cimitero morto da fantasma vive sazio
        per descrive memorabili eventi inchiostrati
        di ricordi raccontati con il nero dell'anima.
        Il suo inferno! Vissuto è verità su poesia.
        Anche se osò scrivere delle inutili prose
        compatite peggio di ridicole poesie d'osè
        comprate in edicola con mani rafferme prese
        per arrossire la solitudine... delle rose.
        Composta mercoledì 14 dicembre 2011
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          in Poesie (Poesie personali)

          De canto

          Non ci riesco più! La disabilità ti leva la vita.
          È una mantide religiosa ti frega il cuore
          succhia anima con tutte le emozioni.
          Gadget soprammobili trottole caricate
          a dolore spontaneo ciechi sordo muti
          per essere diversi e traslocabili.
          Ti ho pensato all'alba! Perché,
          mi hai lasciato vivere...
          I sogni inquieti sono strani anche
          dopo la tempesta mi sconvolge
          non poco, tanta tua generosa umanità.
          Appiccicati a fiamme interiormente
          a ferro e fuoco, la certezza
          lampante come la bellezza
          anoressica per le cattive attenzioni
          che brucia la speranza.
          La tristezza và a sofferenza
          Qui! Ci vuole un po' di acqua santa.
          Parole sante! Giocate a cruciverba
          arrivano a soluzione per un corpo
          il mio, finché morte non ci separi.
          De canto amore ooh Dio
          per te che non ci ami...
          Quando
          amici noi siamo per te.
          Purtroppo il troppo pure allunga
          questa inutile vita avvitata
          all'esistenza nell'estrema dipartita.
          Figuriamoci per il non ritorno!
          Siamo tutti in ansia d'amore
          non aspettiamo altro
          con te. Signore!
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            in Poesie (Poesie personali)
            Anche a Natale... Io lavoro.
            Acerbo di mente nel sonno sveglio la notte alle due
            dall'ululare parkinsoniano mesto s'alzano i dolori.
            In giro alla ricerca di un po' di pace vado, cerco
            e trovo in un prato le margherite le più bulbose
            non più per giocare con i petali del fiore per colorare
            la mia gioventù al gioco del m'ama non m'ama,
            per la manna di gustare il sapore del suo bulbo
            la mamma della camomilla la migliore prelevo
            per bere la tisana della tranquillità interiore.
            Fa amare con occhi languidi il paesaggio
            per vivere sopravvivendo al fine
            sofferente che offre scene di vita triste
            così svio nella solitudine salvo i colori belli
            li lavo, li profumo e li vesto con le mie fantasie
            nel sogno allontanandoli dalla mia cupa realtà.
            Anima! I fiori con i colori belli li consegno a te
            per te... che sempre più buia puzzi d'incenso
            e, inconsciamente percorri la stessa strada rancorosa
            da tempo barata d'estrema unzione asfaltata
            lunga da arrivare inesorabile alla solita lontananza
            che ci frega la vita privata dell'anima con la morte nel corpo.
            Anima!
            Potevi girare ai molti incroci per improbe prospettive
            ti allunghi la vita solo per bellissime e degne emozioni.
            se poeta son tuoi ricordi in poesia emozioni desiderate.
            Forte!
            La dignità impone la parola in questa realtà
            mi nvita a proseguire i mirati eventi assaporano
            i densi sentimenti che si consumano carboni ardenti
            sulla graticola mette fuoco: Aria d'onesta diventa
            polvere gassosa palpabile al vento invisibile che
            vuole andare... come normale scorre la vita via
            così lo vuole per tutti la natura.
            Nella tua immensità
            ooh Dio ne ho necessità,
            drogami! La fede con intensità
            rendimi l'io folle incosciente nullità
            la volontà che svia,
            ha la forza giusta per reagire all'infinito...
            il suo amore per la vita.
            Composta mercoledì 14 dicembre 2011
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              in Poesie (Poesie personali)

              L'età acerba

              Come altri mi spalleggio raccontando.
              Io, non ho più bisogno di mostrarmi
              per essere noto al pubblico dominio.
              Sono conosciuto ampiamente
              tutti hanno profittato di me.
              Mi dispiace vanamente vecchiaia
              per l'età acerba poco vissuta del vivere
              come un seminato lavorato d'altri
              è ampiamente profanato.
              Corre stanca la sfortuna,
              rincorsa dalla vecchiaia quando
              è tutta da vivere e,
              ancora nessun lo vuole
              senza fare il passo indietro
              una parte dei miei difetti.
              Preferiscono amministrare
              loro con assistenza
              il frutto dei miei guai.
              Composta mercoledì 14 dicembre 2011
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                in Poesie (Poesie personali)

                Lo fai per lui

                Se sono soldi spesi bene lo sai sempre dopo,
                ma non è quasi mai così.

                Del resto
                dopo il sorriso per attrarti
                ritorna il mestiere,
                il poco tempo da dedicarti,
                ma basta tentare di nuovo,
                sperare che vada meglio
                la prossima volta,
                alla prossima voglia,
                a un altro muro,
                un'altro lampione,
                oppure un numero di telefono
                su un giornale.
                Composta martedì 13 dicembre 2011
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Effluvio nero

                  Ruzzolano gli occhi in figure cieche
                  Ho lasciato che il buio che avvolgesse la luce.
                  È vulnerabile il tramonto
                  infetta di nero inchiostro le idee
                  solitarie come corvi che sorvolano
                  uno scheletro di anni.
                  Effluvio nero,
                  Pallide mani,
                  Il sale indugiato sulle labbra del tempo.
                  Brucia e sanguina lento,
                  Gocce e ticchettio del tempo
                  cadenzano spasimo sconnesso.
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