in Poesie (Poesie personali)
A te che da quell'angolo di cielo
rischiari melodiosi voli tra stelle
non sarai solo un ricordo
ma battito eterno del cuore.
Composta mercoledì 21 dicembre 2011
A te che da quell'angolo di cielo
rischiari melodiosi voli tra stelle
non sarai solo un ricordo
ma battito eterno del cuore.
Attimi accesi
da meravigliosi frammenti di luce
le tue parole liberano la mia anima
in te mi rispecchio
vedo limpido l'amore
sguardo che mi riempie il cuore
i tuoi occhi brillano ovunque.
La fine la conosco,
posso permettermi tutti i sogni che voglio,
basta che si fermino prima del finale,
che non è quello che vorrei
ma quello che purtroppo so.
Abbiamo "un pensiero in due",
quando lo sentivo dire pensavo
alle classiche coppie così unite,
come se fossero una cosa sola,
una testa sola,
le classiche due anime in un nocciolo.
Anche noi abbiamo "un pensiero in due"
ma non perché siamo tutt'uno ma perché
solo uno dei due pensa, e quello sono io.
A me il peso del pensare,
decidere e non soddisfarti mai,
a te la leggerezza del vivere senza problemi
e con l'energia sufficiente a criticare
A te la polpa a me il nocciolo.
È Natale fuori dalla mia finestra,
fiocchi di neve coprono il capo di bimbi in festa.
È Natale nei negozi e nei supermercati,
nella felicità dei regali scartati.
È Natale non dentro il mio cuore
perché fa troppo freddo e non c'è il tuo calore.
Nell'attesa del Bambino
caro Papà ti abbraccio in una preghiera chiedendoti di starci sempre vicino.
T'amo immensamente,
t'amo amore mio come il mare bacia la sua terra,
come il cielo accoglie le sue stelle.
T'amo amore mio,
sei il desiderio espresso al soffio di una candelina,
sei il desiderio espresso alla vista di una stelle cadente.
Tutti hanno visto Dante
in mezzo agli architetti,
(c'era anche il Brunelleschi assieme con Virgilio)
guardare laggiù in basso.
Parlavan di ampliamenti,
di creare altri due cerchi,
visto l'affollamento.
Ed han previsto il primo per chi,
fra gli uomini di legge,
a disonore della toga,
e con coscienza sporca o vagabonda,
poco ha sentito il peso del dovere,
ha mal distinto fra chi ha colpa o torto,
ha fatto ciò che ha fatto solo per mestiere,
ha emesso sentenze ingiuste,
ha scritto molti libri,
troppo citato i colleghi morti
ma mai i propri torti.
Adesso passato a peggior vita,
meriterà di stare
in mezzo a chi ha protetto,
insieme a chi ha salvato
senza che meritasse.
In piedi,
con la bilancia in mano,
rovente per la fiamma
tutto il peso da una parte,
i piedi dentro il sangue
versato da innocenti.
Ed il secondo cerchio
tutto ai politicanti,
tanti inutili e arroganti.
Per tutti loro a turno
uno a fare il gran comizio
e gli altri ad ascoltare
sotto la grande pioggia
portata dal cerchio dei golosi
assieme al fango puzzolente
dove staranno tutti immersi
incluso l'oratore,
a dire ed ascoltare il niente.
Poi Dante e gli architetti hanno guardato il cielo,
-ma è tutto così perfetto-,
si son fatti sfuggire,
-sono sufficienti,
per chi deve salire
i cerchi già esistenti,
i buoni non son tanti,
basta creare un "belvedere" da dove chi ha sofferto le ingiustizie possa vederli giù arrivare,
li possa spernacchiare,
fare gran lanci in basso
e soprattutto far la guardia affinché non possano più uscire
"a riveder le stelle"
In questo momento vorrei incontrare Dio e chiedergli perché non mi permette di vivere con la pace nell'anima?
Vorrei chiedergli quale è il suo scopo e quale è il mio?
Perché mi invadono tutte queste paure?
Perché ho paura di morire, di vivere?
Ma in realtà temo la sofferenza.
Non riesco a respirare, il cuore mi duole.
Non ne ho voluto parlare ma è da tanto che tu mi ascolti in parte.
In questo momento vorrei incontrare Dio e chiedergli perché.
C'è odore di buono
stasera in cucina,
dietro i vetri
la nebbia
bianca come carta velina
ho acceso i l fuoco
per scaldare la la stanza
ma senza te non ho
caldo abbastanza.
metto sul tavolo piatti,
bicchieri e posate,
quante settimane
sono passate?
poso sul tavolo
un ramo di pino
il Natale è ormai vicino,
ho messo nel letto
lenzula di lino
bianchi cuscini
caldo piumino,
aspetto di sentire fuori
un rumore forse il rombo
del tuo motore,
accendo il lume come
tutte le sere
mentre scende piano
bianca la neve.
Mi sembra che abbiamo mille cose da dirci
ma non c'è mai il tempo,
e le parole alla fine si trasformano in silenzio.
In un secondo passano i minuti,
subito arriva il momento di salutarci,
un bacio al volo,
e già siamo ognuno nella propria stanza.
Soli.