Poesie personali


Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)

Sguardo che sorride

Nel
suo gentil sorriso
qualcosa assai colpisce
Gl'occhi, la mente, il cuore

Parole più non trovo, ne posizion decisa
sento crollarmi addosso, un mare di bagliore
forte, batte il cuore

In quegl'occhi scuri, or vedo un'alba chiara, sulle
sue rosse labbra, freschezza
di rugiada

Scorgo, sul dolce di lei viso, un'espression felice, pupille
un po' socchiuse, un po' arricciarsi il naso
Il biancheggiar dei denti, un sorriso gaio

Sento sciogliersi allora, qualcosa dentro me
ch'assaporavo un tempo, ed è
tornato ancora

Quello che io provo, per un'istante e ancora
terrò in mente e in core, è l'espression
radiosa

Nata in quel'istante, per rimanere
viva, di sguardo
che sorride.
Composta lunedì 14 giugno 2010
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    Scritta da: A. Cora
    in Poesie (Poesie personali)

    Briciole nel cuore

    A volte
    al'improvviso
    voluto o un po' per
    caso

    Un buffetto sopra il viso, un tocco sopra
    il naso, rivela in tutta fretta, il sapor del bacio
    pur s'è quasi carezza

    E quel che strano pare, in gradevole certezza, nel
    breve già trascorso, è sentire quelle sue dita
    sostare sulla pelle, per tempo ancor
    discosto

    In codesto gesto ardito, di breve dimensione, di
    occhi dentro gl'occhi, di dita sulla pelle
    di briciole di cuore

    Nasce nella mente, minuta emozione
    d'un piacer sottile dipinto
    d'illusione.
    Composta giovedì 25 luglio 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Vaghi li miei pensier

      Poscia ch'io vidi la donna mia passare per la via adorna, Amor che per sire tennè l mio core, andi cominciòmmi tra li miei pensier a dicer cose nove ch'io hora non ridico. Perrocché ragionando a-elli si fuste lo mio segnore, io, ch'ancor domandòmmi si Amor gentile è cosa nova ne 'l core, quivi con esto sonetto cominciai: "Vaghi li miei pensier"

      "Vaghi li mei pensier ò d'Amore"

      Vaghi li mei pensier ò d'Amore
      poscia ch'egli per lo suo volere
      domandòmmi: "Chi è lo tuo segnore?
      Chè fia pensoso 'l suo piacere?"
      Più dimande parean che risposte
      e io: "Chè resti? Che non t'abandona?
      Mille penseri ne la mente foste,
      che parlan d'Amore et non mi perdona."
      Amor ne 'l cor gentile è cosa nova,
      che "l savere seco fugge sol pensando,
      se diletto o tormento m'à costui.
      Ancor io vo" teco ragionando,
      se tutto 'l mondo et lo cielo ne mova,
      ch'Amor comincia et io appresso a lui.
      Composta mercoledì 24 luglio 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Diavolo e santità

        Devi
        parlare dal cuore
        se vuoi che il tutto sia vero

        Non riempire il cielo di solo vane parole
        Che l'aria disperde nel volo
        Nel darti con il corpo, di nulla soltanto vestito
        per intere ore, solo per tuffare il piacere

        Oppure odiami ancora, carenza, è metà cosa, pochezza
        è qualcosa che ignoro, che tutto il fine scolora
        Diavolo e santità, prigione e libertà, codesta è confusione
        che mente sana addolora

        L'amore è completezza nel darsi e nel'avere, fonda le sue radici tra rocce d'un solo colore
        Amore è egoismo, è prepotenza vera, lui vuole tutto o niente
        corpo, cuore, e mente

        Se privi di certezze, del'animo i silenzi, nelle tue
        notti da sola, ad altri offri calore
        Ch'io possa udire il cuore, dei tuoi occhi spoglio
        andare a bussare altrove

        Ti sentirai più vera, nel tuo amare ancora
        sarò io migliore, in realtà che vale
        Udrò carezze vere, la pelle
        sfiorare, negli scambi
        he amano i
        cuori.
        Composta giovedì 6 settembre 1984
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          in Poesie (Poesie personali)

          L'oblio del dolore

          L'anima che tu hai amato
          è naufraga su isole del dolore,
          nell'immenso spazio dolente della solitudine!

          L'anima che tu hai amato
          si è arenata sui fondali dei ricordi
          preda dell'infausto destino!

          L'anima che tu hai amato
          è sospinta dalle onde del peccato,
          nell'oceano mosso dal fato!

          L'anima che tu hai amato
          verrà inghiottita negli inferi
          dell'oblio
          e non emergerà fin tanto
          tu non gli darai speranza!
          Composta mercoledì 24 luglio 2013
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            Scritta da: A. Cora
            in Poesie (Poesie personali)

            Senza copione

            Non
            sono mai
            stato quel'uomo

            Che tu curiosa cercavi
            nel libro azzurrato dei sogni

            Sono finiti quei tempi d'attori senza
            copione, che hanno smarrito parole, non destano
            più emozioni, ne sanno inventare
            passioni

            L'amore non s'apprende sui banchi di scuola, o dai
            buchi di toppe già rotte

            Ma dal viso di quelle donne, che sanno parlare con
            gl'occhi

            Non poniamo altri sassi, laddove han già buchi
            le tasche, perché fanno male, e poi
            si perdon per strada

            Non cercarmi nel senso del'ore, che sanno
            il tempo ingannare

            Ora mi voglio fermare, e
            dai tuoi occhi scuri

            Parole più chiare
            ascoltare.
            Composta sabato 18 agosto 2001
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              Scritta da: A. Cora
              in Poesie (Poesie personali)

              L'airone

              Ho visto
              nel far della sera
              un'airone nel fiume pescare

              Agile come la lama, bianco come la
              luna, immerso nei lunghi
              stivali

              Elegante sinuoso, pareva tra l'onde danzare
              quando le ali scuoteva, mentre
              salticchiando cacciava

              Nei balzi distinti, sinuosi, nel suo veloce tuffare
              là dove l'acqua più chiara, tra sassi dal sole
              baciati, lasciava nel fondo avvistare la preda
              Che muta la presa ignorava

              Da spada veloce colpita, pareva nel nulla
              svanire
              Immobile, nel bianco profilo sottile

              Sfidando il mio sguardo curioso
              scrutava dal'acqua
              la riva.
              Composta mercoledì 24 luglio 2013
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                Scritta da: Fedel Franco
                in Poesie (Poesie personali)

                Pecorella

                Sono un'animella.
                Piccola, scarna.
                Non trovo erba da brucare.
                non riesco a muovere le zampette;
                non so più dove andare.
                Mi chiami incessantemente
                con voce flebile, sommessa.
                perché proprio me?
                Perché ti scomodi
                dalla tua reggia dorata celeste,
                a cercare con amore
                la pecorella traviatà
                ripugnante agli uomini;
                la più delicata del gregge.
                animale sconosciuto,
                nel labirinto del male perduto.
                eppure invadi
                il mio abietto cuore.
                Mi perseguiti
                con sollecitazione interiore.
                Ti ostini con caparbietà
                ad inseguirmi con la memoria.
                Vis di redentore,
                che ha vinto la terra,
                segnando l'umana storia.
                Misericordiosi i tuoi disegni,
                erta la tua via,
                illumina una pecorella,
                anima dell'anima mia!
                Composta mercoledì 24 luglio 2013
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                  Scritta da: Gianluca Cristadoro
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Lo scrigno salvifico

                  Dove ti nascondi Uomo?

                  Rimossa è la scorza della tua rettitudine,
                  svelato il sipario della morale
                  e dell'altrui ossequio,
                  sfrondato il canneto
                  che vano scherma pudori
                  e fragili inquietudini.

                  Eppure ancora non ti scorgo.

                  Cosa rimane di te,
                  privato dell'orgoglio resistente
                  alle lusinghe del mondo,
                  disarmato della vacuità
                  di miseri pensieri,
                  della vanità che ti divora il tempo
                  e prosciuga l'anima ignara?

                  Nulla, se non quel segreto,
                  prezioso scrigno,
                  custode di sopravvissute virtù,
                  fedele guardiano del tuo coraggio,
                  inespugnabile bastione di fantasie,
                  sopiti ardori ed ironia senza tempo.

                  Ti salverà il tuo scrigno.
                  Forse ti ha già salvato.

                  Non gettarne la chiave,
                  ma non prestarla ad alcuno.
                  Composta sabato 27 luglio 2013
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