Poesie personali


Scritta da: Elia Matteucci
in Poesie (Poesie personali)

il Lupo

Tu che vivi nei boschi,
libero,
tra fichi e ulivi.

Ma come vivi?
Fiero,
in preda ai rischi:

avvelenato con cibo corrotto,
nascondendoti dietro il gelso rotto
per non esser preso,
correndo sempre più veloce
per offendere o per non esser offeso,
fuggendo da una morte precoce.

Ma tu sei un animale furbo e con artigli e denti
ti muovi nella notte, invisibile come un camaleonte
e proteggi la tua tana,
la tua fonte,
da essa trai vita sana
e di fronte ai problemi non ti lamenti.

Corri,
caccia,
procura il cibo ai tuoi figli e percorri
la tua strada mostrando la tua terribile boccaccia.
Che i discendenti siano belli e forti,
veloci ai violenti urti
dei fucili dirompenti e ardenti.

È qui, è l'uomo ti ha scoperto,
scappa svelto,
ha un bastone di frassino,
proteggi il branco dall'assassino
combatti, oh lupo;
salta e sbranalo,
gettalo in un dirupo
oppure strappa la carne e divoralo,
usa la pelle per ripararti dal vento,
perché al venir meno del tuo talento
il malvagio animal non perdona
e nessuna pena ormai condona.

Quanto sei fiero e bello,
oh lupo, che stai nell'oscuro ostello.
Tu imponente e forte,
non temi la terrificante sorte,
anima innocente,
molestata per niente.
Ti invidio e ti compiango,
sei il mio eroe,
il mio oboe,
e queste strofe faran il tuo onore
finche combatterai sarai
sempre preda e predatore,
e anche se morrai
sempre vincerai.
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    Scritta da: A. Cora
    in Poesie (Poesie personali)

    Il soffio della voglia

    Il
    soffio sottile della
    voglia

    Accarezza languidi e sbiaditi
    ricordi, appesi ancora
    in memoria

    Esuli fremiti, attendono lo sfumato
    ritorno, di quel sapore
    perduto

    Il rammarico scioglie la fierezza, che il pensiero
    divora, celato nella macchia
    inviolata

    La virtù prigioniera del corteggiatore errante, brancola
    nel mare salato, dei sogni in volo
    caduti

    Superfluo ormai è gettare l'ancora, nella
    melma dei silenzi di
    vane parole

    L'indescrivibile sorriso, cattura
    l'anima del silenzio e
    doma l'inquieto
    pensiero.
    Composta sabato 2 maggio 1998
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      Scritta da: A. Cora
      in Poesie (Poesie personali)

      Tasto che stona

      È sempre
      quel tasto che stona
      a lasciare a musica amata
      quel distorto, confuso, oscurato
      rumore

      Come nei tempi d'allora, quando d'amore
      colmata splendevi, mi camminavi nel cuore, come
      se fosse un sentiero, del quale
      eri padrona

      Come quel'ape golosa che torna dopo la pioggia, a succhiare
      il colore del fiore

      Folle illusione in memoria, nessun amore poi torna, a
      rammendare contorni, che si son rotti
      da soli

      Solo d'un baleno ricordi, a splendere come il sole
      nelle lusinghe d'un cuore

      Un sordo frequente rumore, quando al calar
      della notte scorgo, tra l'ombre
      parole

      Ove stolti pensieri annegare, mentre
      nel soffio del vento
      Come allora
      scompari.
      Composta mercoledì 4 ottobre 2000
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        Scritta da: ROBERTO POZZI
        in Poesie (Poesie personali)

        Mi manchi

        È quella semplice espressione
        d'affetto di un'anima ferita,
        il dominante pensiero
        nella solitaria ricerca
        per una qualsiasi risposta
        che riesca ad attenuare l'angoscia
        di una desolazione affettiva!
        I perché' e i per come
        di tale sofferenza
        sono ancora degli enigmi
        della mia esistenza,
        si materializzano sempre
        in quel pesante bagaglio
        di un passato mai dimenticato
        che mi trascino dietro
        come una dovuta penitenza
        per essere me stesso!
        La lista delle anime a me care,
        quelle che mi mancano da qualche tempo,
        continua sempre ad allungarsi
        e in quel mio appello mentale
        cui non vorrei mai pensare,
        mi piacerebbe non sentire
        quell'emotivo distacco
        che si è ormai consolidato
        tra anime che un tempo
        erano fin troppo amiche!
        Ai quei cari amici e parenti
        vorrei dedicare questo sentito pensiero
        in cui esprimo la mia sospirata speranza
        per un espressivo ritrovo affettivo
        che ormai lascia molto a desiderare.
        Nel silenzio del vostro dosato rispetto,
        non so più cosa aggiungere...
        non si può elemosinare l'affetto
        da nessuno,
        particolarmente da chi
        era sempre stato un qualcuno!
        Non mi resta che aspettare
        non sapendo più che percorso seguire,
        rimango lì a guardare
        all'orizzonte dei sogni spezzati
        fuori dalla finestra della mia mente
        ad aspettare l'arrivo
        di quel tanto sospirato sentimento,
        quel gesto d'affetto
        da voi gentilmente donato
        ad altre anime sensibili!
        Come un vostro caro amico,
        posso solo rimanere in attesa
        di una vostra più matura visione
        oppure di una vostra nuova
        espressione d'amore,
        per me e per gli altri a voi vicini,
        sognando quella genuina e spontanea
        condivisione del sé,
        ormai da voi riservato a nessuno,
        ma neanche a voi stessi!
        Composta giovedì 11 luglio 2013
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          Scritta da: Alfonso Chiaromonte
          in Poesie (Poesie personali)

          La sera

          Bacio lunare fra le nubi chiare,
          erano di moda tanti anni fa,
          ecco la morte e la felicità,
          l'una m'incalza quando l'altra appare;
          quella m'esilia in terra d'oltremare
          questa promette il bene che sarà.

          Mia cara dolce amica, a quest'ora
          scende la sera sul balcone antico
          della tua casa. Nel mio cuore amico
          scende il ricordo...

          Reduce dall'amore e dalla morte
          gli hanno mentito le due cose belle,
          amore non lo volle in sua coorte,
          morte lo illuse sino alle sue porte,
          ma ne respinse l'anima ribelle.
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            Scritta da: Alfonso Chiaromonte
            in Poesie (Poesie personali)

            È bella la sera

            Taci, sorella. È la sera.
            Vedi, le cime degli alberi
            sono chinate in un tacito
            sogno. È forse una preghiera
            questo sognare di tenere
            cime. Nei tiepidi nidi,
            reduci da altri lidi,
            stanno le piccole rondini
            e nella soffice aluccia
            nascondono il pensoso
            capo, per breve riposo.
            Taci, sorella, che dormono
            in questa sera dolcissima
            tutte le buone creature
            sotto le dita più pure
            d'una leggera e fuggevole
            mano di madre, che i tiepidi
            sogni sfiorando, carezza
            benedicendo. Dolcezza
            sorella di mano tenera
            che benedice. Noi poveri,
            noi vagabondi, il cammino
            col nostro triste destino
            continuiamo. Noi all'ultima
            tappa, sull'ultima via
            benedirà sulla tacita fronte
            la morte, con tremula mano
            di oblio. Così sia.
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              Scritta da: A. Cora
              in Poesie (Poesie personali)

              Brivido caldo

              Ridammi
              quel brivido caldo
              di cielo, di vento, di sole

              Quella voglia d'intenso peccato
              quelle bocche gustarsi tra loro, distanti da
              ogni pudore

              Carezze di mani sudate, nudi corpi avvitati, premura
              rabbiosa assetata, ch'affondava decisa
              in quel fiore

              Sapori di donna in calore, meraviglia da togliere il fiato
              emerso da terra infuocata, quel corpo da poco spogliato
              Pelle divelta al piacere, da bere a sorsate
              per ore

              Facile e sottile il tuo osare, sfiorando con gusto il volgare, fra
              sobbalzi di corpi al gioire, nel piacere
              d'un gusto preciso

              Parvenza d'un battito d'ali, vederti tra ciglia socchiuse
              supplicare di farti impazzire
              Corpi d'abbracci sepolti, su bocche più calde del sole
              inondate da densi sapori

              Nel girarti dal fare sinuoso, tra carezze
              e qualche rossore, fra occhiate
              di mute parole

              Mi dicesti, facciamolo
              ancora.
              Composta mercoledì 2 giugno 1982
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                Scritta da: A. Cora
                in Poesie (Poesie personali)

                Innevato colore

                Chiome
                spoglie da foglie
                specchiano, sagome scure

                Tra il lieve andare del fiume, di
                bianco innevato
                colore

                Fragili fiocchi sottili, nel'aria danzare
                come gaie farfalle
                in amore

                Tace l'intorno meriggio, che d'ore sprovvisto
                nel vasto grigiore
                già muore

                Tronchi dormienti colmi di neve, paiono spettri di chiaro
                vestiti, dal gelo, dal vento sorpresi
                colmi di sguardi confusi, quasi accettare la resa

                Disegna il silenzio, amarezza che il mio
                cuore rinnega, e il pensiero
                assapora

                M'è caro, il battere d'ali
                d'un passero che
                ignorandomi
                vola.
                Composta mercoledì 6 dicembre 2000
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                  Scritta da: Alfonso Chiaromonte
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Un soffio d'amore

                  Forte, sano, desiderabile
                  nel chiarore più cheto,
                  lieve un dolce alito
                  si affonda dentro di te.
                  Oh! Che senso d'amore!

                  Nel vuoto errano i tuoi occhi,
                  esanime pausa di una soglia ignota.
                  Un leggero tremito sulle tue labbra
                  un soffio d'amore nel tuo cuore
                  freme il tuo corpo.

                  Fluttua leggero e cocente,
                  bellissimo ti appare il cielo,
                  quel quid inesprimibile
                  ti porta nel "sublime".

                  Ancorato lo senti per un istante,
                  s'agita sempre più caldo
                  una bava di vento
                  come un sigaro acceso tra i denti,
                  un fiducioso sospiro ti prende,
                  ardi di chiara felicità.
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                    Scritta da: Alfonso Chiaromonte
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Dimenticare

                    Se tu mi amassi
                    Io non avrei altro da chiedere
                    Al destino mio.
                    Se tu mi amassi,
                    la vita sembrerebbe
                    un sorriso di Dio.
                    E questa nebbia,
                    che mi sta nell'animo,
                    fissa, greve, incresciosa
                    dileguerebbe
                    e tornerei ai fulgidi
                    sogni color di rosa,
                    ai cari sogni degli anni passati,
                    ai fascini, all'incanto.
                    Oh! Allora sentirei di vivere!
                    Oggi soffro tanto
                    E cerco di dimenticar nel vino
                    Bevendo colmo il bicchiere,
                    e il mare dei passati anni
                    rivalico
                    sull'ala del pensiero.
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