Poesie generazionali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie generazionali)

Queste società

Guarda, guarda là,
vedi la società,
grande come si sa,
con grandi case,
cemento
smog,
traffico caotico,
quanta gente che non sa,
niente di te, indifferente e
assorta in mille cose, ignara non guarda e và,
queste società,
tante non si sa,
alcuni salgono,
molti perdono,
e tu non ridere di me,
non capisci, non
mi segui, non mi senti,
tu ti diverti
e chi si è visto si è visto;
società
senza umanità,
fatte di consumi
e spese,
di lusso e fretta, queste società.
Composta domenica 6 gennaio 2019
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Il mondo la fuori

    Fuori dalla stanzetta
    Tra i miei oggetti, le mie cose,
    la porta e poi fuori
    il mondo,
    con tutto quello che contiene,
    mondo così grande,
    che fa un po' paura,
    mondo caotico,
    frenetico,
    in continuo divenire,
    sempre in moto, gente che vince,
    che perde,
    chi sale chi scende;
    il mondo è cambiato,
    cambiato, da quando ero piccolo,
    paese diverso,
    facce nuove,
    il mondo è cambiato.
    Composta sabato 5 gennaio 2019
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Parola libertà

      Voglio scriverti sui muri,
      sulle pareti grigie della città,
      voglio ripeterti nei miei silenzi,
      nelle sere senza sonno,
      dove il tempo non passa mai,
      voglio portarti camminando per la città,
      tra gente sconosciuta indifferente,
      che non sa niente,
      voglio viverti,
      voglio crederci,
      parola libertà,
      libertà per me,
      di pensare,
      di sbagliare,
      non fare,
      di fregarmene,
      di stare fermo in casa,
      di sbattermene del sociale, di quello che
      è giusto o sbagliato,
      sono nato per conoscerti,
      libertà,
      libertà.
      Composta sabato 5 gennaio 2019
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Crepuscolo invernale

        Crepuscolo invernale,
        viene buio sveltamente,
        la luce scema ed è fugata
        dalle ombre plumbee della notte,
        ben presto è sera;
        buio intorno,
        luci di paese,
        lampioncini d'epoca,
        mandano luci alogene,
        che tingono di giallo
        i muri della città;
        asfalto nero,
        auto appannate,
        freddo che raggela,
        si vede il fiato,
        il sole sembra tramontato per sempre,
        il giorno è morto;
        ombre del buio,
        negozi e caffè luminescenti,
        la sera sovrasta,
        e spira uno spiffero gelido,
        inverno.
        Composta sabato 5 gennaio 2019
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          Scritta da: Cetty Cannatella
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Ho imparato a sorridere

          Ho imparato ad amarmi
          e amandomi ho imparato a sorridere
          e sorridendo vivo con seria leggerezza il quotidiano.
          Ho imparato ad ascoltarmi... e ascoltandomi ascolto chi mi parla e imparando ad ascoltare guardo le cose per la prima volta
          E mi sento rinata
          Mi sento
          Mi ascolto
          Mi osservo
          E tutto ha un'altra luce, ed i miei occhi la rispecchiano ed io mi vedo per la prima volta.
          Ed è bellissimo.
          Composta venerdì 4 gennaio 2019
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            Scritta da: Valerio Varaldo
            in Poesie (Poesie generazionali)

            A Fede

            Ammirando il cielo
            scorgo i tuoi occhi cupi
            che lucenti dall'anima
            si spengono nel cuore.
            Contemplo il tuo viso
            in cerca di plaudo
            per sciogliere le labbra
            che umide circondano
            un tiepido sorriso.
            Cammini stanca
            giocando con i capelli
            accarezzati
            da una brezza di rugiada.
            Solo il tempo non tradisce
            ma inesorabile avanza.
            Siedi
            rifocilla le membra.
            Già pronta ad avanzare
            fuggi via
            e abbandoni nell'aria
            un effluvio di livore.
            Composta martedì 1 gennaio 2019
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              Scritta da: Valerio Varaldo
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Federica

              E cadi sofferta
              dai tumulti del cuore
              ferita ti rialzi
              insicura dei passi
              che portano dolore.
              Esile e tremante
              avanzi in questa selva
              senza frutti.
              La nebbia dirada il crepuscolo
              formando disegni celesti
              trasformando arbusti
              in un sentiero di selci.
              Avanza sicura
              non voltarti
              la tua figura
              illumina le stelle
              creando aurore
              che si infrangono sul mare.
              Sarò lì a tenderti la mano
              dallo scoglio più alto
              a sciogliere quella lacrima
              che profuma di fiori da campo
              a trasformare quella smorfia
              in un dolce sorriso.
              Composta martedì 1 gennaio 2019
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                Scritta da: R. C.
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Ti mancherà

                Un giorno ogni mia parola,
                Ogni gesto così come gli sguardi
                Potrebbero finire

                Quel giorno non mi sentirai arrivare
                Ci sarà il silenzio che non sai,
                Un vuoto che non conosci.

                Ogni cosa che ho detto,
                Ciò che ho fatto non lo troverai fuori da me,
                Sarà banale e prevedibile.

                Tutto di me ti mancherà,
                Come i baci dati prima della notte
                O ad ogni incontro fugace

                Quel giorno nessuno ti dirà come,
                Né perché, lo cercherai dentro te
                Poiché è lì che è scritta la risposta.

                Ti mancherà di me la mia attenzione,
                La dedizione così come me stesso
                Poiché con me eri tu a vincere.

                Non ci saranno proroghe,
                Né condizioni, ogni cosa sarà ormai perduta,
                Non ci saranno vincitori.

                Perché tu sappia che l'assenza data,
                Non sia vendetta, non sia una fine,
                Poiché continuerai a pensarmi.

                Ti mancherà quel che non ho scritto,
                Quel che ti resterà sarà il ricordo
                Di una persona che ti ha amata
                Composta mercoledì 26 dicembre 2018
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                  Scritta da: Marta Emme
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  La Bella Angelica

                  Quel suo fare accattivante (E. Bonaccorti
                  nello spot), come si osserva anche nel
                  brigante (furbacchione), è per mettere
                  pressione a chi non vede, dietro un camice (medico), delle persone; persone che
                  suggerisce, a priori, di dover perseguitare,
                  così... meglio potran sbagliare. La serenità, evidentemente, non trastulla quella mente.
                  Ma anche tu (cittadino) non essere indolente, perché quel sistema che si fa creder di voler migliorare, scientemente e scioccamente si
                  va solo ad arruffare. Siccome, in quello spot,
                  non emerge del buono l'essenza, ma la sola strafottenza. Insomma, in TV, arriva... la saputella, a insegnare come, in ogni caso, "acquietare le budella" (mettersi in pace per la malasanità). Perché, di risentimento, lì e nel cuore, par ce ne sia un bastimento; altro che vestir di bianco, che ad un angelo non
                  assomiglia proprio manco (Bonaccorti). Le
                  tutele (per chi ha ricevuto un danno) ci sono
                  già, se denuncia si vuol far, ma di che stiamo
                  a parlar? È solo pubblicità che con massima superficialità un portafoglio va ad aggiustar (dell'associazione privata, obiettivo
                  risarcimento). Ma, vedi, anche così l'odio (sociale), e con vero dolo, si fa salire sul podio.
                  Composta giovedì 3 gennaio 2019
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                    Scritta da: Marta Emme
                    in Poesie (Poesie generazionali)

                    L' Epifania

                    È arrivata la befana con un sacco pieno di doni
                    per i bimbi belli e buoni, per i bimbi buoni e belli
                    che splendenti (di gioia) son allor come
                    gioielli. A cavalcioni della sua scopa volante, sa
                    come esser rassicurante ed è anche gobbettina,
                    quella simpatica vecchina, che non sente la fatica
                    pur se di bimbi ha sempre piena una rubrica. Ove
                    per tutti è scritta una ricompensa (dono) e a lor
                    dispensa per il fatto sol di esistere, che è il primo
                    merito che in lor sussiste, quel che apre al futuro
                    tutte le piste. Ha da andar lontano e sempre attenta
                    è la sua mano e pure benedetta nel riempir quella
                    calzetta ove non può mancare un po' di carbonetta (carbone). È che al mondo vuol lasciare un poco di
                    saggezza, affinché sia mosso (a riflettere), ogni
                    volta (a ogni sua venuta), da quella sua leggera
                    brezza (dal bene per i bimbi al suo passaggio).
                    Così l'epifania, per i bimbi, è la festa più calzante
                    (per la calza) che ci sia, pur se può sembrare una
                    assai grande bizzarria (nel gioco di parole che si fa).
                    Composta giovedì 27 dicembre 2018
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