Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

La vera stella

Ti auguro il tempo che ho rubato.

Ti auguro un sogno in ogni momento.

Ti auguro tutto quello che non ho e non ho avuto.

Ti ho cercato in ogni angolo del mio mondo.
Dietro ogni sorriso e languido sguardo.
Dietro occhi e capelli di ogni colore.
Dietro ogni albero, fiori e in qualsiasi altro contenitore.
Sono stufo e sarò cocciuto come un mulo
non cercherò più nessuno.
Ho amato una giovane bionda un bimbo mi ha dato prima di quel tramonto.
Una pazza furiosa ho amato la vera passione mi ha lasciato.

Ho amato La tenerezza, l'ingenuità di giovane donne perfino l'intrigo con la tristezza non ho tralasciato.
Nulla... non l'ho trovata in nessuno di loro giaceva la vera stella
dell'anima gemella.
Ti auguro il tempo di aver tempo perché io non ne avrò sono stufo e non cercherò più nessuno.
Composta domenica 14 ottobre 2012
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    Scritta da: Armando
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Oggi al mondo amar non serve niente
    l'amore è merce con un po' di sconto
    un povero esercizio della mente
    all'alba sorge ha fine col tramonto.

    Coi vecchi amori non v'è più confronto
    la fedeltà è ormai nota dolente
    è meglio avere a fianco un mezzo tonto
    da incorniciare poi cristianamente.

    La donna oggi si sente emancipata
    decoro non conosce, ma prurito,
    un tempo era più fine e costumata

    adesso non gli serve solo il dito
    morale ormai rigetta, s'è destata,
    vergogna non ha più e fa l'invito

    al primo che poi corre al suo richiamo
    non dice più: "mio dio come ti amo"

    ma come viaggi bene, spingi forte
    non ti fermare rompimi le porte.

    Li cerca senza limiti d'età,
    ma fa le bizze se il vecchio poi non va

    segue solo gli ormoni e, mamma mia,
    chi non gli rende poi lo butta via.

    Insomma oggi è importante sol godere:
    la prole? un calcio rifilato nel sedere,

    infatti alla mammina oggi interessa
    molti mezzi infilar nella rimessa,

    perché non v'è migliore medicina
    di quella che fa all'alba la gallina

    col gallo che s'arrapa nel pollaio
    con la gallina dal grilletto gaio

    perché tutto dal sesso ormai dipende
    nessun rinuncia a un colpo e non s'arrende,

    anche il vecchio ha appreso la lezione
    e col viagra aiuta l'erezione.

    In questo puttanaio chi puole piglia
    ma dove va a finire la famiglia?
    Composta sabato 13 ottobre 2012
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      Scritta da: Antonio Piazzolla
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Notte mente

      La Notte porta consiglio.
      La Notte porta alla luce tutti i ricordi che la mente ha archiviato.
      Ma perché la Notte fa tutto questo?
      Sarà per via del suo silenzio?

      E magari il silenzio è lo specchio del cervello, così si guarda un po' dentro e si smarrisce nelle casualità della vita che noi chiamiamo ricordi.
      Composta mercoledì 10 ottobre 2012
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        in Poesie (Poesie generazionali)
        Chi ha osato fermare la penna del giovane poeta?
        è stato il vento a chiamare le foglie smarrite sull'ultimo cammino, è stata la pioggia a portare i frutti della natura.
        il poeta si è fermato a guardare a la vita che fugge sconosciuta da tutti i mali.
        L'acqua piovana ha uno strano canto sulle rocce dei monti;
        gli uccelli volano ed emigrano per paesi più caldi:
        qualcuno all'improvviso ha fermato la la penna del giovane poeta,
        da una finestra lontana si sente il suono della campana, il poeta ha lasciato la natia terra e raggiunge il cielo infinito.
        Composta venerdì 10 ottobre 1975
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          Scritta da: Umiltà
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Realtà d'un sogno
          portami via dolce chimera
          portami, nel sogno della sera
          nel miele che, tramuta in fiele
          ogni illusione e, ispira al cuore
          dolcissima canzone.

          Benedetta, benedetta la tua mamma
          che ti fece, che ti fece così bella.
          Tu sei un angelo, tu sei una stella
          che dal cielo, che dal cielo scese quaggiù

          Amore e la canzone che mi cantavi tu
          resta nel ricordo ora che non sei più.
          Composta giovedì 31 ottobre 1985
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            Scritta da: Rosa Coddura
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Non so se sapete, ma è bello svegliarsi
            la mattina, inizia un nuovo giorno,
            il sole che buca le fessure
            della tua finestra chiusa,
            che fa entrare uno spiraglio di luce,
            che ti fa alzare, vivere, ballare, cantare,
            che ti fa urlare al mondo "Sono pronta e
            nessuno ostacolo mi potrà fermare", eccomi.

            Poi arriva quel rumore, quel suono,
            quelle parole, quella canzone e l'emozione
            e tu non le fermi, sono lì dentro te,
            perché anche se sei triste, e la tua vita
            non è facile, la speranza non muore mai.
            La musica può aiutare,
            nel momento in cui sei giù, lei ti tira su,
            anche solo un attimo sei riuscita a stare bene,
            non importa se solo per un attimo,
            il tuo sorriso può esserci ancora e tu lo sai.

            La musica è così per me, essa mi permette di stare bene,
            cantare, esprimere quello che sento,
            svegliarsi la mattina con questa voce che vuol cantare,
            e io non so e non voglio fermarla
            In tutti i rumori, i suoni, parole,
            in tutti i modi, eccomi a cominciare il giorno
            dentro questo mondo.
            Composta venerdì 22 luglio 2011
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              Scritta da: Mauro Albani
              in Poesie (Poesie generazionali)

              L'essenza di donna

              La luce si ciba dei tuoi occhi donando gli un riflesso che illumina il tuo viso
              Il respiro dona al tuo corpo sinuose colline
              Le gambe lunghe distese di marmo alabastro dove una macchia mediterranea dona profumi di rosa canina e vaniglia profumata
              La perfetta armonia in un canto d'amore
              Maurobigsun Manar.
              Composta mercoledì 3 ottobre 2012
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                in Poesie (Poesie generazionali)

                Immagine

                Non era un temporale.
                Era pioggia silenziosa e fredda.
                Il viale, immerso nel grigio,
                mostrava solo rami d'alberi spogli.
                Stava passando davanti ad una chiesa,
                completamente, tutto, bagnato.
                Si levò anche il vento.
                Gli cadde il cappello nel fango,
                tra le foglie.
                Si chinò per riprenderlo e,
                nel farlo, si girò verso di me.
                Ma i suoi capelli gli coprirono
                il viso, ed io non vidi
                il suo volto.
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