Poesie d'Autore


Scritta da: Marilù Rossi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Vita della mia vita...

Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra.

Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione.

Sempre cercherò di scacciare
ogni malvagità dal mio cuore,
e di farvi fiorire l'amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel più profondo del cuore.

E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi dà la forza di agire.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Marilù Rossi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Dimmi se questo è vero, amore mio...

    Dimmi se questo è vero, amore mio,
    dimmi se questo è tutto vero.
    Quando questi occhi scagliano i loro lampi
    le oscure nubi nel tuo petto
    danno risposte tempestose.
    È vero che le mie labbra son dolci
    come il boccio del primo amore?
    Che le memorie di mesi svaniti
    di maggio indugiano nelle mie membra?
    Che la terra, come un'arpa, vibra
    di canzoni al tocco dei miei piedi?
    È poi vero che gocce di rugiada
    cadono dagli occhi della notte
    al mio apparire e la luce del giorno
    è felice quando avvolge il mio corpo?
    È vero, è vero che il tuo amore viaggiò
    per ere e mondi in cerca di me?
    Che quando finalmente mi trovasti
    il tuo secolare desiderio
    trovò una pace perfetta
    nel mio gentile parlare
    nei miei occhi e nelle mie labbra
    e nei miei capelli fluenti?
    E dimmi infine se è proprio vero
    che il mistero dell'infinito
    è scritto sulla mia piccola fronte.
    Dimmi, amor mio, se tutto questo è vero.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Marilù Rossi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

      Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
      questa morte che ci accompagna
      dal mattino alla sera, insonne,
      sorda, come un vecchio rimorso
      o un vizio assurdo. I tuoi occhi
      saranno una vana parola,
      un grido taciuto, un silenzio.
      Così li vedi ogni mattina
      quando su te sola ti pieghi
      nello specchio. O cara speranza,
      quel giorno sapremo anche noi
      che sei la vita e sei il nulla.
      Per tutti la morte ha uno sguardo.
      Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
      Sarà come smettere un vizio,
      come vedere nello specchio
      riemergere un viso morto,
      come ascoltare un labbro chiuso.
      Scenderemo nel gorgo muti.
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Spesso la vita è soltanto luce
        che sfavilla nei colori della gioia
        e ride e non chiede di coloro
        che soffrirono, che perirono.

        Il mio cuore però sta sempre dalla parte di coloro
        che nascondono il dolore
        e si ritirano alla sera nella camera
        per piangere di struggimento.

        So che tanti stanno errando
        angosciati e sofferenti,
        tutte le loro anime chiamo sorelle
        e do loro il benvenuto.

        So che piangono di sera
        chinati su mani bagnate,
        vedono soltanto pareti oscure
        e non lo splendore di luci.

        Portano però di nascosto,
        persi ed inconsapevoli,
        la dolce luce dell'amore
        per tenebre e pene.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Ho sempre avuto l'impressione
          che fossimo vicini, come due frutti
          usciti dallo stesso ramo.
          Il giorno si leva mentre ti scrivo,
          il tuono brontola dolcemente,
          la giornata sarà piovosa.
          Ti immagino mentre ti raddrizzi
          sul tuo letto.
          Questa angoscia che senti, io la sento
          allo stesso modo.
          La notte ci abbandona
          la luce delimita
          di nuovo le persone
          Le persone piccolissime.

          Steso sulla moquette osservo
          con rassegnazione l'alzarsi della luce.
          Vedo dei capelli sulla moquette,
          questi capelli non sono tuoi.
          Un insetto solitario scala i fili di lana.
          La mia testa ricade,
          si solleva, ho voglia di chiudere
          veramente gli occhi.
          Non dormo da tre giorni, non lavoro
          da tre mesi, penso a te.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Cogli Questo Piccolo Fiore

            Io scrissi, un giorno, il suo nome sulla spiaggia,
            ma vennero le onde a cancellarlo;
            lo scrissi di nuovo, con l'altra mano;
            ma venne la marea a depredare le mie fatiche.

            "Uomo sciocco - mi disse Lei - che tenti invano
            d'immortalare una cosa mortale:
            poiché io stessa perirò allo stesso modo,
            e persino il mio nome sarà cancellato".

            "No - risposi - lascia che siano le cose meschine
            a morire e farsi polvere; tu invece vivrai nella gloria:
            i miei versi eterneranno le tue rare virtù
            e scriveranno nei cieli il tuo nome glorioso.
            E nei cieli, mentre la morte abbatterà il mondo intero,
            vivrà il nostro amore, rinnovando un'altra vita".
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La Fine

              Se avessi potuto tenerti nel mio cuore,
              se solo avessi potuto in me avvolgerti,
              quanto sarei stato felice!
              Ma ora la carta della memoria davanti
              una volta ancora mi srotola il corso
              del nostro viaggio sin qui, qui dove ci separiamo.

              E dire che tu non sei mai, mai stata
              una qualche tua realtà, amor mio,
              e mai alcuna delle tue varie facce ho visto!
              Eppure esse mi vengono e vanno avanti,
              e io forte piango in quei momenti.

              Oh, mio amore, come stanotte fremo per te,
              pur senza più speranza alcuna
              di alleviar la sofferenza o ricompensarti
              per tutta una vita di desiderio e disperazione.
              Riconosco che una parte di me è morta stanotte!
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Voi vorreste conoscere il segreto della morte, ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
                Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
                Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
                Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita; e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
                Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
                La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
                In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale? E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
                Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
                E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di dio? Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare. E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
                E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
                  sembra scoppiare d'orgoglio
                  e fisso il tuo volto
                  e le lacrime mi riempiono gli occhi.
                  Tutto ciò che nella mia vita
                  vi è di aspro e discorde
                  si fonde in dolce armonia,
                  e la mia adorazione stende l'ali
                  come un uccello felice
                  nel suo volo a traverso il mare.
                  So che ti diletti del mio canto,
                  che soltanto come cantore
                  posso presentarmi al tuo cospetto.
                  Con l'ala distesa del mio canto
                  sfioro i tuoi piedi, che mai
                  avrei pensato di poter sfiorare.
                  Ebbro della felicità del mio canto
                  dimentico me stesso
                  e chiamo amico te
                  che sei il mio signore.
                  Vota la poesia: Commenta