Poesie d'Autore


Scritta da: Walter Girardi
in Poesie (Poesie d'Autore)
Di nuovo chiede la mia bocca lieta
d'essere benedetta dal tuo bacio,
voglio tenere le tue care dita,
ripiegarle per gioco tra le mie,
il mio sguardo assetato al tuo appagare,
nei tuoi capelli sprofondare il viso,
con membra sempre vigili e fedeli,
rispondere allo slancio delle tue,
rinnovare con fiamma sempre nuove
la tua bellezza mille e mille volte,
finché beati e grati entrambi al fato,
abiteremo sopra ogni dolore,
finché il giorno e la notte, il presente e il passato
accoglieremo con fraterno amore,
finché al di sopra di ogni agire umano
trasfigurati vagheremo in pace.
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    Scritta da: Giorgio De Luca
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Una voce s'eleva

    Una voce s'eleva.

    Dolore è il nome,
    Speranza il cognome.

    Madre Natura,
    travestita da boia,
    colpisce nel sonno,
    sbriciola case.

    Gli angeli,
    il viso tra le mani,
    mostrano le ali ferite.

    Un cane scava
    tra le rovine,
    cerca il suo padrone.

    Trovano rifugio
    tra le braccia
    del silenzio
    i sopravvissuti.

    Sgomenti guardano
    l'orologio del campanile
    fermo alle 3,36.

    La sera s'avvicina,
    non ci sono stelle,
    non c'è la luna.

    Una gelida carezza
    di vento solleva
    piccoli granelli
    di polvere.

    Una voce s'eleva.
    Composta mercoledì 24 agosto 2016
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Dev'essere stato un ricordo, l'ultimo sussulto
      e le dita che battono sui tasti
      come fosse una marcia di pensieri in fila
      sul filo della bocca chiusa.
      Ci vuole il latte alle mandorle per certe cose della mente
      – mi dico; lo direi anche a te se ci fossi –
      credo tutto sia in eredità.
      Dallo splendore alla paura,
      dal coraggio alla disfatta,
      dal misfatto alla tragedia,
      dall'ansia al riso immotivato.
      Ho visto molte cose in questi giorni appena trascorsi.
      Conchiglie grandi così.
      E onde.
      Onde alte così.
      I miei occhi e le sue mani.
      Forse, il possibile è da aspirare lungo un tiro di sigaretta
      e per il probabile giro bene il caffè così sa più dolce.
      Mi mancano quattordici pagine per finire il libro,
      poi, magari, ne scrivo uno io.
      Sta bene questo nuovo vaso all'angolo della stanza.
      L'altro è ancòra vuoto.
      Mi sento andare verso un rassicurante autunno.
      Più mio.
      Questo è quanto.
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