Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

L'inganno

Primavera non è che s'avventuri
un'altra volta e cinga di tripudi
un'altra volta i rami seminudi,
tutti raggiando questi cieli puri?

Madre Terra, sei tu che trasfiguri
la vigilia dei giorni foschi e crudi?
O Madre Terra buona, tu che illudi
fino all'ultimo giorno i morituri!

Essi non piangono la sentenza amara.
Domani si morrà. Che importa? Oggi
sorride il colco tra le stoppie invalide...

Tutto muore con gioia (Impara! Impara! )
E forse ancora s'apre contro i poggi
l'ultimo fiore e l'ultima crisalide.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'onesto rifiuto

    Un mio gioco di sillabe t'illuse.
    Tu verrai nella mia casa deserta:
    lo stuolo accrescerai delle deluse.
    So che sei bella e folle nell'offerta
    di te. Te stessa, bella preda certa,
    già quasi m'offri nelle palme schiuse.

    Ma prima di conoscerti, con gesto
    franco t'arresto sulle soglie, amica,
    e ti rifiuto come una mendica.
    Non sono lui, non sono lui! Sì, questo
    voglio gridarti nel rifiuto onesto,
    perché più tardi tu non maledica.

    Non sono lui! Non quello che t'appaio,
    quello che sogni spirito fraterno!
    Sotto il verso che sai, tenero e gaio,
    arido è il cuore, stridulo di scherno
    come siliqua stridula d'inverno,
    vota di semi, pendula al rovaio...

    Per te serbare immune da pensieri
    bassi, la coscienza ti congeda
    onestamente, in versi più sinceri...
    Ma (tu sei bella) fa ch'io non ti veda:
    il desiderio della bella preda
    mentirebbe l'amore che tu speri.

    Non posso amare, Illusa! Non ho amato
    mai! Questa è la sciagura che nascondo.
    Triste cercai l'amore per il mondo,
    triste pellegrinai pel mio passato,
    vizioso fanciullo viziato,
    sull'orme del piacere vagabondo...

    Ah! Non volgere i tuoi piccoli piedi
    verso l'anima buia di chi tace!
    Non mi tentare, pallida seguace!...
    Pel tuo sogno, pel sogno che ti diedi,
    non son colui, non son colui che credi!

    Curiosa di me, lasciami in pace!
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Se morissi questa notte

      Se morissi questa notte
      se potessi morire
      se io morissi
      se questo coito feroce interminabile
      combattuto e senza clemenza
      raggiungesse il suo apice
      e si afflosciasse
      se proprio adesso
      se adesso
      morissi socchiudendo gli occhi
      sentissi che è fatta
      che ormai l'affanno è cessato
      e la luce non fosse più un fascio di spade
      e l'aria non fosse più un fascio di spade
      e il dolore degli altri e l'amore e vivere
      e tutto non fosse un fascio di spade
      e finisse con me
      per me
      per sempre
      e che non dolesse più
      e che non dolesse più.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ormai no

        Ormai non sarà
        ormai no
        non vivremo uniti
        non alleverò tuo figlio
        non cucirò i tuoi vestiti
        non ti possederò di notte
        non ti bacerò prima di uscire.
        Non saprai mai chi sono stata
        perché altri mi amarono.
        Non riuscirò mai a sapere perché né come
        né se era vero
        quello che dicesti che era
        né chi sei stato
        né cosa sono stata per te
        né come sarebbe stato
        vivere uniti
        amarci
        aspettarci
        rimanere.
        Ormai non sono altro che io
        per sempre e tu ormai
        per me non sarai che tu. Ormai non sei
        in un giorno futuro
        non saprò dove vivi
        con chi
        né se ti ricordi.
        Non mi abbraccerai mai
        come questa notte
        mai.
        Non potrò più toccarti.
        Non ti vedrò morire.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ascolta Il Nostro Grido, O Giobbe

          Ma ora a noi avanzano
          Solo l'inverno e la notte
          E senza scampo sono le nostre vite
          In queste città maledette.
          La morte siede sugli usci delle case
          o con gli zoccoli di cavallo va per le strade
          in stridori di migliaia di trombe;
          o volteggia trionfante
          sul capo in risa di corvi a stormo.

          Invece fiorito è il deserto, popolata
          di uccelli e di alberi la tua solitudine.
          Angeli danzano al canto nuovo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Itinerari

            Liberata l'anima ritorna
            agli angoli delle strade
            oggi percorse, a ritrovare i brani.

            Lì un gomitolo d'uomo
            posato sulle grucce,
            e là una donna offriva al suo nato
            il petto senza latte.
            Nella soffitta d'albergo
            una creatura indecifrabile:
            dal buio occhi uguali
            al cerchio fosforescente d'una sveglia
            a segnare ore immobili.

            E io a domandare alle pietre agli astri
            al silenzio: chi ha veduto Cristo.
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