Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Ictus

Guardo i tuoi occhi a cercare
L'ombra del cuore d'allora:
La tua forza di viver e d'amare

Dove i miei occhi trovavano allora
E trovano, adesso, la pace e 'l ristoro.

Ora, tu sei nonna ai miei figli.
Non so come presentar loro
Quei tuoi dolci e cari consigli.

Sulla povera sedia rotella
Or non vedi
non senti
non sei

La vita ti sembra ancor bella?
Non so, ricordando qual eri
Non lo so, vedendo qual sei!

Non posso credere che ora
Sei tu che hai bisogno
Di me, ma lo sento,
come in un brutto sogno:

E sento un rimorso
Per tutte le volte
che (non) lo sapevo
e non t'ho soccorso.

Vita breve, veloce, lontana, tiranna
Che passa, che vola ed inganna!
Già son più vecchio di come ricordo
Te, quando bimbo, fanciullo, adolesco
Guardavo, e tu mi davi 'l soccorso

Anche ora la vedo,
forse più spesso ch'io crede
Anche a me verrà questo peso
che tu ora porti sì lieve.

I miei figli
che già mi vedono vecchio
Avranno anche loro i lor figli,
ed io sarò come un tuo specchio

Tu piccola, grande vecchietta
Morivi
ed io ti teneva la mano

Riapristi i tuoi occhi
coraggiosi e gentili
Mi lasciavi: ti dissi ti amo
E tu ancora tornasti al richiamo.

I tuoi sensi, il tuo cuore è ancor quello
Più lento, più dolente è il tuo passo,
che chiede pazienza, non canti d'uccello:
Così la tua mente, dal muovere lasso
Richiede rispetto al più lento suo passo.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Compleanni

    Non li conti
    più i tuoi anni
    non festeggi i compleanni,
    ma li esalti e non li spegni
    tutti i segni del vissuto.
    Non dimenticar
    che hai avuto
    una vita di colori,
    di profumi, di valori,
    di sorrisi e di allegria,
    di momenti di follia,
    di problemi poi risolti
    con drammatici risvolti.
    Ti han donato l'esperienza,
    di cui ora non fai senza,
    per capire,
    per scoprire
    che la vita va a finire
    in un lungo arcobaleno
    che disegna
    prima o poi
    quell'eterno che c'è in noi.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La strada nel bosco

      Chiusero la strada lì nel bosco
      già una settantina d'anni fa,
      maltempo e piogge l'hanno cassata,
      ed ora non potresti mai dire
      che c'era un tempo una strada lì nel bosco
      prima ancora che piantassero gli alberi.
      Starà sotto la macchia e sotto l'erica,
      o sotto gli esili anemoni.
      Solo il custode riesce a vedere
      che dove cova la palombella
      e i tassi ruzzolano a loro agio
      c'era un tempo una strada lì nel bosco.

      Pure, se nel bosco ti inoltri
      in una tarda sera d'estate, quando fa
      la brezza freschi i laghetti guizzanti di trote,
      dove la lontra fischia al compagno
      (non temono gli uomini nel bosco
      poiché ne vedono ben pochi),
      udrai lo scalpitio di un cavallo
      e il frusciar di una gonna sulla rugiada,
      un galoppo fermo e persistente
      attraverso quelle nebbiose solitudini:
      quasi che perfettamente conoscessero
      l'antica perduta strada lì nel bosco...
      Ma non c'è nessuna strada lì nel bosco!
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        In Barca

        Vedi le stelle, amore,
        Ancor più chiare nell'acqua e splendenti
        Di quelle sopra a noi, e più bianche
        Come ninfee!

        Ombre lucenti di stelle, amore:
        Quante stelle sono nella tua coppa?
        Quante riflesse nella tua anima?
        Solo le mie, amore, le mie soltanto?

        Guarda, quando i remi muovo,
        Come deformate s'agitano
        Le stelle, e vengon disperse!
        Perfino le tue, lo vedi?

        Rovesciano le stelle le acque
        Acque povere, inquiete, abbandonate...!
        Dici, amore, che non viene scosso il cielo
        E immobili son le sue stelle?

        Là! hai visto
        Quella scintilla volare su di noi? Le stelle
        In cielo neanche son sicure.
        E di me, che sarà, amore, di me?

        Cosa sarà, amore, se presto
        La tua stella fosse lanciata sopra un'onda?
        Sembrerebbero le tenebre un sepolcro?
        Svaniresti tu, amore, svaniresti?
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Gioventù vergine

          Di quando in quando
          Tutto m'ansima il corpo
          E la vita mi appare negli occhi,
          Tra essi vibrando e la bocca
          Giù selvatica discende per le membra
          Lasciando gli occhi miei svuotati tumultuanti
          E il petto mio quieto colma d'un fremito e un calore;
          E giù per le snelle ondulazioni sottostanti
          Che onde diventan pesanti, di passione gonfie
          E il ventre mio placido e sonnolento
          All'istante ribelle si desta bramoso,
          Eccitato sforzandosi e attento,
          Mentre le tenere braccia abbandonate
          Con forza selvaggia s'incrociano
          A stringere - quel che non hanno stretto mai.
          E tutto io vibro, tremo e ancora tremo
          Finché la strana potenza che il corpo mi scuoteva
          Non svanisce
          E nobile non risorge l'ininterrotto fluire della vita
          Nella durezza implacabile dei miei occhi,
          Non risorge dalla bellezza solitaria del corpo mio
          Esausto e insoddisfatto.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Previsione

            Pazienza, piccolo Amore!
            Una donna dal petto pesante, calda come giugno entrerà
            Un giorno e chiuderà la porta, per restare.

            E quando l'animo tuo, oppresso, avrebbe reclamato
            Una fresca notte solitaria, il suo petto la notte coprirà
            pendente nella stanza tua come una coppia di gigli tigrati,
            che i loro petali oro-pallido schiudono con ferma intenzione
            E soffocano le tenebre blu con acre profumo, fiaccando
            Il tuo corpo con la spinta dei suoi capezzoli, finché
            Freschezza bramerai con una forte sete.

            E ti ricorderai allora, con desiderio vero
            Per la prima volta, quel che ero per te.
            Così profondamente sogna un narciso selvatico
            E ti attende attraverso l'oscurità
            Fredda ed azzurra, brillando allegramente
            Ai tuoi piedi come piccola luce.

            Pazienza, piccolo Amore! Negli anni a venire
            Io sarò felice per te, nella memoria.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Crepuscolo

              L'oscurità nasce dalla terra
              Nel pallore dell'occidente si immergono le rondini;
              Dal fieno arriva l'allegro clamore dei bambini;
              Svanisce il vecchio palinsesto.

              Stilla profumo la violacciocca
              E in giro svolazza azzurro-luna una falena:
              Tutto quel che significò il giorno terreno
              Rovina come una menzogna.

              I bambini hanno abbandonato il loro gioco.
              Brilla un'unica stella in un velo di luce:
              Il disordine del giorno
              È sparito alla vista.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ombre

                Come sia, allora, debbo dirti?
                Giunse una luce a due punte,
                Come lingue di fiamma oscurata,
                A guizzare in me.

                E così mi sembra
                Di averti, sempre la stessa,
                con me in un unico mondo.

                Nel vibrar d'un fiore,
                In un verme cieco che striscia ancora,
                In un topo che si ferma in ascolto,

                Tremano
                Le nostre ombre, senza che quelli
                Perdano di lucentezza.

                In ogni lor parte scossa
                Vedo la nostra ombra fremere
                Quasi spuntasse fuori da noi, che siamo mano nella mano,

                Come se fossimo un'unica cosa,
                Un'ombra sola e la nostra oscurità
                Dissimular non si dovesse: capisci?

                Ché ti ho chiaramente detto come sia.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Ragazzina

                  L'amore ha fatto scoppiare il suo ermetico cuore
                  Come nei campi un'ape, nera e ambra,
                  Rompe il bozzolo invernale, per arrampicarsi
                  Sull'erba intiepidita dai novelli raggi di sole.

                  Di malizia albeggiano i suoi occhi ora
                  E sull'iride colorata è un luccichio
                  Simile a quello sull'ali ripiegate
                  Dell'ape, prima del volo.

                  Chi, con un soffio conturbante, preciso,
                  Ha aperto le ali del giovane spirito timido?
                  Chi ha eccitato l'animo a un inesperto volo
                  Nei suoi occhi di giovane ape incerta?

                  Grave rende l'amore la sua voce;
                  Il ronzio delle sue ali esitanti, pesanti,
                  Fa tremare di consapevolezza le cose comuni
                  Che dice, e le sue parole rallegrano.
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