Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Turbato da un sogno

È la luna quella
Alla finestra, tanto grande e rossa?
Nella stanza nessuno?
Nessuno vicino al letto?

Ascolta; palpitano
I suoi passi giù per le scale
... o ai vetri è un battito d'ali?

Lei un momento fa
Sulla bocca mi baciava calda:
Calda come la luna nel sud
Quando splende rossa,
La luna che da abissi lontani
Segnò quei due baci.

E la luna ora va
Rannuvolandosi, ha frainteso!
Così giù nel mio sangue lenti
Affondano i miei baci, presto
Restando sommersi.

Non ci siamo capiti!
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Mattino di nozze

    Si spacca il mattino come una melagrana
    Con rosse crepe lucide;
    Ah, quando arriverà domani l'aurora, tardi,
    Biancheggiando oltre il letto,
    Vigile mi troverà ai cancelli del matrimonio,
    Mentre aspetto che si diffonda la luce
    Su di lui, che sazio dorme
    Con la testa sprofondata, incosciente.

    E quando l'alba s'insinuerà dentro
    Cauta m'alzerò
    per osservare la vittoria della luce
    Sul primo dei miei giorni
    Che lui mi mostra, addormentato nel sonno
    In cui con me cadde, e il mio sguardo
    Meno vago diverrà, e la sua faccia calda
    Vedrò liberata dall'agitarsi della fiamma.

    Saprò allora a quale immagine di Dio
    È fatto il mio uomo;
    E vedrò il castigo o il premio
    della mia vita nel dormiente;
    Calcolerò allora lo stampo e il valore
    Dell'uomo che come mio ho accettato,
    Mi si rivelerà un aspetto del cielo o della terra
    Nello splendore del metallo in cui è coniato.

    Oh, sono ansiosa di vederlo
    dormire totalmente in mio potere,
    Saprò allora chi è che ho da tenermi...
    Sono ansiosa di vedere
    Questo amore mio, questa moneta che ruota, posarsi
    Immobile al mio fianco e pronta
    Per la mia stima: certo egli sarà
    Ricchezza di vita per me.

    E allora sarà mio, giacendo
    a me rivelato,
    Aperto ai miei occhi, chiaro
    Dormirà,
    Disteso negligentemente,
    Affidando a me la sua realtà, e io
    Guarderò l'alba illuminare
    Il mio destino.

    Guardando splendere la debole luce
    Su quel sonno colmo di me,
    Sulla sua fronte, ove i riccioli
    Negligenti s'accoppiano e appiccicano,
    Sulle sue labbra, ove il respiro leggero va e viene,
    Inconsapevole, sulle sue membra assonnate finalmente stese,
    Indifese,
    Piangerò, lo so, oh se piangerò
    Di gioia e di tormento.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Mistero

      Ora io sono tutto
      Una tazza di baci,
      Come le alte
      Snelle vestali
      D'Egitto, ricolme
      dei divini eccessi.

      A te alzo
      La mia coppa di baci
      e per i recessi
      Azzurri del tempio,
      Verso te grido
      Tra sfrenate carezze.

      Dal lucido contorno
      Cremisi delle mie labbra
      Si libera la passione
      Giù per l'agile corpo
      Bianco stilla
      L'inno commovente.

      E immobile
      Davanti all'altare
      Elevo il calice
      Colmo, gridandoti
      di genufletterti
      e bere, Altissima.

      Ah, bevimi, su,
      Che possa esser io
      entro la tua coppa
      Come un mistero,
      Quello del vino calmo
      In estasi.

      Luccicando immoti,
      In estasi
      I vini di me
      E di te mescolati
      In uno còmpiano
      il mistero.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Canzone d'amore

        Non respingermi se ti dico
        Che scordo il suono della tua voce,
        Che i tuoi occhi dimentico, felici mentre indagano
        Traverso il tempo per scorgere il nostro matrimonio.

        Ma quando sbocciano i fiori del melo
        Sotto la luna dalle dita pallide,
        Sul mio petto vedo il tuo chiaro volto
        E i miei obblighi cancello, fingendomi malato.

        Allora sulla mia camera chiudo
        Le imposte a nascondere il giardino, dove lieta
        È la luna per i fiori aperti, che la seducano
        Con la loro bellezza, chiedendo d'esser ricambiati.

        E a te levo le braccia dolenti
        E il mio petto avido angosciato sollevo
        E lacrimo davvero tormentandomi per te,
        E alle porte del sonno mi slancio, per riposare.

        Tutta l'ansiosa notte m'agito per te,
        Sognando che sottomessa la tua bocca si porga alla mia,
        Sento trasportarmi dal tuo petto vigoroso
        In un sonno che nessun dubbio o sogno può insidiare.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Corni da caccia

          La nostra storia è nobile e tragica
          Come la maschera d'un tiranno
          Né drammi audaci o ammaliatori
          Né indifferenti minuzie sanno
          Render patetici i nostri amori

          E Thomas de Quincey succhiando
          L'oppio veleno dolce e casto
          La povera Anna andava sognando
          Passiam passiamo ché tutto passa
          Mi volterò all'indietro spesso

          Sono i ricordi corni da caccia
          Il cui bruito muore nel vento.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le campane

            Zingaro bello amore mio
            Ci siamo amati storditamente
            Senti che razza di scampanio
            E vuoi non lo sappia la gente

            Ci siamo nascosti assai male
            Con tante campane a tiro
            Dai campanili son state a guardare
            E ora lo spargono in giro

            Domani Cipriano ed Enrico
            Maria Orsola e Caterina
            La fornaia e suo marito
            E poi Geltrude mia cugina

            Sorrideranno quando passerò
            Nascondersi chi più potrà
            Sarai lontano Io piangerò
            Ne morirò Chissà.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Marizibill

              A Colonia per l'Altavia
              Se n'andava su e giù ogni sera
              Offerta a tutti tutta malìa
              Finché di battere stanca sedeva
              Tardi a una losca birreria

              Sulla paglia si riduceva
              Per un suo pappa di pelo rosa
              Era un ebreo d'aglio sapeva
              Che giunto dritto da Formosa
              Tolta a un casino di Sciangai l'aveva

              Inette a equiparar la sorte
              So di persone d'ogni genere
              Incerte come foglie morte
              Gli occhi tizzoni nella cenere
              Mobili i cuori come le porte.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
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                I colchici

                Il prato è velenoso ma bello in autunno
                Le mucche pascolandovi
                Lente vi s'avvelenano
                Vi fiorisce colore d'occhiaia e di lillà
                Il colchico I tuoi occhi sono come quel fiore
                Violastri come il livido che li cerchia e l'autunno
                E lenta la mia vita per loro s'avvelena

                Arrivano fracassoni da scuola i ragazzini
                Incasaccati di panno e suonando l'armonica
                Colgono le freddoline che sono come madri
                Figlie delle loro figlie e color delle palpebre
                Che batti come i fiori batte il vento demente

                Il mandriano canta dolcissimamente
                Mentre per sempre il prato mal fiorito da autunno
                Abbandonan muggendo le mucche lentamente.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Notte renana

                  M'empie il bicchiere un vino che ha tremori di fiamma
                  Udite la canzone lenta d'un battelliere
                  Dice di sette donne viste sotto la luna
                  Torcersi i capelli verdi e lunghi fino ai piedi

                  Alzatevi e in girotondo cantate più forte
                  Ch'io più non senta il canto di quel battelliere
                  E mettetemi accanto tutte le ragazze bionde
                  Col loro sguardo fisso le loro trecce ritorte

                  Il Reno s'ubriaca il Reno specchio alle vigne
                  Vi cadono a riflettervisi tremando gli ori notturni
                  La voce canta sempre da rantolomorirne
                  Le fate in verdi chiome che incantano l'estate

                  Il bicchiere ha lo schianto d'un romper di risate.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
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                    Hotels

                    La camera è sola
                    Ognuno per sé
                    Presenza nuova
                    Si paga a mese

                    Il padrone dubita
                    Pagheranno
                    Giro per strada
                    Come una trottola

                    Il rumore delle carrozze
                    Il mio brutto vicino
                    Che fuma un acre
                    Tabacco inglese

                    O La Vallière
                    Che zoppica e ride
                    Delle mie preghiere
                    Tavolo da notte

                    E tutti insieme
                    In questo hotel
                    Sappiamo la lingua
                    Come a Babele

                    Serriamo le porte
                    A doppia mandata
                    Ognuno porta
                    Il suo solo amore.
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