Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Amoroso auspicio

Né l'intima grazia della tua fronte luminosa come una festa
né il favore del tuo corpo, tuttora arcano e tacito e fanciullesco,
né l'alternarsi delle tue vicende in parole o in silenzi
saranno offerta così misteriosa
come rimirare il tuo sonno coinvolto
nella veglia delle mie braccia.
Di nuovo miracolosamente vergine per la virtù assolutoria del sonno,
serena e splendente come fausto ricordo trascelto,
mi offrirai quella sponda della tua vita che tu stessa non possiedi.
Proiettato nella quiete,
scorgerò quella riva estrema del tuo essere
e ti vedrò forse per la prima volta
quale Iddio deve ravvisarti,
annullata la finzione del Tempo,
senza l'amore, senza di me.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    È tempo, amico

    Certo per me, amico, è tempo
    di appendere la cetra
    in contemplazione
    e silenzio.

    Il cielo è troppo alto
    e vasto
    perché risuoni di questi
    solitari sospiri.

    Tempo è di unire le voci,
    di fonderle insieme
    e lasciare che la grazia canti
    e ci salvi la Bellezza.

    Come un tempo cantavano le foreste
    tra salmo e salmo
    dai maestori cori
    e il brillio delle vetrate
    e le absidi in fiamme.

    E i fiumi battevano le mani
    al Suo apparire dalle cupole
    lungo i raggi obliqui della sera;
    e angeli volavano sulle case
    e per le campagne e i deserti
    riprendevano a fiorire.

    Oppure si udiva fra le pause
    scricchiolare la luce nell'orto, quando
    pareva che un usignolo cantasse
    "Filii et Filiae", a Pasqua.

    (da "Nel segno del Tau")
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Argo

      Argo, tu, vecchio cane d'Ulisse
      Tu, cieco e pieno di sordide zecche
      Udisti qualcosa nell'aria che disse
      È tornato, di certo, senza tema di pecche

      È tornato, sentisti il lontano ricordo
      Uno schiaffo, dal naso perfora 'l cervello,
      sopito e nascosto immemore e sordo
      Ora è un urlo: di certo il suo odore era quello!

      Qualcosa rimane di antichi ricordi
      Nelle menti dei bimbi ormai fatti lenti
      Di tiepide arie, di gialli tramonti

      Di voli d'uccelli, di alberi verdi
      Presenze di madri, di antichi momenti
      Da bimbi contenti ai lor petti avvinti.

      Lo so: anch'io ricordo un odore
      Che torna se cerco la pace e il conforto
      Che vorrei risentire in quel dolce tepore
      Ma l'intelletto mi fa questo gran torto

      Ché quando ci pensa me lo fa disvanire.
      Conservo le foto, qualche vecchio filmino
      Un nastro che dice qual fu 'l tuo parlare
      Quel vecchio quaderno per il tuo bambino

      I ricordi di cose mi ti fan ritrovare
      Di quando ridevi, di quando cantavi
      Di quando stavamo la sera a parlare

      Ma solo un ricordo non so conservare
      Non so come nasconderlo in alberi cavi
      E quel caro odore pian piano scompare.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il volo

        Volo notturno.
        Un leggiero sbatter d'ali convulso,
        tra penombra e luce.
        Così riecheggia sui miei pensieri
        il ricordo confuso di tanti gesti.

        La luce e lì, chiara e accecante.
        La piccola farfalla si muove con audacia,
        tra mille insidie.
        Ma solo di rado capita di scorgerla,
        e nei modi in cui non si è soliti sperare.
        Il solo nominarla,
        induce speranza,
        nel suo cullare,
        la salvezza tanto sospirata.
        E adesso che è vicina,
        il suo calore soffia,
        contro le sue esili ali.
        La sua pienezza:
        attrae e impaurisce,
        il suo candore acceca.

        Come satelliti.
        In attesa che il destino si compi,
        tra sogni e paure,
        tra ilarità e oblio,
        nel purgatorio della vita.
        Sono confinati tutti i pensieri,
        più sfuggenti.
        Nell'attimo ancora temuto,
        di divenire: felicità.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          L'eternità

          Se fossi una stella,
          e nei miei occhi brillasse la luce,
          che in sé racchiude
          i misteri dell'infinito.
          Potrei allora con un solo batter di ciglia,
          attraversare ere.
          E viaggiare oltre i confini
          dello spazio e del tempo,
          per poi stanco e solo scoprire,
          che tutto il senso
          di questa nostra esistenza.
          È proprio quello di non avere senso.

          Se fossi una stella.
          E i miei occhi potessero vedere,
          ciò che a nessun altro,
          è concesso di vedere.
          Perché attraverso essi
          il tempo,
          mi sembrerà scorrere più lento.
          Potrei fermarmi ad ascoltare,
          lo scandire interminabile del silenzio.
          Per poi ritrovarmi a brillare,
          anche quando:
          sul mondo,
          non ci sarà più nessuno
          a potermi osservare.
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            Amiche

            Ancora sull'onda dei ricordi indugio,
            scaldandomene il pensiero.
            Mentre sento,
            scivolare come un fremito
            il distillare dell'oblio.
            Che vano e sperare trattenere.
            Ma quando del tempo,
            che trascorso vediamo,
            cancellarne memoria.
            Rimarrà solo l'alone,
            della nostalgia
            che ora sento.
            E, l'immagine chiara,
            dei vostri sorrisi.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La bontà

              Non permettere mai
              che qualcuno venga a te e vada via
              senza essere migliore e più contento.
              Sii l'espressione della bontà di Dio.
              Bontà sul tuo volto
              e nei tuoi occhi,
              bontà nel tuo sorriso
              e nel tuo saluto.
              Ai bambini, ai poveri
              e a tutti coloro che soffrono
              nella carne e nello spirito
              offri sempre un sorriso gioioso.
              Dà loro non solo le tue cure
              ma anche il tuo cuore.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Passa una fresca ora della notte
                Mentre guardo il tuo bianco musetto
                Che di sole ha rosse le guanciotte
                E di efelidi puntini sul nasetto

                Della nonna indossi i bei merletti
                Che sbuffan sulle morbide bracciotte
                Come fiore che spunta da un mazzetto
                Od un vapore che le veli nella notte.

                Un ricciolo t'arricciola la fronte
                Che pari del seicento una damina
                Nascondendo quella buffa rughettina
                E pari un vaporetto mentre ronfe

                Da tant'anni ormai che dormo qui vicino
                Però devo dire se lo sai
                Che sei sempre un gran bel bocconcino!
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