Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ti guardo e il sole cresce

Ti guardo e il sole cresce
Presto ricoprirà la nostra giornata
Svegliati cuore e colori in mente
Per dissipare le pene della notte

Ti guardo tutto è spoglio
Fuori le barche hanno poca acqua
Bisogna dire tutto con poche parole
Il mare è freddo senza amore

È l'inizio del mondo
Le onde culleranno il cielo
E tu vieni cullata dalle tue lenzuola
Tiri il sonno verso di te
Svegliati che io segua le tue tracce
Ho un corpo per attenderti per seguirti
Dalle porte dell'alba alle porte dell'ombra
Un corpo per passare la mia vita ad amarti

Un corpo per sognare al di fuori del tuo son.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Verso sud

    Zenit
    Tutti quei rimpianti
    Quei giardini sconfinati
    Dove modula il rospo un tenero grido d'azzurro
    La cerva del silenzio sperduto rapida passa
    Un usignolo straziato dall'amore canta sul
    Tuo corpo giardino di rose che ho colto
    I nostri cuori pendono uniti dallo stesso melograno
    E i fiori di granato nei nostri sguardi schiusi
    Cadendo poco a poco hanno coperto il sentiero.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La ciocca ritrovata

      Lui ritrova nella memoria
      La ciocca di lei castana
      Non par vero ma ti ricordi
      Dei nostri due destini stanchi
      Di boulevard de la Chapelle
      Del bel Montmartre e di Auteuil
      Me lo ricordo mormora lei
      Il giorno che ho passato la tua soglia
      Vi cadde come un autunno
      La ciocca del mio ricordo
      E la sorte di noi che ti stupisce
      Si sposa al giorno che finisce.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Crepuscolo

        Sfiorata dalle ombre dei morti
        Sull'erba dove muore il giorno
        L'arlecchina s'è spogliata
        E specchia il suo corpo nello stagno
        Un ciarlatano crepuscolare
        Vanta i prossimi giri
        Il cielo incolore è costellato
        Di astri pallidi come il latte
        Sul palco il pallido arlecchino
        Saluta subito gli spettatori
        Stregoni venuti di Boemia
        Qualche fata e gli incantatori
        Staccata una stella
        la maneggia con le braccia tese
        Mentre coi piedi un impiccato
        Suona i piatti cadenzando
        La cieca culla un bel bambino
        Passa la cerva con i suoi cerbiatti
        Il nano guarda con un'aria triste
        Ingigantire l'arlecchino trismegisto.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La bianca neve

          Gli angeli gli angeli nel ciel
          Uno è vestito da ufficial
          Uno è vestito da cucinier
          E gli altri a cantar

          Bell'ufficiale color del ciel
          Dopo Natale maggio verrà
          E d'un bel sole ti decorerà
          Ti decorerà

          Spenna le oche il cucinier
          Le oche oh che
          Oh che neve cade e perché
          Fra le mie braccia la mia bella non c'è.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La canzone del maleamato

            Una sera di mezza bruma a Londra
            Un monellastro che somigliava al
            Mio amore mi si fece incontro e fonda
            Mi lanciò una guardata tale da
            Farmi chinar gli occhi d'onta

            Fischiettava una sua canzone
            Le mani in tasca e mentre lo seguivo
            Di quella strada nel canalone
            Mar Rosso aperto sembravamo
            Lui gli Ebrei io Faraone

            Cada quell'onda di mattoni giù
            Se tu non fosti bene amata
            Io son davvero il Re d'Egitto e in più
            La sua sorella sposa la sua armata
            Se l'unico amore non sei tu

            Alla svolta d'una via bruciante
            Di tutti i lumi delle facciate

            Piaghe di nebbia sanguinante
            Vivo lamento delle facciate
            Un'ubriaca a lui somigliante

            Carico l'occhio d'inumanità
            Sul collo nudo la cicatrice
            Da una taverna sbucò là
            Nell'ora in me rivelatrice
            Dell'amorosa falsità

            Tornato in patria finalmente
            Il saggio Ulisse fu riconosciuto
            Dal vecchio cane Teneramente
            La moglie presso un gran tessuto
            Stava ad attenderlo fidente

            Stanco di vincere si rallegrava
            Di Sakuntala il regale signore
            Allorché languida lei ritrovava
            Mentre occhi pallidi d'attesa e d'amore
            La sua gazzella accarezzava

            A quei felici re ho pensato
            Quando l'amore falso e quella
            Di cui son sempre innamorato
            Le loro perfide ombre urtando
            Così infelice m'hanno lasciato

            L'inferno è fatto di questi rimpianti
            Un cielo d'oblio s'apra ai miei voti
            Per un suo bacio del mondo i regnanti

            Morti sarebbero Tapini famosi
            Offerta avrebbero l'ombra ai mercanti

            Ho svernato nel mio passato
            Ora ritorni il sole di Pasqua
            A riscaldare un cuor più gelato
            Dei Quaranta che a Sebaste
            Meno di me han martirizzato

            Memoria mia mia bella vela
            Abbastanza s'è navigato
            In un'onda a bersi nera
            Abbastanza s'è divagato
            Dalla bell'alba alla triste sera

            Addio falso amore confuso
            Con la donna che s'allontana
            Con quella che ho perduto
            L'anno scorso in Germania
            E mai mai più ho riveduto

            O Via lattea sorella luminosa
            Di Cànaan dei bianchi rivi
            E d'un bianco corpo di sposa
            Ti seguiremo morti nuotatori privi
            Di fiato in altra nebulosa?

            Mi ricordo d'un altr'anno
            Era l'alba d'un giorno d'aprile
            Io cantavo il mio dolce affanno
            Cantavo l'amore con voce virile
            In quel momento d'amore dell'anno.
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