Ti guardo e il sole cresce Presto ricoprirà la nostra giornata Svegliati cuore e colori in mente Per dissipare le pene della notte
Ti guardo tutto è spoglio Fuori le barche hanno poca acqua Bisogna dire tutto con poche parole Il mare è freddo senza amore
È l'inizio del mondo Le onde culleranno il cielo E tu vieni cullata dalle tue lenzuola Tiri il sonno verso di te Svegliati che io segua le tue tracce Ho un corpo per attenderti per seguirti Dalle porte dell'alba alle porte dell'ombra Un corpo per passare la mia vita ad amarti
Zenit Tutti quei rimpianti Quei giardini sconfinati Dove modula il rospo un tenero grido d'azzurro La cerva del silenzio sperduto rapida passa Un usignolo straziato dall'amore canta sul Tuo corpo giardino di rose che ho colto I nostri cuori pendono uniti dallo stesso melograno E i fiori di granato nei nostri sguardi schiusi Cadendo poco a poco hanno coperto il sentiero.
Lui ritrova nella memoria La ciocca di lei castana Non par vero ma ti ricordi Dei nostri due destini stanchi Di boulevard de la Chapelle Del bel Montmartre e di Auteuil Me lo ricordo mormora lei Il giorno che ho passato la tua soglia Vi cadde come un autunno La ciocca del mio ricordo E la sorte di noi che ti stupisce Si sposa al giorno che finisce.
Guillaume ApollinaireAl limite dell'orizzonte impallidisce Una sola crepuscolare betulla Dove fugge la misura angolare Dal cuore all'anima alla ragione
L'azzurro galoppo dei ricordi lontani Traversa i lillà degli occhi
E i cannoni dell'indolenza I miei sogni sparano verso i.
Io mi auguro di avere in casa mia: una donna provvista di prudenza, un gatto a passeggio fra i libri, e in tutte le stagioni amici di cui non posso far senza.
Sfiorata dalle ombre dei morti Sull'erba dove muore il giorno L'arlecchina s'è spogliata E specchia il suo corpo nello stagno Un ciarlatano crepuscolare Vanta i prossimi giri Il cielo incolore è costellato Di astri pallidi come il latte Sul palco il pallido arlecchino Saluta subito gli spettatori Stregoni venuti di Boemia Qualche fata e gli incantatori Staccata una stella la maneggia con le braccia tese Mentre coi piedi un impiccato Suona i piatti cadenzando La cieca culla un bel bambino Passa la cerva con i suoi cerbiatti Il nano guarda con un'aria triste Ingigantire l'arlecchino trismegisto.
Una sera di mezza bruma a Londra Un monellastro che somigliava al Mio amore mi si fece incontro e fonda Mi lanciò una guardata tale da Farmi chinar gli occhi d'onta
Fischiettava una sua canzone Le mani in tasca e mentre lo seguivo Di quella strada nel canalone Mar Rosso aperto sembravamo Lui gli Ebrei io Faraone
Cada quell'onda di mattoni giù Se tu non fosti bene amata Io son davvero il Re d'Egitto e in più La sua sorella sposa la sua armata Se l'unico amore non sei tu
Alla svolta d'una via bruciante Di tutti i lumi delle facciate
Piaghe di nebbia sanguinante Vivo lamento delle facciate Un'ubriaca a lui somigliante
Carico l'occhio d'inumanità Sul collo nudo la cicatrice Da una taverna sbucò là Nell'ora in me rivelatrice Dell'amorosa falsità
Tornato in patria finalmente Il saggio Ulisse fu riconosciuto Dal vecchio cane Teneramente La moglie presso un gran tessuto Stava ad attenderlo fidente
Stanco di vincere si rallegrava Di Sakuntala il regale signore Allorché languida lei ritrovava Mentre occhi pallidi d'attesa e d'amore La sua gazzella accarezzava
A quei felici re ho pensato Quando l'amore falso e quella Di cui son sempre innamorato Le loro perfide ombre urtando Così infelice m'hanno lasciato
L'inferno è fatto di questi rimpianti Un cielo d'oblio s'apra ai miei voti Per un suo bacio del mondo i regnanti
Morti sarebbero Tapini famosi Offerta avrebbero l'ombra ai mercanti
Ho svernato nel mio passato Ora ritorni il sole di Pasqua A riscaldare un cuor più gelato Dei Quaranta che a Sebaste Meno di me han martirizzato
Memoria mia mia bella vela Abbastanza s'è navigato In un'onda a bersi nera Abbastanza s'è divagato Dalla bell'alba alla triste sera
Addio falso amore confuso Con la donna che s'allontana Con quella che ho perduto L'anno scorso in Germania E mai mai più ho riveduto
O Via lattea sorella luminosa Di Cànaan dei bianchi rivi E d'un bianco corpo di sposa Ti seguiremo morti nuotatori privi Di fiato in altra nebulosa?
Mi ricordo d'un altr'anno Era l'alba d'un giorno d'aprile Io cantavo il mio dolce affanno Cantavo l'amore con voce virile In quel momento d'amore dell'anno.