Notti Selvagge - Notti Selvagge! Fossi io con te Notti Selvagge sarebbero La nostra voluttà! Inutili - i Venti - A un Cuore in porto - Via il Compasso - Via la Mappa!
Vogare nell'Eden - Ah, il Mare! Potessi soltanto ormeggiare - Stanotte - In Te!
Quando staremo sulla sommità del Tutto - E come gli Alberi, guarderemo giù - Il fumo si sarà del tutto dissipato - E Specchi sulla scena - A spargere luce - nessun'anima strizzerà gli occhi Eccetto quelle che hanno peccato - Quelle Oneste, come le Colline - staranno - Nessuna Luce, le mette in fuga -
I Perfetti, in nessun luogo hanno paura - Essi spingono le loro impavide Fronti, Dove altri, non oserebbero andare a Mezzogiorno, Protetti dai loro atti -
Le Stelle osano brillare talvolta Su un Mondo punteggiato - E i Soli, vanno sicuri, alla Prova, Come se un Asse, possedessero.
Dovessi tu non farcela in - Mare - Sotto i miei occhi - O condannato fossi - Al Nuovo Sole - a morire - O bussassi - in Paradiso - inascoltato Io tormenterei Dio Finché non ti lasciasse entrare!
Com'è - il "Paradiso"? Chi ci vive? Sono "Contadini"? "Zappano"? Sanno che questa è "Amherst" - E che - anch'io - sto arrivando? Calzano "scarpe nuove" - nell'"Eden"? È sempre ameno - là? Non ci rimprovereranno - quando avremo nostalgia? O diranno a Dio - quanto siamo imbronciati?
Si può esser certi che c'è qualcuno Come "un Padre" - in cielo - Così se mai - là - dovessi perdermi - O accadesse quello che la Balia chiama "morire" - Non dovrò camminare sul "Diaspro" - a piedi nudi - I redenti - non rideranno di me - Forse - nell'"Eden" non saremo così soli Come eravamo nel New England!
Non oserei abbandonare il mio amico, Perché - perché se dovesse morire Mentre fossi via - ed io - troppo tardi - Raggiungessi il Cuore che mi cercava - Se deludessi gli occhi Che cercherebbero - cercherebbero così tanto - di vedere - E non potrebbero accettare di chiudersi fino a quando Non mi avessero "riconosciuta" - non mi avessero riconosciuta -
Se pugnalassi la paziente fede Così sicura del mio arrivo - così sicura del mio arrivo - Che ascoltando - ascoltando - si addormenterebbe - Pronunciando il mio pigro nome -
Il mio Cuore preferirebbe spezzarsi prima - Poiché spezzarsi dopo - poiché spezzarsi dopo - Sarebbe vano come il nuovo sole del mattino - Dove il notturno gelo - si è posato.
Andai in Cielo - Era una piccola Città - Illuminata - da un Rubino - Lastricata - con soffici Piume - Più silenziosa - dei campi Ricoperti di Rugiada - Bellissima - come Dipinti - Che mai Uomo disegnò. Gli abitanti - come la Falena - Di Pizzo - le strutture - I doveri - di impalpabile Velo - E di Piuma d'oca - i nomi - Quasi - contenta - Io - potrei essere - In mezzo a tale singolare Società.
Dico ogni giorno "Se fossi una Regina, domani" - Farei in questo modo - E così mi adorno, un po', Se mi accadesse, di svegliarmi Borbone, Nessuno a me, si rivolgerà altezzoso - Con un "È costei - Che elemosinava al Mercato - Ieri".
La Corte è un luogo solenne - Ho sentito dire - Così allaccio il mio grembiule, in previsione della Maestà Con splendenti Spilli di Ranuncolo - Perché non troppo semplice - Il Rango - mi sorprenda -
E appoggio la mia Lingua Su Ramoscelli di canto - alquanto in alto - Solo questo, potrebbe essere il mio breve Periodo Per rendermi degna -
Elimino dal mio semplice linguaggio ogni parola comune - Prendo altri accenti, così come li ho uditi Benché se non fosse per il Grillo - a malapena, E se non fosse per l'Ape - Nessuno in tutto il Prato - S'accosterebbe a me -
Meglio essere pronta - Piuttosto che il prossimo mattino Ritrovarmi in Aragona - Con la mia vecchia Gonna - addosso -
E l'Aria stupita Che i campagnoli - mostrano - Convocati - inaspettatamente - A Exeter.
Conosco vite, che potrei perdere Senza sofferenza - Di altre - un istante di assenza - Sarebbe un'eternità - Queste ultime - un numero esiguo - Arrivano a malapena a due - Le prime - un orizzonte di moscerini Supererebbero facilmente.