Mentre ti chiedo un piacere, voglio dirti, amico mio, che la vita merita di esistere.
Per me... Portale ogni giorno un fiore rosso sul suo davanzale, che i suoi occhi guardino la bellezza della vita. Posale dei petali sulla sua strada, voglio che il suo cammino possa essere solo meraviglioso.
Donale ogni giorno un sorriso, quando l'incontri nelle sue passeggiate, coccolala con dolci parole.
Lei le riconoscerà, e il suo sorriso sarà più bello del sole.
Aspetterò il mio dolce fiore, ho scelto per noi una piccola stella brillante e felice, dove passare l'eternità.
Non dimenticartene mai, amico mio.
Il suo sorriso fa vivere me, e fa vivere la vita. Ricordati...
Ricordo quando... Vorrei trovare qualcosa che ti nasconda alla mia mente, scavando nel mio ricordo di bimbo, svuotando la mia cassettina di giocattoli impolverata.
Vorrei cercare un pensiero che possa farti oscurare.
La spiaggia bruna del mio primo bacio.
Una coccola di Gemma, la mia maestra d'asilo.
L'occhiolino della mia prof, mentre scrive un voto regalato.
Le foto di una gita con gli amici di scuola.
Un pensiero spinto di una rivista nascosta.
Granelli.
Granelli di sabbia che non creano una breccia.
Nella mia mente ogni tua parola è una pietra d'oro, ogni tua immagine é un fascio di luce che mi penetra, ogni tua carezza è una lancia che mi affonda.
Parole, immagini, carezze, in un faro che farà luce per sempre nella mia vita.
Nessun ricordo anche il più felice, riesce a scalfirlo, oscurarlo.
L'ombra di una maestosa villa veneta smorzava un giardino colorito più della tavolozza di Picasso.
Uno specchio di cielo scimmiottava i colori dei fiori più profumati e belli.
Su questo dipinto di Dio, incorniciato da un piccolo muretto scavato dal tempo e dalla vita, si era posata la felicità.
Seduta, su questa cornice, giocava con i suoi riccioli ballerini.
Eri tu... la vita, la felicità.
Immagini di un tempo, ricordi scalfiti nell'anima.
Alba, tramonti, tramonti, alba...
Alla villa, ricamata e tempestata di colori, vedo solo dei colori grigi padroni di tutto, un sole smunto, un muretto diroccato e triste. Non c'è la felicità, non c'è vita. Non ci sei tu.
Notti Selvagge - Notti Selvagge! Fossi io con te Notti Selvagge sarebbero La nostra voluttà! Inutili - i Venti - A un Cuore in porto - Via il Compasso - Via la Mappa!
Vogare nell'Eden - Ah, il Mare! Potessi soltanto ormeggiare - Stanotte - In Te!
Quando staremo sulla sommità del Tutto - E come gli Alberi, guarderemo giù - Il fumo si sarà del tutto dissipato - E Specchi sulla scena - A spargere luce - nessun'anima strizzerà gli occhi Eccetto quelle che hanno peccato - Quelle Oneste, come le Colline - staranno - Nessuna Luce, le mette in fuga -
I Perfetti, in nessun luogo hanno paura - Essi spingono le loro impavide Fronti, Dove altri, non oserebbero andare a Mezzogiorno, Protetti dai loro atti -
Le Stelle osano brillare talvolta Su un Mondo punteggiato - E i Soli, vanno sicuri, alla Prova, Come se un Asse, possedessero.
Dovessi tu non farcela in - Mare - Sotto i miei occhi - O condannato fossi - Al Nuovo Sole - a morire - O bussassi - in Paradiso - inascoltato Io tormenterei Dio Finché non ti lasciasse entrare!
Com'è - il "Paradiso"? Chi ci vive? Sono "Contadini"? "Zappano"? Sanno che questa è "Amherst" - E che - anch'io - sto arrivando? Calzano "scarpe nuove" - nell'"Eden"? È sempre ameno - là? Non ci rimprovereranno - quando avremo nostalgia? O diranno a Dio - quanto siamo imbronciati?
Si può esser certi che c'è qualcuno Come "un Padre" - in cielo - Così se mai - là - dovessi perdermi - O accadesse quello che la Balia chiama "morire" - Non dovrò camminare sul "Diaspro" - a piedi nudi - I redenti - non rideranno di me - Forse - nell'"Eden" non saremo così soli Come eravamo nel New England!