Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Perdersi

Perdersi
Per non sentirsi soli
Perdersi
sul fondo dei bicchieri
Lo so, l'oscurità
Ti attrae verso di se
Tu guarda la soltanto da lontano
Come ammiri un panorama
Ma non sporgenti o precipiti
Perduti, ma tra le belle cose
Perditi
Tra fiori, prati e rose
Perditi
Ma tra mille colori
Perditi
Ma perditi tra i fiori.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'Autunno

    Timida una foglia
    dal ramo si è staccata,
    sulla mia spalla lieve si posa
    quasi mi accarezzasse
    leggera, come un sogno
    che non ti appartiene ma ti sfiora.
    Novembre si affaccia
    grigio di nuvole, gonfio di vento
    mi ricorda di Te, bell'uomo,
    dei tuoi passi lenti
    che calpestano le foglie del viale
    del tuo ultimo saluto.
    L'autunno, la fine di un anno che avanza
    la fine di un sogno o forse un'idea
    per iniziare nuovamente a sognare,
    per lasciarsi andare
    al marrone sbiadito delle foglie
    e con loro in alto volare,
    toccare il cielo con un dito
    e sulla nuda terra riposare.
    A novembre l'ultimo abbraccio, l'ultimo bacio
    tra le ultime foglie bagnate di pioggia
    ed i miei occhi perduti tra le lacrime,
    mentre indelebile nella mia anima respiri
    scorre l'autunno e si affaccia l'inverno
    e...
    attendo di Te l'arrivo in primavera
    le tue labbra sulle mie labbra
    la tua carne, la mia carne
    il fuoco che brucia la passione
    i respiri che si confondono
    la fine di un sogno...
    l'inizio di una realtà.
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      Scritta da: Antonio Belsito
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      Non dirmi
      che diventa difficile
      anche riflettere
      perché l'amore non ha età.
      È la verità.
      Se solo
      poi
      ti guardi intorno
      vedrai
      il bisogno che c'è d'amore
      e capirai.
      Che non si può prescindere
      dall'umanità di esserci
      perché non ha più senso
      uccidersi.
      Allora
      abbracciami
      perché è più facile
      che è un senso utile
      e non fa male come l'inutile.
      In questa storia di guerre avide
      ove il confine è labile
      ove non basta riempirsi di sostantivi
      o aggettivi
      perché il bene e il male
      sono solo parole
      da tralasciare
      se solo si vuole davvero ricominciare
      a camminare
      sulla stessa strada
      per ritrovarsi uomini.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Miete la falce del sole il mio primo sonno.
        Da colli di uccelli – che vogliono torcersi! –
        martirio cola nel mio animo.
        Campi di colore leonino si struggono nella foschia.
        Lodi la mia anima il Signore! –
        in nessun luogo fra il cielo e l'inferno
        avverrà più un miracolo simile.
        Terra! Appenderò il tuo viso di mela
        alla croce della mia superbia.
        Oh, che io riesca a portarla
        sino su quel calvario beffardo,
        il letto di parto della mia disperazione.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Dovrai tenermi
          nella rete della tua volontà.
          Non voglio più uscire nel mondo
          dove il sole sorge e cala senza senso
          e febbrilmente la luna si riduce in quarti.
          Qui dentro non c'è né notte né giorno,
          qui manca la tentazione delle stelle
          di risollevarsi da un dolore antico
          per dover precipitare in quello nuovo.
          Nella tua rete la debolezza è buona.
          Come una farfalla redenta dalla luce
          il cuore angosciato si addormenta.
          Dovrai tenermi
          con tutto ciò che ho perduto
          e che mi rende pesante,
          così pesante come una pietra
          da far vibrare spesso la rete della tua volontà.
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            Scritta da: Rosita Matera
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            Perché non vale dire

            Oppure cantare, solamente cantare!
            Dire che sei tu
            il senso sconosciuto delle cose,
            questa nostra coscienza:
            amore celato nei nostri amori
            voce del vento, e il silenzio
            che fascia le galassie,
            o improvviso, rapito gemito
            di fronde sul limitare
            appena della selva.

            Cantare suoni
            che non siano più parole.

            Forse è la musica, il suono
            puro che ti conviene:
            cantare con voce sempre nuova
            perché sempre "altro" tu sei;
            cantare con libera voce
            e lasciare i salmi tumultuosi
            perché non vale dire
            quanto di te soffersi...
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