Poesie d'Autore


Scritta da: fa
in Poesie (Poesie d'Autore)

Lettera positiva

Che oggi regni la pace,
che tu abbia fiducia in Dio che sa esattamente dove dovrebbe essere,
che non dimentichi le infinite possibilità che nascono dalla fede.
Che utilizzi quei doni che hai ricevuto e che condivida l'amore che ti è stato dato.
Che tu sia contento di sapere che sei Figlio di Dio.
Lascia che questa presenza si adagi nelle tue ossae permetta alla tua anima la libertà di cantare, ballare, pregare e amare.
Esiste qui per tutti e per ognuno di noi!
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Via

    Il profumo del mare, il silenzio dei pesci,
    l'odore del sale, il caldo sole d'agosto,

    l'abbraccio dalla sabbia, l'amore di chi ci sta intorno,
    la carezza di un padre, il sorriso di nostra madre.

    Le urla dei bambini, il gusto fresco dell'anguria,
    il canto del vento che accarezza la sabbia.

    L'odore del pesce fresco appena grigliato;
    gocce di limone sulle nostre labbra.

    La nostra vita piena di sapore,
    il nostro sguardo che non muore,
    le nostre mani pien d'amore.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ho atteso che il tempo

      Ho atteso che il tempo,
      trasformasse il grigio in rosa di rosa
      e che le onde della tempesta
      si trasformassero in un mare calmo.

      Che il silenzio facesse meno rumore
      e che l'amaro si trasformasse in dolce.
      Che le lacrime si dissolvessero
      nel sorriso di oggi
      per i sorridere veramente.

      Ed ora dopo aver assaggiato ogni sapore
      e vissuto con intensità ogni dolore
      e lasciato spazio alla gioia
      aver cancellato la tristezza
      e aver accarezzato un'attimo la felicità
      sento che potrei dolcemente morire.
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        Scritta da: snivella
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Lady Lazarus

        I have done it again.
        One year in every ten
        i manage it-

        a sort of walking miracle, my skin
        Bright as a Nazi lampshade,
        My right foot

        a paperweight,
        My face a featureless, fine
        Jew linen.

        Peel off the napkin
        0 my enemy.
        Do i terrify? -

        The nose, the eye pits, the full set of teeth?
        The sour breath
        Will vanish in a day.

        Soon, soon the flesh
        The grave cave ate will be
        At home on me

        And i a smiling woman.
        I am only thirty.
        And like the cat i have nine times to die.

        This is Number Three.
        What a trash
        To annihilate each decade.

        What a million filaments.
        The peanut-crunching crowd
        Shoves in to see

        Them unwrap me hand and foot
        The big strip tease.
        Gentlemen, ladies

        These are my hands
        My knees.
        I may be skin and bone,

        Nevertheless, i am the same, identical woman.
        The first time it happened i was ten.
        It was an accident.

        The second time i meant
        To last it out and not come back at all.
        I rocked shut

        As a seashell.
        They had to call and call
        And pick the worms off me like sticky pearls.

        Dying
        Is an art, like everything else,
        i do it exceptionally well.

        I do it so it feels like hell.
        I do it so it feels real.
        I guess you could say i've a call.

        It's easy enough to do it in a cell.
        It's easy enough to do it and stay put.
        It's the theatrical

        Comeback in broad day
        To the same place, the same face, the same brute
        Amused shout:

        'a miracle!'
        That knocks me out.
        There is a charge

        For the eyeing of my scars, there is a charge
        For the hearing of my heart-
        It really goes.

        And there is a charge, a very large charge
        For a word or a touch
        Or a bit of blood

        Or a piece of my hair or my clothes.
        So, so, Herr Doktor.
        So, Herr Enemy.

        I am your opus,
        i am your valuable,
        The pure gold baby

        That melts to a shriek.
        I turn and burn.
        Do not think i underestimate your great concern.

        Ash, ash -
        You poke and stir.
        Flesh, bone, there is nothing there-

        a cake of soap,
        a wedding ring,
        a gold filling.

        Herr God, Herr Lucifer
        Beware
        Beware.

        Out of the ash
        i rise with my red hair
        And i eat men like air.


        L'ho rifatto.
        Un anno ogni dieci
        Ci riesco -
        Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle
        Splendente come un paralume Nazi,
        Un fermacarte il mio
        Piede destro,
        La mia faccia un anonimo, perfetto
        Lino ebraico.
        Via il drappo,
        o mio nemico!
        Faccio forse paura? -
        Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti?
        Il fiato puzzolente
        In un giorno svanirà.
        Presto, ben presto la carne
        Che il sepolcro ha mangiato si sarà
        Abituata a me
        e io sarò una donna che sorride.
        Non ho che trent'anni.
        E come il gatto ho nove vite da morire.
        Questa è la numero tre.
        Quale ciarpame
        Da far fuori ogni decennio.
        Che miriade di filamenti.
        La folla sgranocchiante noccioline
        Si accalca per vedere
        Che mi sbendano mano e piede -
        Il grande spogliarello.
        Signori e signore, ecco qui
        Le mie mani,
        i miei ginocchi.
        Sarò anche pelle e ossa,
        Ma pure sono la stessa identica donna.
        La prima volta successe che avevo dieci anni.
        Fu un incidente.
        Ma la seconda volta ero decisa
        a insistere, a non recedere assolutamente.
        Mi dondolavo chiusa
        Come conchiglia.
        Dovettero chiamare e chiamare
        e staccarmi via i vermi come perle appiccicose.
        Morire
        è un'arte, come ogni altra cosa.
        Io lo faccio in modo eccezionale.
        Io lo faccio che sembra come inferno.
        Io lo faccio che sembra reale.
        Ammettete che ho la vocazione.
        È facile abbastanza da farlo in una cella.
        È facile abbastanza farlo e starsene lì.
        È il teatrale
        Ritorno in pieno giorno
        a un posto uguale, uguale viso, uguale
        Urlo divertito e animale:
        "Miracolo!"
        È questo che mi ammazza.
        C'è un prezzo da pagare
        Per spiare
        Le mie cicatrici, per auscultare
        Il mio cuore - eh sì, batte.
        E c'è un prezzo, un prezzo molto caro,
        Per una toccatina, una parola,
        o un po' del mio sangue
        o di capelli o un filo dei miei vestiti.
        Eh sì, Herr Doktor.
        Eh sì, Herr Nemico.
        Sono il vostro opus magnum.
        Sono il vostro gioiello,
        Creatura d'oro puro
        Che a uno strillo si liquefà.
        Io mi rigiro e brucio.
        Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà.
        Cenere, cenere -
        Voi attizzate e frugate.
        Carne, ossa, non ne trovate -
        Un pezzo di sapone,
        Una fede nuziale,
        Una protesi dentale.
        Herr Dio, Herr Lucifero,
        Attento.
        Attento.
        Dalla cenere io rivengo
        Con le mie rosse chiome
        e mangio uomini come aria di vento.
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          Scritta da: snivella
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Pecore nella nebbia

          Le colline digradano nel bianco.
          Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo.

          Il treno lascia dietro una linea di fiato.
          Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane.

          È tutta la mattina che
          la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori.

          Le mie ossa racchiudono un'immobilità, i campi
          lontani mi sciolgono il cuore.

          Minacciano
          di lasciarmi entrare in un cielo
          senza stelle né padre, un'acqua scura.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Come Fuoco che Brucia

            Hai abbattuto ogni barriera
            confondendo con la tua voglia
            la mia mente.

            Hai catturato il mio sguardo
            che nel tuo si è perso.
            La notte si è fatta
            giorno fra le tue mani.

            Ogni velo è calato
            ogni mistero si è svelato.
            Ciò che era solo parte di me
            ora è parte di te.

            Ti guardo,
            tutto si confonde,
            concreta è solo la voglia di te.

            Si compongono emozioni
            che tolgono il respiro,
            si espandono dentro di noi
            come fuoco che brucia.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Perché Ti Amo... Perché ti voglio...

              I nostri corpi si sfiorano
              profumi si confondono
              pelle contro pelle
              senza tregua.

              Il sangue scorre
              come un fiume in piena,
              fluisce dentro di noi
              come un'onda inarrestabile.

              Scopro fra le tue mani
              sensazioni sconosciute,
              non pongo limite
              al consumarsi di noi.

              Non mi oppongo
              perché non voglio,
              ti appartengo perché lo voglio.
              Entri nella profondità

              della mia mente,
              infiltrandoti tra le parti
              della mia anima,
              facendo da padrone
              alle mie emozioni,
              ai miei desideri.

              Mi scopro per te
              perché ti amo
              perché ti voglio.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Quando sei nel giusto

                Tutto è così semplice,
                tutto sembra normale,
                quando pensi sia giusto,
                quando ti senti a posto.
                Ti metti a nudo, davanti all'amore
                e ti sembra bellissimo
                senza inibizioni, quando le condizioni
                ti fanno sua.
                Felice per la scoperta,
                quello che ti sembrava strano,
                timida nella vergogna,
                era solo tabù.
                E diventi bellissima,
                agli occhi del tuo uomo
                e non serve specchiarti,
                per accorgerti... è vero
                e te ne convinci, senza più i tuoi trucchi,
                il vestito da mettere, sceglierai senza indugio.
                Sai, non conta più niente,
                quando amor fa sicura,
                tu cammini per strada e non vedi la gente.
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  La prima stella

                  Aspetterò con ansia la sera,
                  per vedere la prima stella,
                  dal mio piccolo spicchio di cielo,
                  la sua luce e come brilla.
                  Grande è il suo chiarore,
                  gli occhi socchiuderò
                  per non farmi accecare,
                  mi rimarrà nel cuore quel calore...
                  Stella di luce, che nelle notti, mi dai pace,
                  mi distrai dai mie brutti pensieri
                  e rimani tu sola con me.
                  Stella d'argento,
                  la più bella tra tutte le stelle che ti sono accanto,
                  ho con te gioito e pianto,
                  e mi guardavi gelosa dal cielo, tu soltanto.
                  Hai contato le mie dolci carezze,
                  i miei baci, e le mie amarezze,
                  hai voluto insegnarmi la via,
                  quando non trovavo la mia...
                  Quando al mattino via te ne andrai,
                  non scordare mai che ti aspetterò ogni sera,
                  ovunque andrò, amica mia, sarai.
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                    Scritta da: Anna De Santis
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Il circo

                    Un sorriso disegnato, dal trucco e dai colori,
                    non tutto viene fuori.
                    La vita ti ha insegnato che non si può mostrare
                    nel circo che è la vita, quello che senti,
                    lo devi barattare,
                    tra quello che si vede ed i tuoi veri sentimenti.
                    Dal cuore non farti trascinare,
                    devi star calmo, senza esagerare,
                    pensare, prima di parlare
                    o su quel filo ti troverai a camminare,
                    col rischio di cadere.
                    Funambolo o pagliaccio, molti non riescono a capire,
                    come in mondo così pieno di suoni e colori,
                    puoi sentirti solo e fuori,
                    ed allora mentre intorno si canta e si ride,
                    tu asciuga quella lacrima e continua a ballare,
                    finché ogni luce sarà spenta dentro quel tendone.
                    Ti ritroverai solo e togliendo quel trucco,
                    ti guarderai allo specchio
                    e quella lacrima vera scenderà
                    per una volta sola, ed ancora,
                    per tutta quella gente,
                    che ti ha applaudito
                    senza di te... sapere niente.
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