Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Via

Il profumo del mare, il silenzio dei pesci,
l'odore del sale, il caldo sole d'agosto,

l'abbraccio dalla sabbia, l'amore di chi ci sta intorno,
la carezza di un padre, il sorriso di nostra madre.

Le urla dei bambini, il gusto fresco dell'anguria,
il canto del vento che accarezza la sabbia.

L'odore del pesce fresco appena grigliato;
gocce di limone sulle nostre labbra.

La nostra vita piena di sapore,
il nostro sguardo che non muore,
le nostre mani pien d'amore.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ho atteso che il tempo

    Ho atteso che il tempo,
    trasformasse il grigio in rosa di rosa
    e che le onde della tempesta
    si trasformassero in un mare calmo.

    Che il silenzio facesse meno rumore
    e che l'amaro si trasformasse in dolce.
    Che le lacrime si dissolvessero
    nel sorriso di oggi
    per i sorridere veramente.

    Ed ora dopo aver assaggiato ogni sapore
    e vissuto con intensità ogni dolore
    e lasciato spazio alla gioia
    aver cancellato la tristezza
    e aver accarezzato un'attimo la felicità
    sento che potrei dolcemente morire.
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      Scritta da: snivella
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Lady Lazarus

      I have done it again.
      One year in every ten
      i manage it-

      a sort of walking miracle, my skin
      Bright as a Nazi lampshade,
      My right foot

      a paperweight,
      My face a featureless, fine
      Jew linen.

      Peel off the napkin
      0 my enemy.
      Do i terrify? -

      The nose, the eye pits, the full set of teeth?
      The sour breath
      Will vanish in a day.

      Soon, soon the flesh
      The grave cave ate will be
      At home on me

      And i a smiling woman.
      I am only thirty.
      And like the cat i have nine times to die.

      This is Number Three.
      What a trash
      To annihilate each decade.

      What a million filaments.
      The peanut-crunching crowd
      Shoves in to see

      Them unwrap me hand and foot
      The big strip tease.
      Gentlemen, ladies

      These are my hands
      My knees.
      I may be skin and bone,

      Nevertheless, i am the same, identical woman.
      The first time it happened i was ten.
      It was an accident.

      The second time i meant
      To last it out and not come back at all.
      I rocked shut

      As a seashell.
      They had to call and call
      And pick the worms off me like sticky pearls.

      Dying
      Is an art, like everything else,
      i do it exceptionally well.

      I do it so it feels like hell.
      I do it so it feels real.
      I guess you could say i've a call.

      It's easy enough to do it in a cell.
      It's easy enough to do it and stay put.
      It's the theatrical

      Comeback in broad day
      To the same place, the same face, the same brute
      Amused shout:

      'a miracle!'
      That knocks me out.
      There is a charge

      For the eyeing of my scars, there is a charge
      For the hearing of my heart-
      It really goes.

      And there is a charge, a very large charge
      For a word or a touch
      Or a bit of blood

      Or a piece of my hair or my clothes.
      So, so, Herr Doktor.
      So, Herr Enemy.

      I am your opus,
      i am your valuable,
      The pure gold baby

      That melts to a shriek.
      I turn and burn.
      Do not think i underestimate your great concern.

      Ash, ash -
      You poke and stir.
      Flesh, bone, there is nothing there-

      a cake of soap,
      a wedding ring,
      a gold filling.

      Herr God, Herr Lucifer
      Beware
      Beware.

      Out of the ash
      i rise with my red hair
      And i eat men like air.


      L'ho rifatto.
      Un anno ogni dieci
      Ci riesco -
      Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle
      Splendente come un paralume Nazi,
      Un fermacarte il mio
      Piede destro,
      La mia faccia un anonimo, perfetto
      Lino ebraico.
      Via il drappo,
      o mio nemico!
      Faccio forse paura? -
      Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti?
      Il fiato puzzolente
      In un giorno svanirà.
      Presto, ben presto la carne
      Che il sepolcro ha mangiato si sarà
      Abituata a me
      e io sarò una donna che sorride.
      Non ho che trent'anni.
      E come il gatto ho nove vite da morire.
      Questa è la numero tre.
      Quale ciarpame
      Da far fuori ogni decennio.
      Che miriade di filamenti.
      La folla sgranocchiante noccioline
      Si accalca per vedere
      Che mi sbendano mano e piede -
      Il grande spogliarello.
      Signori e signore, ecco qui
      Le mie mani,
      i miei ginocchi.
      Sarò anche pelle e ossa,
      Ma pure sono la stessa identica donna.
      La prima volta successe che avevo dieci anni.
      Fu un incidente.
      Ma la seconda volta ero decisa
      a insistere, a non recedere assolutamente.
      Mi dondolavo chiusa
      Come conchiglia.
      Dovettero chiamare e chiamare
      e staccarmi via i vermi come perle appiccicose.
      Morire
      è un'arte, come ogni altra cosa.
      Io lo faccio in modo eccezionale.
      Io lo faccio che sembra come inferno.
      Io lo faccio che sembra reale.
      Ammettete che ho la vocazione.
      È facile abbastanza da farlo in una cella.
      È facile abbastanza farlo e starsene lì.
      È il teatrale
      Ritorno in pieno giorno
      a un posto uguale, uguale viso, uguale
      Urlo divertito e animale:
      "Miracolo!"
      È questo che mi ammazza.
      C'è un prezzo da pagare
      Per spiare
      Le mie cicatrici, per auscultare
      Il mio cuore - eh sì, batte.
      E c'è un prezzo, un prezzo molto caro,
      Per una toccatina, una parola,
      o un po' del mio sangue
      o di capelli o un filo dei miei vestiti.
      Eh sì, Herr Doktor.
      Eh sì, Herr Nemico.
      Sono il vostro opus magnum.
      Sono il vostro gioiello,
      Creatura d'oro puro
      Che a uno strillo si liquefà.
      Io mi rigiro e brucio.
      Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà.
      Cenere, cenere -
      Voi attizzate e frugate.
      Carne, ossa, non ne trovate -
      Un pezzo di sapone,
      Una fede nuziale,
      Una protesi dentale.
      Herr Dio, Herr Lucifero,
      Attento.
      Attento.
      Dalla cenere io rivengo
      Con le mie rosse chiome
      e mangio uomini come aria di vento.
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        Scritta da: snivella
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Pecore nella nebbia

        Le colline digradano nel bianco.
        Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo.

        Il treno lascia dietro una linea di fiato.
        Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane.

        È tutta la mattina che
        la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori.

        Le mie ossa racchiudono un'immobilità, i campi
        lontani mi sciolgono il cuore.

        Minacciano
        di lasciarmi entrare in un cielo
        senza stelle né padre, un'acqua scura.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Come Fuoco che Brucia

          Hai abbattuto ogni barriera
          confondendo con la tua voglia
          la mia mente.

          Hai catturato il mio sguardo
          che nel tuo si è perso.
          La notte si è fatta
          giorno fra le tue mani.

          Ogni velo è calato
          ogni mistero si è svelato.
          Ciò che era solo parte di me
          ora è parte di te.

          Ti guardo,
          tutto si confonde,
          concreta è solo la voglia di te.

          Si compongono emozioni
          che tolgono il respiro,
          si espandono dentro di noi
          come fuoco che brucia.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Perché Ti Amo... Perché ti voglio...

            I nostri corpi si sfiorano
            profumi si confondono
            pelle contro pelle
            senza tregua.

            Il sangue scorre
            come un fiume in piena,
            fluisce dentro di noi
            come un'onda inarrestabile.

            Scopro fra le tue mani
            sensazioni sconosciute,
            non pongo limite
            al consumarsi di noi.

            Non mi oppongo
            perché non voglio,
            ti appartengo perché lo voglio.
            Entri nella profondità

            della mia mente,
            infiltrandoti tra le parti
            della mia anima,
            facendo da padrone
            alle mie emozioni,
            ai miei desideri.

            Mi scopro per te
            perché ti amo
            perché ti voglio.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Quando sei nel giusto

              Tutto è così semplice,
              tutto sembra normale,
              quando pensi sia giusto,
              quando ti senti a posto.
              Ti metti a nudo, davanti all'amore
              e ti sembra bellissimo
              senza inibizioni, quando le condizioni
              ti fanno sua.
              Felice per la scoperta,
              quello che ti sembrava strano,
              timida nella vergogna,
              era solo tabù.
              E diventi bellissima,
              agli occhi del tuo uomo
              e non serve specchiarti,
              per accorgerti... è vero
              e te ne convinci, senza più i tuoi trucchi,
              il vestito da mettere, sceglierai senza indugio.
              Sai, non conta più niente,
              quando amor fa sicura,
              tu cammini per strada e non vedi la gente.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                La prima stella

                Aspetterò con ansia la sera,
                per vedere la prima stella,
                dal mio piccolo spicchio di cielo,
                la sua luce e come brilla.
                Grande è il suo chiarore,
                gli occhi socchiuderò
                per non farmi accecare,
                mi rimarrà nel cuore quel calore...
                Stella di luce, che nelle notti, mi dai pace,
                mi distrai dai mie brutti pensieri
                e rimani tu sola con me.
                Stella d'argento,
                la più bella tra tutte le stelle che ti sono accanto,
                ho con te gioito e pianto,
                e mi guardavi gelosa dal cielo, tu soltanto.
                Hai contato le mie dolci carezze,
                i miei baci, e le mie amarezze,
                hai voluto insegnarmi la via,
                quando non trovavo la mia...
                Quando al mattino via te ne andrai,
                non scordare mai che ti aspetterò ogni sera,
                ovunque andrò, amica mia, sarai.
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il circo

                  Un sorriso disegnato, dal trucco e dai colori,
                  non tutto viene fuori.
                  La vita ti ha insegnato che non si può mostrare
                  nel circo che è la vita, quello che senti,
                  lo devi barattare,
                  tra quello che si vede ed i tuoi veri sentimenti.
                  Dal cuore non farti trascinare,
                  devi star calmo, senza esagerare,
                  pensare, prima di parlare
                  o su quel filo ti troverai a camminare,
                  col rischio di cadere.
                  Funambolo o pagliaccio, molti non riescono a capire,
                  come in mondo così pieno di suoni e colori,
                  puoi sentirti solo e fuori,
                  ed allora mentre intorno si canta e si ride,
                  tu asciuga quella lacrima e continua a ballare,
                  finché ogni luce sarà spenta dentro quel tendone.
                  Ti ritroverai solo e togliendo quel trucco,
                  ti guarderai allo specchio
                  e quella lacrima vera scenderà
                  per una volta sola, ed ancora,
                  per tutta quella gente,
                  che ti ha applaudito
                  senza di te... sapere niente.
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                    Scritta da: Paolo Broni
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Pi greco

                    È degno di ammirazione il Pi greco
                    tre virgola uno quattro uno.
                    Anche tutte le sue cifre successive sono iniziali, cinque nove due, poiché non finisce mai.
                    Non si lascia abbracciare sei cinque tre cinque dallo sguardo,
                    otto nove, dal calcolo, sette nove dall'immaginazione,
                    e nemmeno tre due tre otto dallo scherzo,
                    ossia dal paragone quattro sei con qualsiasi cosa due sei quattro tre al mondo.
                    Il serpente più lungo della terra dopo vari metri si interrompe.
                    Lo stesso, anche se un po' dopo, fanno i serpenti delle fiabe.
                    Il corteo di cifre che compongono il Pi greco non si ferma sul bordo della pagina,
                    È capace di srotolarsi sul tavolo, nell'aria, attraverso il muro, la foglia, il nido, le nuvole,
                    diritto fino al cielo, per quanto è gonfio e senza fondo il cielo.
                    Quanto è corta la treccia della cometa, proprio un codino!
                    Com'è tenue il raggio della stella, che si curva a ogni spazio!
                    E invece qui due tre quindici trecentodiciannove il mio numero di telefono
                    il tuo numero di collo l'anno millenovecentosettantatré sesto piano
                    il numero degli inquilini sessantacinque centesimi la misura dei fianchi due dita
                    sciarada e cifra in cui vola e canta usignolo mio oppure si prega di mantenere la calma,
                    e anche la terra e il cielo passeranno,
                    ma non il Pi greco,
                    oh no, niente da fare,
                    esso sta lì con il suo cinque ancora passabile,
                    un otto niente male, un sette non ultimo,
                    incitando, ah, incitando
                    l'indolente eternità a durare.
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