Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ancora più vicini

Non sapevo ancora
se questa storia sarebbe durata
ma ormai è una vita.
Di me ti ho regalato amore
i miei giovani anni, la mia parte migliore.

Ancora più vicini, come due bambini
curiosi e mai contenti
scoprire i sentimenti
che ci hanno fatto vivere
continuare e ricominciare.

Sei tu per me ed io sola per te
e convincermi adesso
dopo tutto questo tempo
che non ti ho mai promesso
ma ogni minuto ci siamo cercati
amati sempre e ritrovati.

Complici, basta guardarci negli occhi
per sorprendermi ogni volta
tremo avanti a te
ed il mio cuore batte esageratamente
mi sei caro ed indispensabile
sì, ancora più dell'acqua e dell'aria
senza te, non sono niente.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Giorgio De Luca
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Libera

    Lascia il nido,
    libera da catene l'anima,
    cerca orizzonti di luce,
    ritrova il sorriso.

    Ama,
    riscopri il sapore di un bacio,
    la gioia di una carezza.

    Ascolta la musica dell'aria,
    lo stormir di fronde,
    l'allegro canto del giorno.

    Vola...

    Apri gli occhi...

    Non aver paura di svegliarti.
    Composta venerdì 25 settembre 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Eclissi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Elegia del silenzio

      Silenzio, dove porti
      il tuo vetro appannato
      di sorrisi, di parole
      e di pianti dell'albero?
      Come pulisci, silenzio,
      la rugiada del canto
      e le macchie sonore
      che i mari lontani
      lasciano sul bianco
      sereno del tuo velo?
      Chi chiude le tue ferite
      quando sopra i campi
      qualche vecchia noria
      pianta il suo lento dardo
      sul tuo vetro immenso?

      Dove vai se al tramonto
      ti feriscono le campane
      e spezzano il tuo riposo
      gli sciami delle strofe
      e il gran rumore dorato
      che cade sopra i monti
      azzurri singhiozzando?

      L'aria dell'inverno
      spezza il tuo azzurro
      e taglia le tue foreste
      il lamento muto
      di qualche fonte fredda.

      Dove posi le mani,
      la spina del riso
      o il bruciante fendente
      della passione trovi.

      Se vai agli astri
      il solenne concerto
      degli uccelli azzurri
      rompe il grande equilibrio
      del tuo segreto pensiero.

      Fuggendo il suono
      sei anche tu suono,
      spettro d'armonia,
      fumo di grido e di canto.
      Vieni a dirci
      la parola infinita
      nelle notti oscure
      senza alito, senza labbra.

      Trafitto da stelle
      e maturo di musica,
      dove porti, silenzio,
      il tuo dolore extraumano,
      dolor di esser prigioniero
      nella ragnatela melodica,
      cieco per sempre
      il tuo sacro fonte?
      Oggi le tue onde trascinano
      con torbidi pensieri
      la cenere sonora
      e il dolore del passato.
      Gli echi dei gridi
      che svanirono per sempre.
      Il tuono remoto
      del mare, mummificato.

      Se Geova dorme
      sali al trono splendente,
      spezzagli in fronte
      una stella spenta
      e lascia davvero
      la musica eterna,
      l'armonia sonora
      di luce, e intanto
      torna alla tua fonte,
      dove nella notte eterna,
      prima di Dio e del tempo
      sgorgavi in pace.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Eclissi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        L'ombra dell'anima mia

        L'ombra dell'anima mia
        fugge in un tramonto di alfabeti,
        nebbia di libri
        e di parole.

        L'ombra dell'anima mia!

        Sono giunto alla linea dove cessa
        la nostalgia,
        e la goccia di pianto si trasforma
        in alabastro di spirito.

        (L'ombra dell'anima mia!)

        Il fiocco del dolore
        finisce,
        ma resta la ragione e la sostanza
        del mio vecchio mezzogiorno di labbra,
        del mio vecchio mezzogiorno
        di sguardi.

        Un torbido labirinto
        di stelle affumicate
        imprigiona le mie illusioni
        quasi appassite.

        L'ombra dell'anima mia!

        E un'allucinazione
        munge gli sguardi.
        Vedo la parola amore
        sgretolarsi.

        Mio usignolo!
        Usignolo!
        Canti ancora?
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Eclissi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Notturno

          Ho tanta paura
          delle foglie morte,
          paura dei prati
          gonfi di rugiada.
          Vado a dormire;
          se non mi sveglierai
          lascerò al tuo fianco
          il mio freddo cuore.

          Che cosa suona
          così lontano?
          Amore. Il vento sulle vetrate,
          amor mio!

          Ti cinsi collane
          con gemme d'aurora.
          Perché mi abbandoni
          su questo cammino?
          Se vai tanto lontana
          il mio uccello piange
          e la vigna verde
          non darà vino.

          Che cosa suona
          così lontano?
          Amore. Il vento sulle vetrate,
          amor mio!

          Non saprai mai
          o mia sfinge di neve,
          quanto
          t'avrei amata
          quei mattini
          quando a lungo piove
          e sul ramo secco
          si disfa il nido.

          Che cosa suona
          così lontano?
          Amore. Il vento sulle vetrate,
          amore mio!
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Giorgio De Luca
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Tempo inafferrabile

            Tempo inafferrabile...

            Invisibili alme traghetta
            spargendo gelo nel mare d'Estate.

            Negli Autunni di turbati silenzi
            garruli fischi riecheggiano sulle colline
            abitate dal vento.

            Bussa alle porte dell'Inverno,
            chiude finestre alla Giovinezza.

            Nella solitudine della vita
            vaghi ricordi di un tempo senza tempo,

            come il sole offuscato dalla nebbia...
            Composta martedì 16 dicembre 2003
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Giorgio De Luca
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Oh ninfa dall'auree trecce

              Or ch'ella è muta,
              la cetra ch'Amor sonava
              sotterra giace.

              Oh ninfa dall'auree trecce,
              dentro al cor ch'a gran pena,
              la cieca stagione bussa.

              Nei sogni appar più bella.

              Sospirando a' piè de l'alveo fiume,
              al cammin rinuncio lagrimando.

              Arde ancor la fiamma che 'l vento,
              nel tempo,
              l'alma non ha spento.
              Composta sabato 24 agosto 2002
              Vota la poesia: Commenta
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Dici di amarmi

                Dici di amarmi, ma con un sorriso freddo come un'alba di settembre. Mi sorridi, lo vedo, ma il tuo sorriso non mi scalda. Dici di volermi bene, ma il tuo bene non mi abbraccia. Invece questo vorrei da te, un'amore da poter infilare come un morbido, carezzevole, soffice maglione di lana. Ne sei capace!?... Oh, amami davvero!
                Composta giovedì 24 settembre 2009
                Vota la poesia: Commenta
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il mio abito rosso

                  A piedi mi toccò attraversare il sistema solare, prima di trovare il primo filo del mio abito rosso. Ho già il presagio di me stessa. In qualche posto dello spazio è appeso il mio cuore, da cui faville si sprigionano, e l'aria vibra verso gli smisurati cuori. Sono... sono io, sono viva, contenta di essere viva, cammino con il mio abito rosso, sorrido a strade che non conosco. Sorrido... e comincio da te.
                  Composta giovedì 24 settembre 2009
                  Vota la poesia: Commenta
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    C'è all'improvviso

                    C'è all'improvviso silenzio della folla, quando un giocatore è immobile nello stadio, e il silenzio dell'orchidea. Il silenzio del vaso che sta cadendo poco prima che tocchi il pavimento; Il silenzio quando ti stringo a me, il silenzio della finestra sopra di noi, il silenzio quando ti alzi e ti allontani. E il silenzio nel quale scrivo queste parole... il silenzio in cui in questo momento entrano nella tua vita... mentre tu stai leggendo.
                    Composta giovedì 24 settembre 2009
                    Vota la poesia: Commenta