Poesie d'Autore


Scritta da: Ann Freld
in Poesie (Poesie d'Autore)
Tu che mi hai dato
questa forma e queste mani
non trovo nulla in comune
nulla che porti a te a me nel domani

percorrendo le tue rughe
proprio sotto gli occhi
via dal tuo viso
giù sui miei ginocchi

e poi ancora sui miei sui miei occhi verde oliva
che ancora sognano e regnano loro due soli
sulla mia ragione

in te che mi hai dato
questa forma e questo dolore
non mi rivedo

non mi rivedo nei tuoi occhi stanchi
nelle rughe che disegnano il tuo viso
a mò di mappa di un mondo affetto
da sciacallaggio e praticità borghese

di un mondo che non cede ai sogni
calpestato da borghesi rancorosi
che non hanno avuto altra sfortuna
che nascere e crescere borghesi.
Composta lunedì 14 settembre 2009
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    Scritta da: Ann Freld
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    In questa notte convulsa
    intesso una tela con tuoi capelli
    e la mente che pulsa.

    E adesso che non uso più scrivere quelli,
    e di versi non trovo più le parole
    da perder in apprezzamenti vani
    senza la loro consueta prole;

    e tutt'altro è un vostro sorriso
    una risata per cui spendo
    il resto del mio tempo,

    e ogni giorno mi inerpico
    tra le rocce di una foresta nera
    senza luce né conforto,
    alla ricerca d'una chimera;

    e ogni giorno sapendo che mi faccio un torto,
    che tornando tra le braccia del vento il vostro volto,
    incrocerò un vostro sguardo oltre il falso, oltre il vero.
    E mi accorgerò ancora di esserci, ancora non morto.
    Composta lunedì 14 settembre 2009
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      Scritta da: Ann Freld
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Consunzione

      Non ho tempo per perderlo
      non ho tempo per sentirlo

      questa notte non è notte
      questa alba non è alba;
      voglio provarla
      attimo dopo attimo
      sguardo su sguardo.

      Non ho tempo per perderlo
      non ho tempo per sentirlo

      mattino, pomeriggio, sera,
      io, continuo io, continuo l'io,
      io mi sento, ci sono, io;
      qui, ora, sempre solamente;
      (lentamente) io.
      Composta lunedì 14 settembre 2009
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        Scritta da: Eclissi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Pioggia

        La pioggia ha un vago segreto di tenerezza,
        una sonnolenza rassegnata e amabile,
        una musica umile si sveglia con lei
        e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio

        è un bacio azzurro che riceve la Terra,
        il mito primitivo che si rinnova.
        Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
        con una pace da lunghe sere.

        È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
        e ci unge con lo spirito santo dei mari.
        Quella che sparge la vita sui seminati
        e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.

        La nostalgia terribile di una vita perduta,
        il fatale sentimento di esser nati tardi,
        o l'illusione inquieta di un domani impossibile
        con l'inquietudine vicina del color della carne.

        L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
        il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
        ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
        nel contemplare le gocce morte sui vetri.

        E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
        il bianco infinito che le generò.

        Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
        e vi lascia divine ferite di diamante.
        Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
        ciò che la folla dei fiumi ignora.

        O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
        pioggia tranquilla e serena di campana e di dolce luce,
        pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
        quando amorosa e triste cadi sopra le cose!

        O pioggia francescana che porti in ogni goccia
        anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
        Quando scendi sui campi lentamente
        le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.

        Il canto primitivo che dici al silenzio
        e la storia sonora che racconti ai rami
        il mio cuore deserto li commenta
        in un nero e profondo pentagramma senza chiave.

        La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
        tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
        ho all'orizzonte una stella accesa
        e il cuore mi impedisce di contemplarla.

        O pioggia silenziosa che gli alberi amano
        e sei al piano dolcezza emozionante:
        dà all'anima le stesse nebbie e risonanze
        che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!
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          Scritta da: Diego P.
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Autoascolto

          A volte indugio ascoltando
          La macchina vitale che
          Mi pulsa nel corpo:
          Sento il battito cardiaco
          Ritmare lievi colpi sordi,
          Seguo il flusso sanguigno
          Percependone il tepore,
          Avverto il palpito delle
          Viscere e il vellicare
          Della peluria rada
          e i guizzi muscolari
          e la rigidità delle ossa.
          Ogni volta l'auscultazione
          Finisce con lo smarrimento
          Nelle pozze dei pensieri,
          Umori che come acque ferme
          Mi ristagnano nel cervello.
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            Scritta da: Diego P.
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Parata dionisiaca

            Il sontuoso carro di Dioniso,
            Ricolmo di fiori e ghirlande,
            Avanza lento, trainato
            Da feroci bestie ammansite.
            È un percorso che irradia
            Magia: crollano le barriere,
            Si annullano i bisogni,
            Svaporano divieti e arbitrii.
            Riconciliazione, fusione,
            Riunione del singolo
            Con tutti in un'armonia
            Universale: ecco la suprema
            Beatificazione, l'ebbrezza
            Soprannaturale. Non camminiamo
            Più, né più parliamo:
            Cantiamo e danziamo invasati
            Simili a dèi rapiti, artisti
            Dionisiaci dell'ebbrezza.
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              Scritta da: Antonino Gatto
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Vorrei

              Vorrei parlarti guardandoti negli occhi,
              ed entrarti nell'anima,
              con lo stesso sottile tepore
              che hai usato tu per entrarmi nel cuore.
              Vorrei averti accanto, ed immaginare le mie notti
              abbracciando il tuo respiro,
              ascoltando il tuo battito,
              sfocandoti nel giorno e ritrovandoti nel sogno.
              Vorrei perdermi nel desiderio di una vita insieme,
              uniti nel destino,
              vicini nel cammino.
              Mostra al vento le tue emozioni,
              e maldestro complice
              le porterà da me!
              Composta venerdì 11 settembre 2009
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                Scritta da: Eclissi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Una poesia è una città

                Una poesia è una città piena di strade e tombini
                piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
                piena di banalità e roba da bere,
                piena di pioggia e di tuono e di periodi
                di siccità, una poesia è una città in guerra,
                una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
                una poesia è una città che brucia,
                una poesia è una città sotto le cannonate
                le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
                una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
                per le strade come Lady Godiva,
                dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
                la bandiera; una poesia è una città di poeti,
                per lo più similissimi tra loro
                e invidiosi e pieni di rancore...
                una poesia è questa città adesso,
                cinquanta miglia dal nulla,
                le 9.09 del mattino,
                il gusto di liquore e delle sigarette,
                né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
                questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
                barricata, quasi vuota,
                luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
                i monti di roccia dura,
                l'oceano come una fiamma di lavanda,
                una luna priva di grandezza,
                una musichetta da finestre rotte...

                una poesia è una città, una poesia è una nazione,
                una poesia è il mondo...

                e ora metto questo sotto vetro
                perché lo veda il pazzo direttore,
                e la notte è altrove
                e signore grigiastre stanno in fila,
                un cane segue l'altro fino all'estuario,
                le trombe annunciano la forca
                mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
                che non possono fare.
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                  Scritta da: Eclissi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Verrò quando sarai più triste

                  Verrò quando sarai più triste,
                  steso nell'ombra che sale alla tua stanza;
                  quando il giorno demente ha perso il suo tripudio,
                  e il sorriso di gioia è ormai bandito
                  dalla malinconia pungente della notte.

                  Verrò quando la verità del cuore
                  dominerà intera, non obliqua,
                  ed il mio influsso si di te stendendosi,
                  farà acuta la pena, freddo il piacere,
                  e la tua anima porterà lontano.

                  Ascolta, è proprio l'ora,
                  l'ora tremenda per te:
                  non senti rullarti nell'anima
                  uno scroscio di strane emozioni,
                  messaggere di un comando più austero,
                  araldi di me?
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                    Scritta da: Eclissi
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    In una notte bianca

                    Ah, non avevo chiuso la porta,
                    le candele non avevo acceso,
                    non sai come, stanca,
                    non mi risolvevo a coricarmi.

                    Guardare come si spengono le macchie
                    d'abeti nel buio del crepuscolo,
                    inebriandomi al suono d'una voce
                    che somiglia alla tua.

                    E sapere che tutto è perduto,
                    che la vita è un maledetto inferno!
                    Oh, io ero sicura
                    che saresti tornato.
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