Poesie d'Autore


Scritta da: Jean-Paul Malfatti
in Poesie (Poesie d'Autore)

Piccola Italia

Mia Piccola grande Piccola,
sei la mia Casa virtuale...
Una Casa con la C maiuscola,
che per me è già reale!

Da un grande fosti creata,
con molto amor e premura...
Ed oggi sei da tutti amata,
per la tua grande bravura!

Mia Piccola grande Piccola,
sei più che divertente...
Sei anche una vera scuola,
che insegna tanta gente!

Sei unica, rara e preziosa,
come tutto quel c'ha valore.
Ed in questa data gloriosa,
voglio darti il mio amore!

Oggi, mia "Piccola Italia",
ti faccio tanti tanti auguri.
Sei forte come una muraglia,
su basi forti e duraturi!
Composta sabato 29 luglio 2006
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    ... Addio

    Libero
    la mia anima dalla tua.
    Sciolgo
    le catene dell'attesa.
    Mi libero...
    di...
    Quelle parole non dette
    di...
    Quel silenzio che uccide.
    Del...
    rumore del niente
    che toglie il respiro.

    Libero
    la tua anima dalla mia.
    Da
    quelle lacrime eterne
    che
    sembrano non aver fine
    che
    mi danno il tormento
    ti danno il tormento
    che
    ci tolgono la vita.

    Ti dono la libertà
    di volare via
    con un semplice
    ... Addio.
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      Scritta da: Silvio Squillante
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il sogno è un alberto cavo...

      Il sogno è un albero cavo
      che mi ospita
      ogni qual volta gli occhi,
      neri come nuvole,
      lascian scivolar via la mia vita.
      La visione onirica è un desiderio
      detto in punta di labbra ad un angelo,
      è uno sconcio pensiero
      raccontato ad una prostituta.
      Flebili battiti di cuore
      e rughe profonde;
      rivelan sempre sinceri disegni
      di bambini singhiozzanti.
      Composta sabato 23 ottobre 2010
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        Scritta da: Barbara Brussa
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Estate

        C'è un giardino chiaro, fra mura basse,
        di erba secca e di luce, che cuoce adagio
        la sua terra. È una luce che sa di mare.
        Tu respiri quell'erba. Tocchi i capelli
        e ne scuoti il ricordo.
        Ho veduto cadere
        molti frutti, dolci, su un'erba che so,
        con un tonfo. Così trasalisci tu pure
        al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
        come intorno accadesse un prodigio d'aria
        e il prodigio sei tu. C'è un sapore uguale
        nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
        Ascolti.
        La parole che ascolti ti toccano appena.
        Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
        che ti finge alle spalle la luce del mare.
        Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
        con un tonfo, e ne stilla una pena antica
        come il succo dei frutti caduti allora.
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          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Per Milano

          Non è che dalle cuspidi amorose
          crescano i mutamenti della carne,
          Milano benedetta
          Donna altera e sanguigna
          con due mammelle amorose
          pronte a sfamare i popoli del mondo,
          Milano dagli irti colli
          che ha veduto qui
          crescere il mio amore
          che ora è defunto.
          Milano dai vorticosi pensieri
          dove le mille allegrie
          muoiono piangenti sul Naviglio.
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            Scritta da: Barbara Brussa
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            A Mario

            Se ti dicessi che ti amo
            direi una infame bestemmia
            perché i fratelli non si amano mai
            eppure è vero; nel fuoco dell'arte
            abbiamo un amore in comune,
            questo non posso dimenticarlo
            e dirti ti amo per un poeta
            assume un significato diverso
            dal volgere umano delle cose.
            Amo i tuoi orizzonti impossibili
            la tua coscienza perfetta
            il tuo volgere ad ogni stagione,
            la tua pennellata distratta
            la tua fiducia in te,
            che è in fondo l'umiltà di Cristo
            che pure era figlio del Padre.
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Morta per autoprocurato aborto

              La stanza tua piena di fiori
              e due coltelli, i testimoni
              di un rito che non ha padroni
              un rito l'unico rimedio
              a libertà negate a volontà spezzate

              In mezzo al sangue
              lei per terra vinceva la sua guerra
              senza parlare senza accusare dei suoi tre mesi
              di dolore, di rancore, di timore
              ecco l'immagine
              e tutto a un tratto mi sembra assurdo
              le strade son di burro si scivolava
              si sprofondava che si faceva noi

              Dov'è il coraggio di continuare a dar la vita
              tra le macerie se la gente non ci sente più,
              forse daranno un paradiso a donne come lei
              che così han deciso

              E in tutta questa distruzione
              Io cerco un'altra direzione ma sono già troppo lontana
              qualcosa brucia dentro me, dentro di me
              si torce l'anima
              cos'è successo, che cosa resta adesso
              che cosa sono io
              le grida spaesate
              le mani morsicate sue.
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