Poesie d'Autore


Scritta da: Spike
in Poesie (Poesie d'Autore)

Afferro i tuoi capelli

Afferro i tuoi capelli
tra le mie forti mani
inclinando la tua testa
e sentirti solo mia.

Stringo le tue guance
avvicinandoti a me
sottolineando le tue labbra
per ammirarle da vicino.

Le sfioro appena con la lingua
assaggiando il tuo sapore
il tuo sospiro di piace
sa farmi tremare il cuore.

Bacio le tue labbra carnose
travolto dalla passione
io e te da soli in questo mondo
ad assaporar quest'attimo.
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    Scritta da: Paolo Annibali
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ritrovarsi

    Ti ho cercata negli occhi
    delle altre donne,
    ho intravisto
    nel candore
    del loro sorriso
    il riflesso del tuo volto,
    il vento ha raccolto
    mille volte i miei sospiri,
    e ognuno di loro
    sussurrava il tuo nome,
    ha anelato, il mio cuore,
    esserti accanto.

    Infine ti ho trovata,
    lo sguardo profondo
    come le notti d'Oriente,
    ho ammirato e desiderato
    le tue labbra, disegnate
    come un raffinato
    scrigno d'ebano,
    poi, perduto
    nell'elisir d'un bacio
    mi son ridestato
    sulle sponde
    della tua anima,
    accogliendola,
    con gioia,
    nella mia vita.
    Amandoti.
    Composta martedì 11 settembre 2012
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      Scritta da: Marcel Mirabile
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Una sera da nuvole

      Su una rocca
      vola il mio pensiero
      fra le nuvole

      le guardo di sfuggita
      sembrano tutte uguali
      mi appaiono
      morbide e zuccherate
      ma le fisso,
      le fisso per un po',
      cambiano forma!
      come contorno
      alla mia falsa illusione
      uno stormo di uccelli.

      Poso lo sguardo
      su una nuvola vicina
      Sembra una gabbia
      le sbarre d'oro bianco
      e dentro
      e dentro è festa
      è paradiso

      Un uomo
      all'improvviso
      è fuori dalla stia:
      ha mondo nuovo
      da esplorare
      ma è solo
      solo, quanto libero.
      Resta immobile là fuori

      cala il sole
      non c'è vento
      resta ferma quella nuvola
      sto attento,
      a non perderla di vista...

      Chiurla il gufo,
      lo stomaco mi brontola,
      quante chiamate perse
      di mia madre nel cellulare,
      voglio sapere
      come va a finire.

      La luna
      neanche arriva
      che se ne va,
      solo le stelle
      fanno un po' di luce
      e compagnia.

      Il canto di un gallo:
      arriva il vento,
      è maestrale

      La nuvola si allontana, lentamente, dolcemente.
      Composta martedì 11 settembre 2012
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        Scritta da: M. MANTA
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Voglio andarmene di notte, in silenzio
        accarezzando le mie nostalgie,
        stretta ai ricordi, gridando,
        coi miei muti silenzi:
        ti voglio bene, la tua mamma per sempre!
        Voglio andarmene stringendoti al petto,
        immagine fissa in me, forte di acquerelli,
        cavalcando i miei pensieri,
        serrate le labbra sul nome che amo
        di te, figlio adorato e assente.
        Voglio andarmene mestamente,
        senza dare disturbo alcuno,
        nascostamente, in punta di piedi,
        cercandoti nel buio dei miei passi
        che risuonano dei tuoi nel viale
        che ti appartenne,
        mute le labbra che baciano il tuo nome,
        cristalli gelidi che rigano le guance
        e arrossano gli occhi offuscati da un pianto
        che nulla frena, nulla nasconde.
        Voglio andarmene stringendoti al petto,
        asciugando il tuo pianto
        quando partisti, promettendomi amore
        e più non sei tornato...
        Voglio andarmene, quando tutto di me ti attende,
        tenendovi entrambi per mano
        e coi miei occhi, in un ultimo sorriso vitale,
        gridarvi quanto v'amo!
        Composta mercoledì 30 novembre 2011
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          Scritta da: M. MANTA
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Guarda, figlio, qual pianto negli occhi
          e com'è forte il battito del cuore,
          al sol pensarti
          e le mie mani che tremano
          accarezzandoti, fredda carta
          di foto che il tempo ha scolorito.
          Poi c'è la strada che tu percorrevi,
          venendo in casa dal viale,
          scandendo i tuoi passi
          al battito del mio cuore...
          Com'è vuoto e silenzioso
          ora, quel viale
          privo del tuo camminare,
          del tuo venire, del tuo andare,
          orme che la pioggia cancella
          ma ferme in me,
          fissate nella mente, nel cuore,
          negli occhi, nel mio dolore...
          Le tue parole risuonano nel vento,
          nel turbinio dei miei ricordi vivi,
          le tue parole ora, mi son dentro
          come radici di quercia fisse al suolo
          a tenerlo saldo, a non farlo franare
          "tvb, mamma, il tuo figlio, per sempre!"
          Composta giovedì 31 marzo 2011
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Ogni giorno mi sveglio nuovamente dal sonno
            come fosse l'ultima volta.
            Che cosa mi aspetti non lo so
            e forse è deducibile da ciò
            che nulla mi aspetta.
            La nuova primavera è come quella passata.
            So cos'è maggio
            ma non ci faccio caso
            non distinguo il confine fra giorno e notte.
            Di notte fa soltanto più freddo
            e il silenzio è lo stesso.
            Sento voci di uccelli al mattino
            mi addormento facilmente
            per il grande affetto che provo per loro.
            Chi mi è caro non è qui
            e forse non esiste neppure.
            Passo da un giorno all'altro
            dal giorno alla notte
            come una piuma
            che l'uccello non si accorge di perdere.
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              Scritta da: Salvatore Orefice
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ignara sei tu

              Ignara sei tu del triste tormento
              che regna nell'animo mio bugiardo
              m'affligge al sol pensier ogni momento
              son come trafitto da un freddo dardo  

              Io non posso più  vivere contento
              nascondendo nel mio cuore il ricordo
              proverò indifferenza allo sgomento
              confessando il tradimento beffardo  

              Se ancora al tuo sguardo sarò gradito
              non  esiterà in me primavera
              ricoprendomi di nuovi colori  

              Il dispiacer non del tutto sopito
              svanirà col calare della sera
              dimenticandoci  tutti i rancori.
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                Scritta da: Bramante
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Tu, il mio sogno d'amore

                Vorrei essere io la tua emozione,
                il pane che ti nutre cuore e mente,
                il volto che distingui tra la gente,
                il bacio che ti accende di passione.

                Io l'acqua che ti bagna e ti accarezza,
                scorrendo la tua pelle delicata,
                miele sulla tua bocca innamorata,
                specchio fedele per la tua bellezza.

                Luce per i tuoi occhi nel mattino,
                l'ardore nei tuoi sogni d'ogni giorno,
                il desiderio prima di un ritorno,
                l'amore a notte accanto al tuo cuscino.

                Il nome tuo ora sto gridando al vento
                per risentirne l'eco da lontano
                che lo ripete, mentre, piano piano,
                con l'anima ti abbraccio e mi addormento.
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                  Scritta da: Luciella Karenina
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  TIMIDEZZA

                  Appena seppi, solamente, che esistevo
                  e che avrei potuto essere, continuare,
                  ebbi paura di ciò, della vita,
                  desiderai che non mi vedessero,
                  che non si conoscesse la mia esistenza.
                  Divenni magro, pallido, assente,
                  non volli parlare perché non potessero
                  riconoscere la mia voce, non volli vedere
                  perché non mi vedessero,
                  camminando, mi strinsi contro il muro
                  come un'ombra che scivoli via.
                  Mi sarei vestito
                  di tegole rosse, di fumo,
                  per restare lì, ma invisibile,
                  essere presente in tutto, ma lungi,
                  conservare la mia identità oscura,
                  legata al ritmo della primavera.
                  Composta mercoledì 12 settembre 2012
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