Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)
Tu
Le onde del mare ritornano sempre,
uguali,
son come i pensieri
dell'alba.
Il nostro dolore ritorna, come il tuo sorriso
svanito nel sonno.
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Le onde del mare ritornano sempre,
uguali,
son come i pensieri
dell'alba.
Il nostro dolore ritorna, come il tuo sorriso
svanito nel sonno.
Una grossa lacrima cadde dal mio viso
finché in te ho visto l'amore
una grossa lacrima cadde nel pensiero
e capii di amarti davvero...
la grossa lacrima infine si asciugò...
ti prego non piangere... presto tornerò!
II tempo si è fermato... ii mio cuore non ha pace. Nel silenzio tutto tace. Non sento più la tua voce né il tuo respiro... Non devo più aspettare... Il tempo si è fermato! Sono sola con la tristezza nel mio cuore, con il rimpianto di un amore... Sola con le mie lacrime... Ti penso e piango per la grande solitudine e per il vuoto che mi hai lasciato dentro. Per quello che non non mi hai mai dato. E con il tempo che si è fermato!
Sono stanco di molte cose...
Sono stanco di non capire
o è tutto tremendamente chiaro...
Sono stanco di essere prigioniero di un mondo che mi ha sempre affascinato...
Sono stanco di quei visi,
stanco di ogni mano...
Stanco, stanco...
Vorrei solo spegnermi per smettere di pensare...
A tutto quello che da una donna non riesco a trovare.
Caro amore splendido come quel puledro che corre nella prateria dell'infinito che non è null'altro che c'è dopo il finito.
Caro amore innocente come quel neonato che dorme nella sua culla e che non conosce ancora l'ipocrisia degli uomini.
Caro amore leale come quel guerriero che combatte tenacemente i pregiudizi che ci sono nel mondo.
Caro amore limpido come quel ruscello che dalle rocce della montagna dei diversi che in fondo sono i giusti.
Caro amore mio... tuo... che mi scorri nelle vene come fuoco e mi scaldi l'anima e, mi fai bruciare di voglia di vivere.
Dio tu grande aurora del cielo
tu padre di ogni creatura
tu santo del creato
sii la strada del mio respiro
tu o padre sii la mia spalla
tu o Dio sii il mio sentiero.
Il volo dei gabbiani sorvolando onde in burrasca
oltre il luccichio del sole che specchia sull'acqua
all'orizzonte una linea scura a limitare l'oltre
che pare finire allo sguardo.
Ma nella mente l'oltre non si ferma
va oltre il pensiero va oltre lo sguardo
le stesse onde s'accorgono e indietreggiando
lasciano spazio alla sabbia dorata e bagnata come
a fare da cuscino al luccichio dell'oro che riflette.
Vanno oltre i profumi di un inverno che lascia
i gabbiani al loro destino
al loro mondo finalmente incontaminato.
vanno oltre i pensieri che si accontentano
dei ricordi di una stagione di vita.
Arsi, ardo e ardirò,
ardita fiamma no, non la spegnerò,
è lì beata protetta da un cuore,
bussa una volta e verrò ad aprire.
Ti dedico uno spazio,
e lo lascio tutto per te,
non è un caso il tuo incontro,
ma capisco e rimani speciale.
Evidente ai miei occhi il tuo non approfittare,
motivo per cui mi riservo di amare,
il sole splende alimentandosi della tua bellezza,
i'irradia il mio volto condividendo parte di questa.
Starò ad aspettarti,
passerò ore ad osservare questo schermo,
starò qui fermo ad ascoltarti,
sarò la persona che ti sosterà nel tempo,
starò qui fermo ad aspettarti,
da te non voglio altro che un altro sguardo.
Mi sveglio e mi trovo in un manto bianco,
sotto di me una valle senza fine,
non odo rumori, solo un freddo silenzio che mi avvolge
e porta con sé il suo gelo.
Anche il cielo è bianco e spento
e riflette ciò che vi è al di sotto,
non un raggio di sole, né una nuvola
cupa, così come l'aria manifesta,
fredda ma salubre, calma e vuota.
Sotto di me una violenta macchia rossa
si mescola col bianco, ma non diventano
un tutt'uno, il bianco si oppone,
ma il rosso penetra fino al terreno.
Muta anche il cielo, perde la calma,
rosso anch'esso ed il vento si alza
e la quiete termina,
corrono le nuvole ed il fuoco s'innalza.
Il bianco è vinto, mentre il rosso infiamma,
colorando le nuvole del suo stesso calore.
Non trovo più pace, non sono più solo,
il silenzio cede alle grida di guerra,
l'incubo divien concreto e io devo svegliarmi.
Ed ancora mi sveglio.