Poesie anonime migliori


Scritta da: DoLcEsSenZa .....
in Poesie (Poesie anonime)

Amicizia

Ho un segreto per te
Caro amico lontano
Ho provato a scordati
Ma sono a digiuno
Quindi ti penso
Guardandomi dentro
In quel mondo vuoto
In cui spesso mi perdo
Ti ho forse dipinto
Con colori irreali
E tratti nervosi
Mai troppo uguali
Ti ho dato una forma
Che si adatta ai pensieri
Di chi ha più paure
Che desideri...
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    in Poesie (Poesie anonime)

    Fotografo

    Son là, sdraiato su un manto d'acqua
    per ammirare l'albore, e nel mirino,
    un occhio fisso e attento e vigile,
    un rosso chiarore sta aspettando.

    Ed è, quest'attesa infinita,
    della mia immaginazione l'autrice.
    Ed ecco che un'immagine

    dinanzi ai miei occhi compare:
    di aranci e rosse sfumature
    il ciel si è tinto; e una luce
    vibrante l'azzurra distesa pervade;

    che abbagliata da cotanta purezza,
    s'illumina di quel fragrante riverbero,
    regalando all'occhio mio impareggiabile emozione.
    Composta sabato 5 gennaio 2019
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)

      Vero Amore

      Il Vero Amore è sentimento, è il tuo cuore che te lo dice.
      Il Vero Amore è emozione, è il tuo corpo che te lo dice.
      Il Vero Amore è pensiero, è la tua mente che te lo dice.
      Il Vero Amore è parola, è la reazione degli altri che te lo dice.
      Il Vero Amore è azione, è la reazione degli altri che te lo dice.
      Perché ciò che è interiore è amore verso se stessi e ciò che è esteriore è amore verso gli altri.
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        in Poesie (Poesie anonime)

        Motus Animi

        Restar solo con le mie paure,
        i pensieri, progetti,
        pesanti si riempiono dello scrosciante
        rumore della pioggia.

        Il tiepido calore di casa mi protegge
        dal freddo e scuro vetro che immobile
        si affaccia ad un prossimo giorno.

        Scuri capelli accarezzano mani livide
        cercando di trattenerne il dolore,
        in bocca solo il dolce e grumoso sapore di frutti invernali
        mischiato al delizioso sapore del cacao.

        Un amico,

        i pugni chiusi, un abbraccio, un sorriso,
        il conforto, le lacrime, i dolori, le gioie.

        Una morbida coperta di lana, l'amaro profumo di un camino,
        l'accogliente rumore del legno sotto i leggeri passi
        di un nudo piede che stanco trova riposo,
        dove il tiepido calore mi protegge dal freddo vetro
        che scuro si affaccia ad un prossimo inverno.
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          Scritta da: Consuelo
          in Poesie (Poesie anonime)

          Parigi mercenario boulevard

          Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
          brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
          e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
          lussuose maison in riva alla Senna,
          case lussuriose e in squallidi locali.
          Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
          falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
          Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
          ai confini della sua tristezza.
          È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
          mi altero, per poi trovare pace.
          Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
          bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
          frenetica e pacifica, nobile di gusto,
          e miserabile di gesti.
          Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
          pensieri o parole,
          a te che ho tolto dai miei occhi,
          cancellato dai pensieri
          che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
          Parigi a te che io non ho dedicato molto,
          Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
          Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
          che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
          instupidita dal corteggiamento turista,
          da quello che gli occhi stranieri annullano,
          io ti vedo in profondità.
          Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
          come una matrona ti offri a tutti.
          Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
          lo appaghi senza stenti,
          per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
          adesso sei semplicemente bella.
          È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
          e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
          Parigi nuda e defraudata,
          indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
          Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
          desolata e poi piangente, così mi appari tu,
          e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
          vuoi ancora offrirmi un po' di te,
          unica e magica come sei.
          Tre monete sfiorano le acque della Senna,
          questo è il tuo prezzo,
          madame anche io ti ho avuta.
          Composta sabato 26 settembre 2009
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            Scritta da: Hannele
            in Poesie (Poesie anonime)
            Dio,
            dicci dove sei nostro dio,
            dicci come fai a restare fermo,
            immobile, inerme, stoico, esterno.
            Dicci come fai a vedere
            questo tuo sacro mondo cadere,
            distruggersi, cospargersi
            in pezzi ridicoli e sparsi.
            Quest'africa sfruttata, odiata, maltrattata,
            amata, adorata, venerata, giocata
            a dadi o in un'unica estrema puntata.
            Quest'America che si stende
            come un velo bianco e congiunge
            i due poli che reggono il mondo.
            Ma di poli in realtà nel profondo
            ne ha miliardi e continua a deteriorarsi
            nel nome di un baratto d'oro e intarsi.
            Quest'oriente e la cara mezzaluna
            solo i telegiornali al chiaro di luna
            occupa costante senza turbare
            nessuna mente che vada a pensare
            nel buio di una stanza al male che canta.
            Quest'infanzia lasciata e compianta:
            protezione, amore, luce, candore,
            dolcezza, arcobaleno, sole, tepore,
            Spariti rubati svaniti o devastati?
            Assenza di verbi e piccoli pianti
            di pace e abbracci fortificanti,
            tutto ribellato a questi falsi cantanti.
            La fame nei campi, la sete sui ponti,
            la stanchezza sui letti e la disillusione.
            Questa vecchiaia in contemplazione
            della morte e della pensione:
            le giunture si spezzano,
            la dignità spazzano,
            la passata felicità dimenticano.
            Questi valori imprescindibili
            sotto culi deplorevoli.
            Il nostro sangue svergognato
            una volta così rosso ambrato.
            Il nostro tono imbarazzato
            ferito e derubato,
            una voce squillante,
            quella del potere sfavillante,
            del petrolio culminante,
            del denaro o l'Aspromonte,
            del dolore mio regnante,
            del candore più buio e urlante.
            Dio, dicci dove sei,
            dicci come fai
            dicci se ci sei,
            dicci se farai.
            Dacci almeno il tuo stoico immobilismo
            o tienitelo quest'ultimo,
            siamo già barricati nel vittimismo,
            un orrido cannibalismo
            di futuro e nuovo umanismo.
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              Scritta da: Yin
              in Poesie (Poesie anonime)
              L'uomo non sarà mai strumento dell'Ordine
              né servo del Caos.
              La sua natura ibrida lo condanna ad essere
              solo vela
              mai timone
              può spingersi oltre l'orizzonte
              verso un imprecisato
              e forse insensato
              destino
              o ammainarsi nella stasi
              l'unico controllo che abbiamo sulla vita
              è con quale vitalità viverla.
              Composta sabato 29 ottobre 2016
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                Scritta da: Michele
                in Poesie (Poesie anonime)
                Un pensiero costante
                una visione che pervade lo spirito, ma allo stesso tempo lo svuota e impoverisce
                pervade la tua mente e intorpidisce i sensi.
                Un'astrazione che fa sentire tanto ricchi che poveri
                senza la quale non vi è vita, ma basilare sopravvivenza.
                Il pensiero che immerso nel profondo silenzio non suona estraneo.
                Composta lunedì 22 aprile 2019
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