Poesie anonime migliori


Scritta da: Mela Favale
in Poesie (Poesie anonime)
Quando puoi chiamarlo amore?
Quando senti la voce più dolce e leggera
che ti entra dentro senza fermarsi;
quando vedi due occhi che vorresti guardare per ore,
incantata,
ma la tua nemica più grande, la paura,
ti concede solo qualche secondo;
quando basta sentire il suo nome,
che ha una forza maggiore di qualsiasi contatto;
quando la tristezza può volare via senza tornare,
se davanti ha un suo semplice sorriso;
quando lui è vicino più di quanto tu possa sognare
e un fuoco dentro di te non riesce a trovare acqua per placarsi;
quando pensi che vorresti dargli un bacio
che ancora non conosce.
Questo penso sia l'amore:
il sentimento più nobile e profondo,
ma allo stesso tempo crudele e ingiusto,
perché vede protagonisti coloro che,
solamente per uno sguardo,
darebbero ogni cosa posseggono.
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    in Poesie (Poesie anonime)
    Si può desiderare tanto un abbraccio, al punto da starci male?
    E si può in assenza di tale gesto, cercarlo come un sorriso nel volto della gente?
    Pare follia!
    Si più arrivare a Desiderarlo al punto da soffrirne?
    Desiderare che essere avvolta da un abbraccio, null'altro che un abbraccio, uno di quelli che ti avvolge e ti toglie il fiato, uno di quelli in cui forti braccia ti avvolgono quasi come una barriera volessero ripararti, difenderti, proteggerti dalle cattiverie del mondo intero?
    Non so se un desiderio simile sia il frutto della follia...
    La mia.
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      in Poesie (Poesie anonime)

      Se...

      Se i sogni avessero un colore sarebbero Verdi,
      come la speranza, la speranza di realizzarli;
      se l'anima avesse un colore sarebbe Azzurra,
      come il cielo perché come il cielo anche l'anima è infinita;
      se il dolore avesse un colore sarebbe Nero,
      come il buio, il buio che si prova nei momenti di sconforto;
      se la gioia avesse un colore sarebbe Gialla,
      come il sole perché la gioia, come il sole, ci illumina e ci riscalda.
      Composta venerdì 30 ottobre 2009
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        in Poesie (Poesie anonime)
        Se avessi una bacchetta magica vorrei regalarti...
        "tempo"
        Perché tu possa amare, riamato e sentirti contento;
        "tempo"
        Perché tu non debba mai guardare l'orologio per vedere lo scorrere del
        "tempo"
        Perché se hai fatto del male tu possa pensare "e ricordare";
        "tempo"
        Perché se hai fatto del bene "dimenticare" (se fai del male ricorda, se fai del bene dimentica);
        "tempo"
        Perché anche Faust disse all'attimo fuggente "fermati, sei bello"! ... ma il
        "tempo"
        Fugge "inesorabilmente".
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          Scritta da: calypsina90
          in Poesie (Poesie anonime)

          Seguimi...

          Seguimi e non lasciarmi
          andare via, tra le macerie del tempo...
          Seguimi e non lasciarmi
          nella voragine di questa luna piena...
          Lasciami assaporar dolci sensi...
          Seguimi e ascolta il mio silenzio.
          Ascoltalo perché se ci riuscirai,
          sarai Tu. Quello che ho sempre cercato.
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            Scritta da: Danza di Venere
            in Poesie (Poesie anonime)

            So di te

            Rischio di darti noia,
            Tanto tempo senza un tuo contatto,
            È finita forse questa storia,
            È forse qualcosa che non ho fatto,
            L'ultima parola sara tua,
            Ti starò accanto e non proferirò parola,
            Dalle mie labbra non ti farò mai sentire
            Frasi di rancori o pensieri sbagliati
            Accoglierò tra un sorriso ed una lacrima un tuo abbraccio.
            Composta martedì 12 giugno 2018
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              Scritta da: Heath Ledger
              in Poesie (Poesie anonime)

              Ricordi

              E ti sei mai chiesta il perché?
              perché il giorno rischiara la tua luce
              Nei dintorni piovosi
              Durante la stagione della natura che mi illude

              Quando qualcosa mancava
              La tua bellezza emanava sospiri di coscienza essenziale
              Ed intorno alla tua fronte, o meglio vicino al viso le guance si facevano rosse

              Oppure nei sibilii di sconforto che intravedevo nei tuoi occhi nelle giornate di settembre
              Che accarezzavo con cautela per non ferirli

              Passeggiava dolcemente la mia mano sul tuo viso

              Ti ricordi?

              E gli enormi scogli su cui ci arrampicavano
              Per salire sul palcoscenico deve recitare la nostra pagina di cristallo
              Il mare e la sua schiuma ci bagnavano la pelle timida di acqua leggera

              Le passeggiate nei dintorni boschivi
              Sotf to il sobrio cielo delle nostre incertezze
              Lontani dai rumori della città
              Sulla finestra di questo angolo eterno

              Mi svegliavi con i capelli che strusciavano come le foglie cadenti dei rami abbozzati dal trotto di un pendio

              Certe mattine mi sveglio
              E tu non ci sei più

              Come il circo delle carrozze antiche

              - Ti ricordi?
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