Poesie di Bernardo Panzeca

Nato mercoledì 8 giugno 1977
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Diario e in Preghiere.

Scritta da: Bernardo Panzeca

Madre

Nel sogno dolce ancor ti veggio viva,
col volto chiaro e con lo sguardo rovente,
che luce dona e l'anima mia ravviva.

Smarrito io sono questa notte priva,
ma tu sei fiamma che non teme oscura,
guida nascosta, ma presente sempre.

Se morte parve chiuderti la cura,
più forte io sento il tuo celeste amore,
che in me s'accende e vince ogni paura.
Bernardo Panzeca
Composta mercoledì 3 settembre 2025
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    Scritta da: Bernardo Panzeca

    Mamma adorata

    A te mamma dolce
    Io dedico una preghiera
    È la sola cosa
    che mi rasserena la sera

    Il tuo caro sguardo
    vive la notte tra le stelle
    La tua fragranza, mamma
    è ancora in ogni stanza

    A te mamma amata
    Io dedico questo canto
    Lo intono con il pianto
    Sicuro di averti sempre accanto

    Tu dimori dentro l'anima
    Sei raggio di sole e luna
    Mamma adorata
    sei stata la mia fortuna.
    Bernardo Panzeca
    Composta martedì 2 maggio 2023
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      Scritta da: Bernardo Panzeca

      Sul divano, il silenzio

      Sul tuo divano resta una carezza
      un soffio lieve, un'eco di dolcezza.
      Tra quelle pieghe abita il ricordo,
      che il cuore serba e mai lascia nel bordo

      La casa è silenzio profondo,
      come un pozzo che inghiotte il suo mondo.
      Ogni stanza conserva un respiro,
      ogni angolo il tuo dolce giro.

      Ti cercai nella luce del giorno,
      nel mattino che sorgeva attorno,
      nelle cose che t'erano care,
      in quel pane diviso a cenare.

      Ma non trovo che ombra e dolore,
      un'assenza che spegne il mio cuore.
      Eppure, nel frullo d'un'ala,
      sento l'anima tua ch'esala.

      Forse il cielo t'ha presa per mano,
      ti conduce per il suo piano.
      La Vergine Santa ti guida lassù,
      e nel buio rimani anche tu.

      Non ti vedo, ma a volte t'ascolto,
      tra i ricordi che tengo raccolto.
      E se piango, una voce mi dice:
      "Non temere, la vita è felice."

      Così porto la croce che resta,
      e la speranza diventa la festa:
      quando il giorno verrà di incontrarti,
      nel silenzio potrò riabbracciarti.
      Bernardo Panzeca
      Composta mercoledì 3 settembre 2025
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        Scritta da: Bernardo Panzeca

        Il gioco dei grandi

        Mentre quelli
        giocano a nascondino
        c'è chi tra le braccia
        tiene affamato il proprio bambino.
        Mentre quelli
        giocano a Monopoli
        c'è chi fin dalla nascita
        vive nelle baraccopoli.
        Mentre quelli
        giocano alla guerra
        c'è chi si stramazza
        di dolore in terra.
        Mentre i grandi
        giocano a fare i piccoli
        Ci sono piccoli
        Che non diventeranno mai grandi.
        Bernardo Panzeca
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          Scritta da: Bernardo Panzeca

          Il canto di Maria

          Sia di notte
          Sia di giorno
          c'era un canto
          tutto intorno.
          Era il canto
          dell'Amore
          e d'incanto
          stava il cuore.
          Era un suono
          assai soave
          Onorato
          con tanti Ave.
          Era una dolce
          melodia,
          Ogni ansia
          placava
          con armonia.
          Era il canto di Maria
          Silenzioso
          e assai prezioso,
          Era il canto della Mamma
          non vi è Fede
          che non si infiamma.
          Bernardo Panzeca
          Composta sabato 17 aprile 2021
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            Scritta da: Bernardo Panzeca

            La palla arancione

            Ricordo ancora
            quella palla
            colorata,
            sembrava quasi
            un bicchiere d'aranciata.
            Non vi era emporio
            che non l'avesse sui muri,
            in alto, bella ed in mostra
            quasi fosse una magica giostra.
            Era dentro una retina,
            e non vi era bambino
            che alla suo vedere
            non versava lacrime
            per poterla avere.
            Non vi era altro gioco
            che si desiderava,
            a quei tempi
            con poco ci si cibava.
            Erano giorni davvero felici,
            bastava una palla
            e non una bici.
            Attorno ad essa
            accorrevano in tanti,
            a costo della vita
            la si difendeva come i fanti.
            Riuniva intere vie e quartieri,
            bastava tirarla su un cancello
            e da lì a poco un capannello.
            Era una grande amica,
            e quando si era assieme
            non vi era mai alcuna fatica.
            Di tanto in tanto
            ancora la sogno
            E quando mi sveglio
            ne avverto tutt'ora bisogno.
            Bernardo Panzeca
            Composta domenica 11 aprile 2021
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              Scritta da: Bernardo Panzeca

              L'albero ombrello

              Quant'era bello
              quell'albero
              vicino al castello,
              era assai snello
              e la sua chioma
              era a forma di cappello;
              Sembrava quasi un ombrello
              e ogni qualvolta
              vedeva un bricconcello
              regalava un piccolo ramoscello
              come fosse un pennarello
              per disegnare su ciascun libro
              il volo di ogni uccello.
              Bernardo Panzeca
              Composta sabato 10 aprile 2021
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                Scritta da: Bernardo Panzeca

                Un padre

                Non vi è notte
                più pacifica
                e neanche giorno
                più silenzioso
                Quando un padre
                ha nel pensiero
                Il cuore più prezioso.

                È il cuore del figliolo
                che veglia attento
                dal calar del sole
                allo svegliar della luce,
                Vigile come un duce
                Premuroso ed ansioso
                Incurante d'ogni riposo.

                Quel cuore tanto amato
                Fa sì che la sua vita
                di colpo abbia cambiato,
                L'ha resa assai celeste
                e poco importa
                se povera è la sua veste,
                Ciò che conta realmente
                E che quel figliolo
                possa avere la sua lente.
                Bernardo Panzeca
                Composta venerdì 19 marzo 2021
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                  Scritta da: Bernardo Panzeca

                  San Giuseppe

                  Quant'era bello
                  quel Santo vecchiarello,
                  col suo bastone
                  proteggeva chiunque
                  in ogni occasione,
                  Gesù Bambino
                  tra le braccia teneva
                  e tutta quanta la natura
                  al suo arrivo rideva.
                  Tante rondini
                  garrivano nel cielo
                  e tanti fiori
                  uscivano dallo stelo.
                  Viole e nuvole
                  si scambiavano
                  Nebbia e sole
                  si alternavano.
                  Era un Santo
                  tanto Paterno,
                  Temuto assai
                  anche dall'inferno.
                  Era un gran bravo
                  falegname,
                  Tramutava in cuore
                  ogni rottame.
                  San Giuseppe
                  si chiamava
                  Non vi era gente
                  che non lo amava.
                  Bernardo Panzeca
                  Composta venerdì 19 marzo 2021
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