Poesie di Bernardo Panzeca

Nato mercoledì 8 giugno 1977
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Diario e in Preghiere.

Scritta da: Bernardo Panzeca

Sant'Antonio

C'era una chiesa
al centro del paese
dove al suo interno
viveva un Santo paterno.
Ogni qualvolta
Giugno arrivava
quel gran sagrato
veniva abbracciato.
Erano tredici
i giorni di festa
tutti quanti
toccavano le vesta.
Era un Santo
davvero amato
con quel suo giglio
veniva implorato.
Gesù Bambino
in braccio teneva
che grande pace
agli animi infondeva.
Viva Sant'Antonio
in coro gridavano
quel giorno tredici
tutti si rallegravano.
Bernardo Panzeca
Composta sabato 13 giugno 2020
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    Scritta da: Bernardo Panzeca

    Cos'è l'amore

    Non v'è nulla
    di più difficile
    da fare,
    che un amore
    a tutti i costi
    voler narrare.
    Né il racconto
    né la poesia
    e nemmeno
    la filosofia,
    L'amore non ha
    una biografia.
    Di esso
    e tutto ciò
    annesso,
    può esserne
    sicuro
    solo un fesso.
    Perché l'amore
    arriva come
    lo scirocco
    per poi andar via
    al tempo
    di uno schiocco.
    E ancora torna
    come la tramontana
    per poi scomparire
    come un furetto
    dentro la tana.
    L'amore
    è come la rugiada
    al mattino presto
    sulle foglie,
    un dolce bacio
    fugace
    dal ricordo
    assai tenace.
    Bernardo Panzeca
    Composta domenica 24 maggio 2020
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      Scritta da: Bernardo Panzeca

      Le sere di maggio

      Le sere di maggio
      vanno godute
      adagio adagio,
      con la calma
      di un saggio
      e la libertà
      di un randagio.
      Le sere di maggio
      infondono davvero
      un gran coraggio
      tanto che la felicità
      non sembra più
      quasi un miraggio.
      Nelle sere di maggio
      ci si sente talmente
      a proprio aggio
      da osservare la vita
      così come fa
      un grande faggio.
      Bernardo Panzeca
      Composta venerdì 22 maggio 2020
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        Scritta da: Bernardo Panzeca

        Pandemia

        All'inizio furono tutti contenti,
        niente lavoro per i dipendenti
        e vacanze di colpo per gli studenti.
        Per le strade fu quasi festa,
        tanti politici narrarono le proprie gesta.
        L'un con l'altro si incoraggiarono
        e la peste quasi sbeffeggiarono.
        Chi moriva in Oriente era solo una figura
        pertanto a gran voce fu sconsigliata la paura.
        Al risveglio però un bel dì
        un gran colpo di tosse si udì,
        uno starnuto a seguire
        e tanta gente si vide morire.
        Era la peste ed era arrivata
        senza avvisare e tanto adirata.
        Porte e finestre si barricarono
        copri fuoco i governi ordinarono.
        Gli alimentari si assaltarono
        e tante bare circolarono.
        Tanto il mondo fu disperato
        che anche dagli atei Dio fu invocato.
        Non vi era più speranza
        giorni e mesi trascorrevano
        e in molti si deprimevano.
        Anche il Papa sottotono
        in ginocchio per tutti chiese perdono.
        Tutto stava al Signore
        far cessare quel gran dolore,
        La natura silenziosa
        oramai faceva la preziosa,
        Tanto gli uomini le spezzarono il cuore
        che non volle più sentir parlare di amore.
        Bernardo Panzeca
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