Poesie d'amore


Scritta da: Selene Pascasi
in Poesie (Poesie d'amore)

Spazio d'ambra

Nel collo d'ombra
tra il tuo respiro e la mia voce
saprei nascondere il tempo
muto fruscio di attimi.

Nello specchio di neve
tra il mio viso e il tuo destino
saprei riflettere il mattino
denso muoversi di ali.

Nei curvi spazi d'ambra
tra i tuoi battiti e le mie ore
saprei restarti accanto
fianchi legati agli occhi.
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    Scritta da: Parolaio
    in Poesie (Poesie d'amore)

    Compagna per la vita

    Era il mese di giugno,
    non era un miraggio:
    t'incontrai solinga,
    ti seguii un istante;
    a richiesta galante
    esitasti repente.
    Il piè lesto voltai,
    vèr casa tornai;
    in sogno tornasti,
    più pace non ebbi:
    a cercare tornai,
    per giorni vagai;
    alfin ti trovai,
    oltremodo gioii.
    Tua dimora conobbi,
    familiare mi parve;
    fu mio il tuo mondo,
    tornò così il conto.
    I mesi volarono,
    i fatti parlarono:
    all'altare salimmo,
    uniti restammo
    tra gioie e dolori,
    tra sogno e realtà.
    Composta mercoledì 14 aprile 2010
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      in Poesie (Poesie d'amore)

      Ingorghi

      Accoglievamo ingorghi
      e un vuoto di parole
      innescava mani.

      Ci annusavamo gli strati
      sciolti nei rintocchi
      dell'incedere dei bordi

      era dolce essere custodi
      dei frutti che maturavano
      negli imbocchi
      quando ci infliggevamo
      baci rapaci

      fino a quando un'onda più grande
      sfiniva quel frastuono di corpi

      e rimanevamo cuciti
      l'uno all'altra
      come se fino ad allora
      fossimo stati strappati.
      Composta domenica 13 settembre 2015
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        Scritta da: Anna Rita Bianconi
        in Poesie (Poesie d'amore)

        Mare di ardesia

        Mare di ardesia.
        Cielo di settembre.
        Grigio orizzonte.
        Vento della Puglia.
        Schiuma contro gli scogli.
        Umida sabbia.
        Nuvole basse scure
        trapassate
        da coltelli di luce
        verso oriente.
        Tempo che si dilata
        e lentamente
        si svolge
        ma soltanto in lontananza.
        Tutte tese
        le corde del mio cuore
        nel desiderio
        di vederti ancora.
        Composta mercoledì 6 settembre 1978
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          Scritta da: Ubago16
          in Poesie (Poesie d'amore)
          Non so cosa dire,
          ma so di volerlo dire a te.

          Risorgo e ricordo
          il sapore del tuo sguardo
          tra le nostre recenti labbra d'Oriente.

          Ho capito di esserci essenziali
          e vivrò per accarezzarti dormendo,
          quasi per crederci, guardare un destino condiviso
          fin dalla prima notte, a parole, a indecisioni, a bassa voce.

          Sapevo, in quella fine d'inverno,
          che in qualche modo noi esistevamo.

          Non potevamo non essere, non poteva
          non nascere chi sapevamo di conoscere
          sull'altra sponda dell'oceano, ma senza nome.

          Dovevamo essere, e adesso che siamo
          e scrittura mai sola si insinua tra volere e avere,
          sono chi volevo essere quando ancora non lo sapevo.

          Sono il noi nato il giorno della stessa alba di una impossibile morte.
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            Scritta da: Ubago16
            in Poesie (Poesie d'amore)
            Ispira la tua voce
            quando perde il significato del verbo,
            ed io sono nato in lei,
            senza nessuna paralisi da cercare,
            in angeli di cristalli che piovevano,
            tra perle di distanze che strillavano
            per la paura di avvicinarsi e poi smarrirsi
            tra frantumi di magie infinite
            nello specchio di attimi dispersi.

            Quella voce non aveva nome,
            o quella voce non esisteva
            senza quello stesso nome,
            e le cose cambiano o le cose muoiono,
            e il nome le chiama o le vivifica,
            quindi adesso devo farlo,
            posso farlo, e quando voglio
            non voglio perché l'attesa è tutto
            e la sua fine un delitto.

            Ispira la tua voce
            se pronuncia il mio nome,
            quando il margine di un'anca
            affonda nell'addio di un bacio
            e il suo oblio definisce la parola,
            sulla schiena un neo
            e accanto al labbro un altro,
            il sorriso di chi si accende
            nella solitudine di una compagnia.
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