Poesie d'amore


Scritta da: FAUSTO MARSEGLIA
in Poesie (Poesie d'amore)

La sabbia e il mare

Io sabbia e tu mare
ti avvicini e ti allontani
inafferrabile.
L'acqua accarezza,
ma non si lascia catturare.
Scateni tempeste
travolgi,
sollevi,
impazzi.
Senza vento e senza pioggia
torni nella calma
ma non nella quiete.
Con la marea mi sommergi,
poi ti ritiri e ricominci il gioco
dell'eterno andirivieni.
È musica il tuo rumore,
è dolcezza la tua carezza,
è vita la tua furia,
è poesia la tua eco.
È amore
soffrire nel vederti andare
e attendere con ansia
che ritorni ancora.
Composta sabato 21 novembre 2015
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    Scritta da: giusma
    in Poesie (Poesie d'amore)

    Solo un sogno

    Non cercarmi
    tra le facce per strada
    tra occhi che scrutano
    tra veli di seta
    tra bocche sorridenti
    che parlano di niente
    sono solamente
    un pensiero che abita
    nella tua mente
    l'idea che ti vive dentro.
    Non cercarmi
    tra i tuoi compagni
    di questo tuo viaggio
    tra volti amati
    conosciuti, baciati.
    Sono solamente un sogno
    che di notte ti accompagna
    e di giorno sbiadisce.
    Sono solo un sogno
    che dilaga quando
    ogni altra cosa tace.
    Cercami, se vuoi,
    tra sogni mai sognati,
    tra desideri mai appagati,
    tra spericolate fantasie,
    tra tutto quello che vive
    solo dentro di te.
    Sarò sempre il tuo sogno,
    fino a quando sognerai
    fino a quando crederai
    che anche il sogno
    è un lembo di vita.
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      Scritta da: giusma
      in Poesie (Poesie d'amore)

      Primo amore

      Quello che non scordo
      è il tuo giovane viso,
      le tue mani sulle mie
      al cinema, ricordi?
      Ci si guardava intorno
      per cogliere il momento
      propizio per un bacio,
      prima fuggevole, poi
      via via più coraggioso.
      D'improvviso una coltre
      leggera calava su noi due,
      e non ce ne fregava
      più niente degli sguardi
      curiosi e severi degli altri.
      Erano i nostri primi baci
      profumati, sensuali
      pregni di promesse,
      commestibili, masticabili
      un po' imbranati
      gustosi e inebrianti.
      I nostri corpi infastiditi
      in quel luogo dai mille occhi.
      Sì voleva un altro luogo
      senza occhi nè facce
      alla fine non era importante
      tu ed io il centro dell'universo
      percorso con ansia e paura
      stanchi e sfiancati dalla scoperta
      fino alla fine del respiro
      ove il cuore si acquieta.
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        Scritta da: giusma
        in Poesie (Poesie d'amore)

        Ricorda

        Saprò vivere senza te?
        Col tuo profumo su di me
        con il mio sguardo nel tuo
        saprò viverti nel sogno?
        Le tue braccia mi stringono
        anche quando non ci sei,
        sento le tue mani, coscienti
        di ogni segreto del mio corpo.
        Accarezzandomi, le emozioni
        divampano come i tuoi baci,
        sulla mia bocca in attesa
        d'ogni tua dolcezza e calore
        quindi ricordati di me
        quando le nostre voci
        non saranno più limpide
        e nostri corpi non vibreranno più!
        Saprò vivere senza te, ricordando
        immagini, sussurri e carezze
        che il tempo, fatalmente mi ruberà?
        Fai in modo di ritrovarle
        ogni volta che ritorno da te
        pronto di nuovo a morire.
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          in Poesie (Poesie d'amore)

          Cavalli selvaggi

          Quando i miei occhi s'incontrano nei tuoi,
          sento cavalli selvaggi
          portarmi tutte le parole che non oso raccontarti,
          perché mi lasci senza fiato.
          Ogni volta che ti guardo,
          vedo giorni assolati d'estate,
          tiepidi di primavera e giorni freddi d'inverno,
          e anche quelli più tristi,
          mi appaiono comunque sereni e pieni di luce.
          Ogni volta che ti guardo,
          l'universo sconfinato dove tutto è mistero,
          non mi fa più paura,
          perché tu segni i confini del mio mondo,
          dove il mio cuore indomito,
          non ha bisogno di attraversarli.
          Ogni volta che ti guardo,
          è sempre come la prima volta,
          quando sorpresa non è mai stata così dolce e cara.
          Ogni volta che ti guardo è l'arcobaleno.
          Ma basta un maledettissimo istante
          e tutto svanisce come la neve che non resiste al sole.
          Allora, i cavalli selvaggi sono domati e stanchi,
          i giorni più tristi sono solo noia e fatica,
          e l'universo intero rimane paura e mistero.
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            Scritta da: FAUSTO MARSEGLIA
            in Poesie (Poesie d'amore)

            Tu

            Trascinavo la mia esistenza
            in uno stanco vuoto
            come un orto infecondo
            pieno di gramigna.
            Sei apparsa
            come un baleno
            a illuminar la notte
            come il bagliore
            di una stella cometa
            come un uragano
            che scuote e travolge
            come un sorriso
            che asciuga una lacrima
            come un elisir
            di lunga vita.
            Mi hai dato forza,
            coraggio, vigore
            hai fatto vibrare
            il mio cuore
            come la corda di un violino
            abbandonato e dimenticato
            ma capace ancora
            di suonare lo spartito
            di quella musica antica
            che si chiama amore.
            Composta sabato 21 novembre 2015
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              Scritta da: jeffy77
              in Poesie (Poesie d'amore)

              Nella strada vicino al centro

              Nascesti in aprile,
              tra passeri e fiori,
              fra tigli e betulle,
              in mezzo ai colori.

              Giocasti col vento,
              tremasti di brezza,
              vestisti di verde,
              sprizzasti bellezza,

              Un giorno ti vidi,
              più bella tra tutte,
              facesti cantare,
              le tue labbra rosse.

              Comprasti quei trucchi,
              dal vecchio d'autunno,
              sembrasti già grande,
              vivemmo in un sogno.

              Un giorno dicesti,
              "Amore, io parto",
              volasti leggera,
              sopra l'asfalto.

              Dopo quei tuoni,
              quei lampi, quei botti,
              Il suolo fu rosso,
              per giorni e per notti.

              Parigi in novembre,
              rimase da sola,
              tra vento, rimpianti,
              dei fiori e una rosa.

              Giacesti per sempre,
              distesa ai miei piedi,
              come tutte le foglie,
              di noi platani francesi.
              Composta martedì 24 novembre 2015
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                Scritta da: Francesca Pastore
                in Poesie (Poesie d'amore)
                La mia insonnia ha il sapore dei tuoi baci
                poiché essi portano all'amore
                come la mia insonnia all'alba.
                Ho scavato dentro i pezzi del mio cuore malato
                e tu sei apparso come il sole in una gelida mattina.
                Ho vagato nell'anima ancora languida,
                cercavo un laccio che legasse l'anima al corpo
                e tu sei giunto con un sorriso incerto e gli occhi stanchi,
                e tu sei giunto come il sole in una gelida mattina.
                Ho disegnato la mia flebile vita,
                e ho cercato dei colori,
                ma essi troppo stanchi di colorarmi erano spariti.
                Ho disegnato i miei sogni,
                e ho cercato dei colori.
                Essi erano ovunque sparsi,
                ma solo uno desideravo.
                M'avvicinai allo sgargiante sogno un tempo,
                era marrone come la terra da poco arata,
                eri tu con un sorriso lucido e gli occhi sgargianti,
                eri tu che come il sole alla sera
                mi lasciavi alla gelida notte.
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                  Scritta da: Jeannot
                  in Poesie (Poesie d'amore)

                  Refugium peccatorum

                  Ho pregato per te,
                  ho pregato per noi!
                  Il Cristo immobile sembrava sorridere
                  delle nostre miserie
                  anche tu, confusa, gli hai chiesto chi era.
                  Un certo poeta, davanti a Dio
                  li vide "diritti come fusi"
                  io vedo te in ginocchio
                  come la Maddalena
                  ed ecco un esplodere
                  di candide voci innocenti
                  mentre i nostri sguardi si incrociano
                  trattenendo la rugiada degli occhi.
                  No! Il diavolo non piange perché
                  non può godere di questa gioia!
                  Un altro "Gesù" si sbraccia
                  sotto il Cristo immobile
                  ed anch'egli, là sotto,
                  non può che far finta d'arrabbiarsi,
                  anche Dio non può
                  perché esiste per perdonare!
                  I "musetti" si distraggono
                  e l'armonia si frantuma
                  per poi riaccendersi di nuovi colori.
                  Tu penetri nel "mio mondo" e vivi con me
                  questo meraviglioso momento.
                  Ho voglia di cantare più forte,
                  di urlare la mia gioia perché anche
                  noi, in quel momento, siamo i "simili" di Dio!
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