Scritta da: Giancarlo Modarelli
in Poesie (Poesie d'amore)
L'estate passerà
L'estate passerà e lei non ci sarà;
poiché arriverà forse in autunno.
Un imbuto da cui filtrare aria e amore.
Composta sabato 1 luglio 2017
L'estate passerà e lei non ci sarà;
poiché arriverà forse in autunno.
Un imbuto da cui filtrare aria e amore.
All'improvviso
la gioia ti sorprenda,
come un ladro
verso te avanzi nel buio,
e ti trafigga la schiena
fino al cuore,
inattesa,
imprevedibile,
violenta.
Fragile e inerme
felicità ti colga,
sconvolga i tuoi piani,
tramuti i tuoi progetti,
e in luce fulgida
trasformi il tuo destino.
Possa di là in poi
gioire d'ogni bene,
ogni giorno, ogni ora
t'incalzi letizia.
All'infuori di
te
non c'è più
niente
più pesante
il buio del
vuoto
la tristezza
supera
la malinconia.
Ti ho
amato a lungo
per quanto il mare
luccica
per ogni parola spesa
in ogni viaggio
perduto
dovunque i tuoi sogni
arrivino.
Ci sei nella luce che accende lo sguardo.
Sei nel vento che accarezza il viso.
Sei nei miei silenzi, la voce dei miei pensieri.
Sei l'abbraccio e il bacio che ho scordato.
Sono chimere quelle che fin'ora
abbiamo inseguito,
stanchi dei nostri sogni riciclati
impregnati di vile egoismo e ipocrisia,
ci siam conteso come cani affamati
l'ultimo pezzo di dignità,
rimane nell'aria l'odore del sangue
e si mischia col fumo...
Il male è invadente ed urla più forte,
stai attenta però a quello che brilla
non sempre è di luce propria che vive,
l'Amore tace al contrario
si confonde con quello che presto scordiamo.
Non verremo mai perdonati
per aver sprecato quest'ultima alba,
meritiamo davvero
che il sole non nasca mai più.
Poveri e annoiati come abbiamo potuto
proprio noi amarci per dovere,
eppure ci bastava di meno una volta
ed ora ne siamo ingordi e gelosi...
Vuoi dirmi di averci provato davvero,
è questo che dunque hai da offrirmi...
Non posso farmelo bastare,
e non ti biasimo sappilo...
Quando sento
la parola "felicità"
la congiungo
sempre a te
al tuo modo
di cogliere la vita
al tuo pensare così
vagabondo di vedere
le cose e
alla tua voglia
incondizionata di amare
che solo tu sai domare.
La felicità sei tu
non perfetta
ma unica
per chi la vive.
Eravamo io e te
il resto non contava,
mano nella mano noi
e il mondo che guardava.
Anime felici
pieni di speranza
divisi no nel cuore
ma per la lontananza.
Passano gli anni
ma di quell'amore non mi scordo
anche se di esso è rimasto solo il ricordo.
E tutte quelle volte che sono solo
e mi sento uno straccio,
alzo gli occhi al cielo
e a quell'amore chiedo un semplice abbraccio.
Era l'ultimo abbraccio.
Di quegli abbracci che senti solo te
che non comprendi;
ma lo farai.
Era l'ultimo bacio.
C'è sempre qualcosa di magico
di folle
di dannato in un distacco.
La pazzia di volerci baciare.
Vorresti morire
vorresti vivere
e restare così,
non dici nulla,
il mondo non c'è,
non c'è,
ci siamo solo noi.
C'è solo il bacio che brucia lo stomaco
e il bellissimo sapore
che rimane addosso.
Fa male, fa nulla.
Resta dentro. Eccome!
Fra le labbra che non ci abbandonano.
Stordite continuano a baciare.
Spesso questo sapore torna...
all'improvviso, impresso nelle vene.
Era l'ultimo abbraccio,
l'ultima grande marea che ci ha accolto...
in un bacio.
La prima volta che ho visto i tuoi occhi
non ci sono state parole che io potevo
dirti, e se sapevo come usarle,
rimanevano nel silenzio,
perché solo i nostri sguardi hanno preso parola.
Da quel momento sono nato nei tuoi occhi,
da quel momento ogni mattino eri già
nei miei pensieri, e rimanevi tutto il giorno fin sera
che si chiudevano i miei occhi,
accompagnandomi nei miei sogni con un suono
dal violino perduto dentro di me
con il mio cuor che danzava per te.