Potevi essere sogno e bisogno
ti sei eclissata tra i dormienti
tra quelli che non cercano niente.
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Potevi essere sogno e bisogno
ti sei eclissata tra i dormienti
tra quelli che non cercano niente.
Ora sono schiaffi,
urla
tonfi sui muri,
giorni
notti
per lividi scuri.
La casa è
solo un angolo
profondo
stretto e freddo
dove le mani proteggono
il corpo
senza più voce.
Tuo figlio ti guarda
dalla stanza semiaperta
tenendo stretto al petto
l'orsetto
di stoffa che scivola e cade
inerte come te
ora sul pavimento.
Tutto è rotto,
i vetri
come l'anima
è dispersa in attimi
di guerra senza senso.
Il rimmel si mischia
alle lacrime
alla pelle
nell'acqua tiepida del lavello,
è l'arcobaleno nero
che allo specchio
vedi e togli
con gli occhi alla fine
bassi e gonfi.
Quella porta
si apre quotidianamente
nella paura abituata
nero o rosso
come alla roulette
non cambia,
l'illusione
di dove si ferma
inganna...
l'amore sbagliato.
Mia sovrana,
unica donna della mia vita,
hai ascoltato con pazienza le mie preghiere
e senza chiedere nulla in cambio,
nella tua benevolenza,
mi hai accolto ai tuoi piedi
concedendomi l'onore di poterti servire.
Mia sovrana,
tu sei la via che devo seguire,
sei la luce che illumina il mio cammino,
sei la fonte da cui dissetarmi.
Grazie di esistere.
Quello che dico è per te
ciò che scrivo è per te
per te il cielo è in terra
questo silenzio è per te
per te tutti i miei respiri
questo cuore è per te
per te i passi che faccio
lacrime di piacere per te
per te il mondo che c'è in me
per te.
Un fiume di rabbia che puoi arginare con i tuoi occhi,
questo sono ora.
Mani che cercano un abbraccio,
acqua che scorre negli anfratti di luna.
Siamo superstiti in un mondo
che cambia,
cicale che arpeggiano instancabili,
grano seminato in primavera.
Ti verrò a prendere
prima che mi scoppi il cuore.
Passai l'intera notte con lampi di ricordi,
poi, una fiumara d'alba mi trascinò
nel mare dei tuoi occhi,
mentre un'onda di dolcezza
si arrampicava al cielo
sgretolando il sole in mille pezzi.
Resta una strada a metà.
La percorro nell'assenza di te.
Le luci della notte illuminano questi occhi,
che ti cercano in un posto a metà...
in percorsi fatti.
Ed io, raccolgo i pezzi di un sentimento lacerato.
Ricordi a metà, di un cuore a metà.
Noi che scrutavamo posti sconosciuti ai nostri occhi,
ma che divennero rifugi dei nostri cuori.
Due metà che vivevano in un unico amore.
Quando io,
in ogni luogo cercavo di catturare il tuo sorriso,
lasciando il mondo indietro,
tu che eri il mio mondo.
Ed ora...
percorro un sentiero a metà,
e prego.
Prego che tu possa spostare il tuoi pensieri nel cuore,
che tu possa trovare un po' di me...
di noi.
In questo istante privo di vita.
Di una vita a metà, seguo il tuo sguardo ancora vivo in me.
Presente, indelebile come questi battiti... a metà.
In questo attimo privo di te, ti cerco in me,
dove so che ti troverò.
Un luogo dove il resto del mondo non potrà mai raggiungerci,
dove potrò amarti in eterno.
Amarti e proteggerti nella pienezza del mio amore.
Un amore che non sarà mai a metà.
E che succede quando ti fermi sui tuoi pensieri?
Eppure
con te non è che abbia mai pensato.
Forse ogni tanto, un pensiero dolce che accarezzava la mia mente.
Ma no, pensare.
Perché perdere questo tempo,
rifugiandomi nel caos della mente,
quando potevo cullarmi nella pace del cuore...
amandoti.
Sai, ora che non ci sei, ora ti penso.
Ora ti ritrovo come fossi una macchia indelebile.
Certo,
a volte le macchie si possono cancellare,
nascondere ma con te sarebbe impossibile.
Dovrei strappare questo cuore.
Si, perché è qui che sei,
come un germoglio che stenta a sbocciare.
Perché amore mio
sappiamo che un fiore prima o poi, è destinato ad appassire.
E così,
tu resti qui, come un eterno bocciolo di fiore di campo,
del cui profumo la mia anima potrà inebriarsi, per sempre.
Tu, un dolce profumo indelebile.
Mi chiese più volte se l'amavo.
No, mi chiese perché.
Ed ogni volta la risposta era diversa.
Oggi potrei dirle, chiedimi ancora perché, perché ti amo.
Ti risponderei,
perché l'emozione di essere tu il primo raggio di sole a svegliarmi,
è ogni mattina diversa.
Perché il sorriso dei tuoi occhi,
che si aprono come finestre su di un oceano
mi portano profumi di campi selvatici.
Brezze di fiori appena sbocciati.
Perché quando ancor prima di udire la tua voce,
sento il battito del tuo cuore quando ti stringi a me.
Perché ogni qual volta,
ti amo di un amore sempre diverso.
Perché è l'emozione stessa di amarti
ad essere sempre diversa.
T'amo.
Quale parola semplice,
ma che racchiude in sé tutte le vibrazioni del cuore.
Quelle nel poterle pronunciare,
ma anche udirle.
T'amo.
Quale indescrivibile incanto,
ammirare quella luce che irradia i tuoi occhi, quando all'improvviso...
inciampi in queste parole.
Quando senza un perché, mi giro verso di te,
e ti dico t'amo.
Quando all'improvviso interrompo il torpore del tuo cuore,
donandogli l'incalzare dei suoi battiti.
E solo un dubbio assale il mio cuore.
Se sia più la gioia poterlo pronunciare a te,
la cui voce è un dono che rischiara le mie giornate.
A te il cui volto diviene meta del mio viaggio.
A te,
il cui sorriso diviene primavera profumata nel mio cuore.
O se...
la gioia più grande,
sia poter vedere il tuo viso dipingersi di un tenue rossore,
e ammirare quelle dolci pieghe sul tuo viso,
che disegnano un meraviglioso sorriso.
Non so se possa esistere qualcosa di più magico,
sì... le mie mani che sfiorano dolcemente le tue,
e poterti dire ancora e sempre...
t'amo vita mia, ogni giorno e sempre più.