Scritta da: Oriella Beretta
in Poesie (Poesie d'amore)
Ritornare ai piedi del mare
cercando d'intravvedere tra le onde
qualche relitto del mio cuore.
Composta sabato 15 aprile 2017
Ritornare ai piedi del mare
cercando d'intravvedere tra le onde
qualche relitto del mio cuore.
Non so se riattacare i pezzi del passato
o farne carta da parati,
distruggere quelle forme perfette
che mi hanno portata qui...
Non è un perdersi,
ma avere ancora le gambe ancorate
alla terra e la mente agganciata al cielo.
Mangiami... il tempo,
fallo sparire da questo mondo
dove di me rimane il ricordo.
Mangiami l'emozione,
il coraggio di non cadere se tremo
Sentimi come sapore unico al palato
portami alla bocca e poi mandami giù,
fallo ad occhi chiusi...
non serve che tu guardi il mondo che intorno a te
continua a vivere.
Sono il gusto che non conoscevi,
quello che prendi con le tue mani,
quello che annusi come profumo nobile e delicato,
l'odore della pelle che con te si sublima.
Sono la forma che si plasma nel vivere di un giorno ancora...
in un tempo che non definisco...
Mangiami adesso vita,
io non sono cibo da conservare
sono istinto da consumare in fretta
sono la fame dell'amore che va consumata
a piccoli morsi.
Ti respiro su pelle bramosa di te,
ti cerco nel proibito
tu sogno e dimora
pecco con te,
rendendomi agnello sacrificale
per una notte... e ancor di più.
Ti cerco nel mio destino, e ti trovo alle porte della mia vita.
E pecco ancora nell'amare
perché io sono in te,
per te e di te nient'altro.
Voglio e posso,
e ti vengo a cercare
perché ho bisogno di capire
senza temere e senza tremare.
Voglio e posso,
sono in paura si ma...
non voglio nascondermi
non voglio gurdarti attraverso questo buio.
Voglio e posso
e ti vengo a cercare
e ti vengo ad amare...
senza sole sotto la pioggia,
Senza paura solo amore.
Ti dono le mie fantasia
i miei segreti
i miei sogni sognati e tanti mai realizzati.
Fa che la mia carne
sia terra dove tu affondi radici,
adagiati sul mio corpo
come creta che si modella,
e non lasciare cicatrici
che non possono guarire
ma contempla questo prato fiorito
di ogni sorriso che tu mi regali.
Gusta le mie lacrime
come acqua che diseta la sete
e sussurrami ogni giorno
che io... te...
siamo "noi".
Ho lasciato,
sorridere il cuore,
ho cantato,
ogni gioia al sole,
ho rubato,
le stelle per farmi luce fra i sogni,
ho gridato,
con quanto fiato in gola, tutte le mie voglie,
ho distratto le notti,
e all'improvviso tu!
Quando fuori piove,
io canto musica, e se dal cielo la tristezza piange,
io asciugo lacrime al cuore.
E se la mia amica poesia prova a bussare,
Allora so, che è tornato il sole.
E allora è vero
che il pensiero a tutto il bello e il sogno
di uno spirito a cui tendere quiete.
Abbiamo nelle mani granelli di sabbia e nel cuore un cielo pieno di stelle.
Proviamo a raggiungere i nostri sogni
creando castelli di sabbia
che prima o poi saranno distrutti
dal vento della solitudine.
Ma nulla è perduto...
continueremo a ricostruirli all'infinito
con il collante dei sogni più belli...
immersi nella luce di un cielo stellato
e sotto gli occhi di una luna guardinga
e gravida d'amore.
La Terra verso il Cielo protende i rami come braccia,
spezza il vuoto, scompone il vento
per raggiungere l'amato.
E il Cielo si commuove,
gli scivola giù il cuore
da cui piove senza sosta un inverno azzurro.