Scritto da: Sandra Piogia
in Diario (Delusioni)
Si rimane sempre con una fregatura in mano, poi non resta altro che depositarla lì tra tutte le altre della vita.
Composto sabato 30 dicembre 2017
Si rimane sempre con una fregatura in mano, poi non resta altro che depositarla lì tra tutte le altre della vita.
Non è altro che polvere, polvere di stelle in quella notte di cielo velato. Non voleva altro che amore, amore in quei momenti di dannata solitudine. Non era altro che un uomo, uomo giunto al limite e troppo stanco di soffrire. Dietro aveva la sua vita e davanti la sua agognata fine... la liberazione da ogni dolore e tormento. Non rimarrà altro che polvere, polvere di un'altra stella cadente, in quella notte di cielo velato.
Chi riempie i suoi vuoti con chiunque. Sarà il compagno del niente.
Un tuffo nei ricordi di una piccola stella senza cielo... i ricordi. Si quelli che senza tasto pigiato scattano da soli. Hanno il potere di aprire parentesi di un attimo, mostrandoti quel film dove la regia spesso è fatta di tristezza e molto poco di felicità.
Questo è il periodo più brutto dell'anno per me, perché mentre tutti gli altri festeggiano con i propri cari io non potrò più farlo. Fa male, fa tanto male al cuore e all'anima. Ti senti vuota, privata dai tuoi affetti. A voi dico: godetevi ogni singolo istante con le persone che amate, e non date mai nulla per scontato. Non rimandate quel bacio, datelo, non trattenetevi per orgoglio, ma andate a bussare a quella porta, e abbracciate chi vi apre che sia un amico, o un familiare. Fatelo ora, perché nulla è per sempre.
Si lascia dietro tutto quello che non conta più niente per noi. E si va avanti a testa alta nonostante le delusioni e i torti subiti. E non importa quante cadute farai, ti rialzerai, più forte e fiero di prima. Le ferite guariranno durante il cammino.
Un giorno mi perdonerò per non aver fatto tutte quelle cose che potevano rendermi felice.
Il mio più grande rimpianto è non aver colto le opportunità quando erano giuste in quel tempo. Ero una ragazzetta sognante, arrossivo ad ogni sguardo, e nascondevo il viso dietro ai capelli. Sapete: ai mie tempi non c'era tutta questa libertà, non ci si baciava per strada, e con chiunque. Era una cosa riservata, e per pochi. Oggi quanto spreco vedo in giro, ci si butta tra le braccia di tutti perché nessuno da più valore alla parola amore. Un sentimento puro, vero, pulito. E lo si umilia privandolo della sua dignità. Io, se potessi tornare indietro, non mi priverei di nulla, lo farei per amore, e con amore, non con chiunque. Voi direte tempi moderni, no.
Tempi vuoti. Perché è questo che oggi siamo.
Tempi vuoti da riempire.
Ci saranno giorni in cui lo specchio ti rimanderà l'immagine di una donna che non accetti, e giorni in cui ti riconoscerai dalla luce inalterata che ti è rimasta negli occhi, nonostante il dolore e le notti insonni. Giorni in cui per uscire metterai un cappello, perché ti vergogni, e giorni invece che guarderai con sfida chi ti dimostra la sua pena. Oh certo, i capelli ricresceranno, e le cicatrici si asciugheranno. Ma l'anima, quella... rimarrà sempre ferita...
Ci sono le cose che non voglio capire... e poi ci sono le cose che non posso capire. Perché, non c'è un perché, non c'è una spiegazione... rimangono solo le sensazioni... quelle forti, quelle a cui non avresti voluto rinunciare. E le domande... le domande con le risposte... quelle risposte che avresti voluto tanto avere.
Quando manca la famiglia il Natale è tristezza e nostalgia. Una volta c'era l'entusiasmo di noi bambini intorno a un albero addobbato con poche cose. Eravamo felici, avevamo noi... avevamo la famiglia di cuori uniti.