Le migliori poesie inserite da Christabella del Mar

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Scritta da: Christabella del Mar

Divento la tua Notte

Divento più scura, divento più Notte
sto diventando onda, sto diventando Morte...
Ma tu mi senti, mi vedi, ancora mi ami
e anche dal cielo toccarmi le mani.
Spogliati di preghiere, di ali e di tutti tuoi anni
appendi la spada, spegni la luce e butta via
tutti tuoi algoritmi inutili e la filosofia.
Dopo, poi scendere... ma vola piano, ti aspetto.
Sono passate due notti e già mi pare un'anno...
Ti manca ballare con la Morte in piena notte?
Lo so, vuoi rimanere un santo nell'Inferno,
gustarmi dalle labbra la miele e il veleno,
bevendo dall'Eternità e ritornare in cielo...
L'Universo stanco ti nega l'ironia sapendo che ci legga il gioco e la pazzia.
Vieni, succhiami la vita, ricolorati gli occhi, riscaldati di baci e TACI!
Fammi sentire il rumore della scomposizione, il tremolio che vibra ancora nei capillari secchi,
il tuo respiro strangolato al mio sguardo agghiacciato che appena vuole abbassare le ciglia e aprire la porta dell'anima.
Lasciami ascoltare il pensiero, quello di ieri
quando amavi il sole nella pioggia calda dell'amore!
Quando sognavi in colori e sentivi da lontano il mio profumo di fumo, di rose e di ambra...
Fammi sentire femmina, mentimi che sono l'unica, poi attaccami al muro di stelle nere!
Riempimi di catene e urla forte il mio nome,
ripeti il mio nome come mi chiedevi sempre!
Strillalo, cantalo fino che sputerai desiderio e sangue!
E prima di tornare, fammi capire dove si uniscono i Mondi, chi è l'Angelo e qual è la Morte!
Quando è Giorno e quando è Notte?
E deciditi se mi ami no.
Composta giovedì 3 ottobre 2019
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    Scritta da: Christabella del Mar

    Sbocciano fiori di pietra alle mie dita

    Sbocciano fiori di pietra alle mie dita
    mentre con lo sguardo bevo il cielo che mi nutre
    con voli di tulipani
    e distese di grano
    che allargano i miei polmoni in campi di carne.

    Busso alle porte del tuo segreto
    con rintocchi di campana
    e grida di cornacchia
    e scheggio le mie unghie sulla corteccia.

    Ho piedi marini e braccia come sentieri
    mentre i miei capelli stormiscono alle cime degli alberi
    ed il mio viso si scioglie
    nella corrente dei fiumi.

    La luce del sole nutre la mia pelle
    dove riposa ancora latte di stelle
    ed il sospiro della notte
    che tutto trova e tutto perde.

    Busso alle porte del tuo segreto
    con rintocchi di campana
    e grida di cornacchia
    e scheggio le mie unghie sulla corteccia.

    Esploro il tuo viso nel riflesso delle foglie
    ed ascolto la tua voce nella caduta del sasso sul fondale;
    così catturo un volo di polline
    per fartene collane e bracciali
    ed incendio cataste di fiori per vestirti di fumo.

    Nella radice dell'occhio vive la tua presenza
    e nel cavo delle mani mi riscalda la tua assenza:
    mi siedo sulla terra e bevo il tuo segreto
    fatto di pietre e grano.
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      Scritta da: Christabella del Mar

      Un punto rosso

      Il mondo intero è diventato un paesino
      un punto rosso sulla mappa del destino.
      I confini dei paesi, i mari e gli oceani
      si sono stretti fortemente le braccia, i sogni e le mani.
      I continenti hanno perso i confini bruciando i concetti
      di "insieme" o "vicini"...
      il giorno è notte, la notte è giorno
      la morte è vita, la veglia è sonno.
      La luna abbraccia il sole, il sole stringe e bacia la luna
      la stella che comprende è solo una...
      l'universo cambia l'ora, la storia si trasforma
      in sangue e balade: all'asse della terra
      piangono vene e cascate.
      La bilancia della vita è carica di tombe
      tra nuvole appena nate
      s'inchina e si rompe.

      Inutile parlare...
      nessuno vuole guardare.
      All'improvviso il mondo, né rosso, né rotondo
      spezzò in due tutto: veleno e antidoto.
      Un paradosso che fa male alla mente
      è la delusione che mi prende
      pensando che in questo mondo
      non c'è bilancia giusta, non c'è modo
      per misurare ogni frodo, che ritmi strani la inchina
      verso il male che fa rima con tutto ciò che ci decentra
      dalla giustizia divina.
      Bilancia onesta non ci trovo tra le parole e concetti,
      perché bilancia è bilancia solamente
      quando astuta, misurando beffa, mente.
      Un punto rosso ci rimane ancora il mondo
      fin quando la bilancia farà il giusto conto.
      Composta giovedì 19 marzo 2020
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        Scritta da: Christabella del Mar
        Tutti tornano
        dove si sono sentiti amati.
        In macchina. In bici.
        In ginocchio.
        In una casa. In una via.
        In un paese. In un cimitero.
        Tutti tornano
        dove si sono sentiti amati.
        Presto. Tardi. Fra tanto tempo.
        Da piccoli. Da grandi. Da vecchi.
        Ridendo. Piangendo. Impauriti.
        Ma tutti tornano
        dove si sono sentiti amati
        In un ricordo. In un pensiero.
        In un abbraccio. In un sogno.
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          Scritta da: Christabella del Mar
          Amica mia
          se ti senti triste
          chiamami
          che sia mezzogiorno
          che sia mezzanotte
          ricorda,
          preferisco stare sveglio con te
          che dormire scomodo
          tra i presentimenti atroci

          amica mia
          se perdi
          tu chiamami
          che io ti porto a festeggiare qualcos'altro
          guarda che cielo pulito oggi
          guarda il mare, sembra una piscina
          che bella quella madre che abbraccia il figlio
          guarda quei due, si baciano davanti a un caffè
          ti ricorderò, amica mia
          che c'è sempre un punto di vista
          degno di festa

          tu chiamami, amica mia
          che io non ci metto tanto
          a spiegarti
          che perdere non è fallire,
          perdere è solo
          vincere alla prossima

          amica mia
          se stai vivendo momenti di merda
          periodi tosti
          giornate tristi
          tu chiamami, a qualsiasi ora
          ci beviamo un vino insieme
          da lontano.
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            Scritta da: Christabella del Mar
            Che cos'è che in aria vola?
            C'è qualcosa che non so?
            Come mai non si va a scuola?
            Ora ne parliamo un po'.

            Virus porta la corona,
            ma di certo non è un re,
            e nemmeno una persona:
            ma allora, che cos'è?

            È un tipaccio piccolino,
            così piccolo che proprio,
            per vederlo da vicino,
            devi avere il microscopio.

            È un tipetto velenoso,
            che mai fermo se ne sta:
            invadente e dispettoso,
            vuol andarsene qua e là.

            È invisibile e leggero
            e, pericolosamente,
            microscopico guerriero,
            vuole entrare nella gente.

            Ma la gente siamo noi,
            io, te, e tutte le persone:
            ma io posso, e anche tu puoi,
            lasciar fuori quel briccone.

            Se ti scappa uno starnuto,
            starnutisci nel tuo braccio:
            stoppa il volo di quel bruto:
            tu lo fai, e anch'io lo faccio.

            Quando esci, appena torni,
            va a lavare le tue mani:
            ogni volta, tutti i giorni,
            non solo oggi, anche domani.

            Lava con acqua e sapone,
            lava a lungo, e con cura,
            e così, se c'è, il birbone
            va giù con la sciacquatura.

            Guarda se mamma, o papà,
            quando torna, se le lava.
            Digli "Ok!" Se lui lo fa,
            e alla mamma dì: "Sei brava!"

            Non toccare, con le dita,
            la tua bocca, il naso, gli occhi:
            non che sia cosa proibita,
            però è meglio che non tocchi.

            Quando incontri della gente,
            rimanete un po' lontani:
            si può stare allegramente
            senza stringersi le mani.

            Baci e abbracci? Non li dare:
            finché è in giro quel tipaccio,
            è prudente rimandare
            ogni bacio e ogni abbraccio.

            C'è qualcuno mascherato,
            ma non è per Carnevale,
            e non è un bandito armato
            che ti vuol fare del male.

            È una maschera gentile
            per filtrare il suo respiro:
            perché quel tipaccio vile
            se ne vada meno in giro.

            E fin quando quel tipaccio
            se ne va, dannoso, in giro,
            caro amico, sai che faccio?
            Io in casa mi ritiro.

            È un'idea straordinaria,
            dato che è chiusa la scuola,
            fino a che, fuori, nell'aria,
            quel tipaccio gira e vola.

            E gli amici, e i parenti?
            Anche in casa, stando fermo,
            tu li vedi e li senti:
            si sta insieme sullo schermo.

            Chi si vuole bene, può
            mantenere una distanza:
            baci e abbracci adesso no,
            ma parole in abbondanza.

            Le parole sono doni,
            sono semi da mandare,
            perché sono semi buoni,
            a chi noi vogliamo amare.

            Io, tu, e tutta la gente,
            con prudenza e attenzione,
            batteremo certamente
            l'antipatico birbone.

            E magari, quando avremo
            superato questa prova,
            tutti insieme, impareremo
            una vita saggia e nuova.
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              Scritta da: Christabella del Mar
              Pensavo si dovesse solo correre
              correre e basta,
              è questo che ho imparato a scuola
              correre per entrare in classe in orario
              correre per consegnare il compito in tempo

              pensavo che si dovesse fare questo
              solo questo,
              così mi hanno educato a casa,
              correre, se vuoi diventare il primo
              e correre per non farsi prendere mai

              pensavo fossimo fatti di corsa
              di solo corsa,
              è questo che mi hanno insegnato a lavoro
              correre per raggiungere traguardi più alti
              correre per non lasciare tempo agli altri

              ma io, accanto a me
              ho trovato anche una vita lenta
              una vita che a volte si stanca
              a stare al passo con chi corre

              una vita che ha anche bisogno
              di piccole pause
              di cene a lume di candela
              panchine vista tramonto
              libri che parlano di cuori

              ho trovato davanti a me
              una vita che vuole anche il tempo
              di fermarsi un po'
              per vedere quanto cuore ancora
              gli batte dentro.
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