in Poesie (Poesie personali)
Crono rallenta il suo corso
Sembra fermarsi
Speranza rapita da Cher
Cede ai suoi morsi
"e ho visto un uomo
con un sogno negli occhi
balenio
fragoroso di primavera inoltrata"
Composta domenica 3 novembre 2013
Crono rallenta il suo corso
Sembra fermarsi
Speranza rapita da Cher
Cede ai suoi morsi
"e ho visto un uomo
con un sogno negli occhi
balenio
fragoroso di primavera inoltrata"
Estasi stanca degli anni
Sotterra la pietra abbagliante dei sogni
Chiude le palpebre immote
Nel buio che vuole dormire
Domani sarà solo un ricordo
Tutta la vita di una stessa vita.
Le gemme della memoria
incontrano la mia carezza.
Soave
germoglia nel vento
brezza di pace,
quiete che la marea
sussurra alla foce.
Avanti mio vecchio cuore!
L'inverno ti sorride.
Giorni di pioggia
ti appartengono,
bruma straniera di vita
danza intorno al tuo fuoco.
Avanti allora, sino all'oro
su rotte di un tempo corsaro
governando nuove burrasche
con redini d'argilla.
Non temere mai la scorza del cielo,
perditi
in questa terra nuova di speranza.
I venti si fanno forti,
di urla e sospiri,
Trascinando l'eco di ricordi passati
Entrano in vecchie case vuote
Ora vive dei loro lamenti!
Come grida
trascinano tempeste
Nelle valli in cui risuonano
in un vortice di fulmini e acqua
Si liberano ricordi in frammenti
Tra le ceneri gettate libere
fra i venti!
Diagnosi erronee
Deficit di attenzione
Ero semplicemente sollevato
Di far parte solo di me stesso
Libero di poter catturare la mia libertà
Non ho mai pensato di schiantarmi
Ma i limiti si dissolsero
Così schiavo della gravità,
Esplosioni nella mia testa
Mi tenevano legato ad un sogno
Scagliando il mondo
Fuori dalle mie preoccupazioni,
Come le percezioni distorte
Rendevano nitide le emozioni
Una formula chimica dipingeva
Lo stato delle cose,
Libero dal tempo e dallo spazio
Non riuscivo a smettere di lievitare
Sprofondando in ciò che mi circondava
La mia mente si frantumò
Formando l'equilibrio.
Una scatola che gira
La mia vita
Ed ecco qua
Sono solo un ragazzo
Che attende la fine dell'inverno
Per poter aspettare la fine dell'estate,
Strada dopo strada
Un sentimento dietro l'altro
Mi accorgo che il destino
È una porta chiusa
A cui non si può fare a meno di bussare
E tra me e la mia famiglia,
Ci sono dei muri che non posso abbattere
Chiedendomi cosa c'è di mio
Come un ombra sono fatto di luce
Ma non posso fare a meno di evitarla
Perché non ne capisco il senso,
E così adesso puoi vedere che
Sono solo un ragazzo
Che aspetta la fine dell'inverno
Per poter aspettare la fine dell'estate.
Freddo neon sulla pelle
con un occhio rivolto al cielo
le insegne come le stelle
guidano i pellegrini delle nostre città
mentre problemi e persone
scorrono lungo le strade
ora vive di gente in fuga!
Prendimi per mano
senza la tua cado
scrivi sul mio dolore
il tuo ti amo
Prendimi per folle
e cura questa anima
che ha sete di te.
Prendi il sorriso
che ti cerca
il pensiero che ti sfiora
Prendimi per mano.
Prendimi.
Sono a un passo da te.
Quando quell'alito d'aria
sfiora la nuca e
un brivido d'impulso
sale da chissà quale dedalo
nascosto tra mente e cuore,
allora mi sento poeta,
ma nessuna parola
anche la più congeniata
rasenta quello stato
imprescindibile dalla sensazione
che neppure svuotando l'anima
potrei tradurre in versi.
Allora fallisce il mio essere poeta
essendo mediocre agli occhi altrui,
o forse è più poeta chi architetta
in bell'effetto una menzogna?
Mai fu compreso il genio
e il poeta si consola,
ma il genio invece affanna,
mai appagato dalla sua creatura,
tradito dal suo stesso dire
che mai è ciò che vorrebbe.
Convertire dolore o gioia
in concreto effetto di lettura
che appaia tra le righe
tutto il suo sentire e poi
svuotato nelle membra
lasciarsi andare attendendo
nuovamente dell'anima il sospiro.
Un grumo di sogni,
un accumulo di speranze
che non so più dove sistemare,
un agglomerato di ideali
frantumati e sparsi ovunque.
Inseguo la vita senza raggiungerla,
tento di stringere i denti,
cerco rifugio nel fulgido splendore
di una notte da brividi e silenzio,
nella solitaria bellezza delle stelle
cerco una pace inarrivabile.
Sono stanco e non ho sonno,
sento freddo ed ho paura.