Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Ella è rimasta ancorata
a una vecchia casa in pietra

il suo fiato è fantasma
e dallo specchio trasuda.

Ella è frutto maturo
di un albero già morto.

Ride e nello stomaco ha
lucciole che non si spengono

e la senti quanto ti corre
nella bocca, solletica
i denti, sposta
le parole e s'imbroncia.

Perché ella è eterna come il vento
e come la pioggia ed eterno
è il suo tendere alla fuga

i bambini già invecchiati
nella culla scontano un ritorno,
un tempo di profumi
e canto, cresciuto
nelle crepe del mondo,
un ritorno senza passaporto.
Composta sabato 23 aprile 2016
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    in Poesie (Poesie personali)
    Può accadere che la cresta
    matta dell'imetto
    si appiani nel corpo

    che la città si accarezzi le ossa
    che il frastuono
    delle ore s'addolcisca.

    Da qui si può ancora sperare
    dunque, nelle olive
    mature sparse a terra
    e nel timo che fedele
    cresce all'ombra

    alzare lo sguardo, essere
    il volo di una gazza,
    con occhi già leggeri, già grati,
    assetati di luce.
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      in Poesie (Poesie personali)
      Quando sono presente
      a me stessa, mi attraversa
      un impeto, una foga,
      e vorrei abbracciarla
      questa donna,
      così smarrita.

      Le accarezzerei
      la testa, china,
      le porterei il futuro
      che non si aspetta.

      Liberarla dalla morsa
      tenerla a galla,
      via dalla melma
      che la circonda.

      Le darei forza e una corazza
      perché la sua nudità
      è un anatema.
      Composta mercoledì 23 aprile 2014
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        in Poesie (Poesie personali)
        I luoghi siamo noi
        e siamo noi gli interminati incontri,
        il crocevia degli incanti
        quando ci penetrano le parole
        o la stagione degli occhi

        e abitiamo una pagina non scritta,
        e viviamo una vita non spesa
        o da spendere in fretta

        siamo l'ascolto tra una nube e una foglia,
        tra un ruscello e una fiamma

        un'abitudine infranta,
        la poesia di un destino ruvido

        fuori da ogni presagio.
        Composta mercoledì 23 aprile 2014
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          Scritta da: Simone
          in Poesie (Poesie personali)

          I nonni

          Il cuore di un nonno
          è due volte più grande,
          per figli e nipoti l'amore lo espande.
          È tutto concesso a casa dei nonni
          son sempre disposti ad accendere i forni.
          Non dirlo a tua madre è il motto più usato
          e sempre segreto il loro gelato.
          La storia di vita che posson insegnare
          è più di qualunque romanzo stellare.
          Son sempre disposti a battere i tacchi
          soldati di leva son stati arruolati.
          Purtroppo non sempre vengon lodati
          a volte la vita ci rende accecati
          ma loro comunque
          anche stanchi e acciaccati
          per nostro bisogno son sempre arrivati.
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            Scritta da: Simone
            in Poesie (Poesie personali)

            Coronavitas

            E giunse il nuovo anno,
            nulla di particolare se non fosse
            per il febbraio bisestile.
            Da lontano però le prime voci iniziarono a circolare,
            in Cina c'è una nuova malattia spiegavano al telegiornale.
            Nessuno si preoccupava.
            Tanto la Cina è lontana si pensava...

            i primi morti destarono scalpore, sorpresa e anche un po' d'orrore.
            Presi però dal ritmo frenetico della vita nessuno si preoccupava.
            Tanto la Cina è lontana si pensava...

            quando l'esercito impose la quarantena circondando tutte le mura,
            tutti pensammo ma li c'è la di dittatura.
            Il virus però si diffondeva,
            fuori dai confini del paese si palesava.
            Ma nessuno ancora si preoccupava.
            Tanto la Cina è lontana si pensava...

            il suo nome iniziammo ad usare,
            coronovirus o covid-19 lo si poteva chiamare.
            Anche in altri paesi iniziarono ad ammalarsi
            allora qualcuno iniziò a preoccuparsi.
            Tanto in Italia non ci sono contagi si pensava...

            quando Codogno si manifestò all'attenzione del mondo,
            tutti fummo scossi nel profondo.
            È poco più di un'influenza ci rassicuravano,
            nel frattempo però le persone si ammalavano.
            Tanto colpisce solo gli anziani qualcuno pensava...

            all'improvviso tutto divenne strano,
            niente più contatti.
            Noni si poteva neanche più stringere la mano.
            Tutti chiusi in casa ad aspettare, talmente esasperati da sentire il virus fuori dalla porta camminare,
            con indosso tacchi a spillo a zampettare.
            Tanto la zona rossa è lontana si diceva per sperare...

            però qualcuno non credeva,
            di rinunciare ad un uscita con gli amici non poteva.
            Si continuava a far festa e passeggiare,
            più del virus era la noia a spaventare.
            Tanto a noi giovani non fa nulla continuavano a gridare...

            quando però tutti riuscimmo a prendere coscienza
            che la vita di tutti ha la stessa valenza,
            tutto mutò nella sostanza.
            L'altruismo che ci distingue fece da collante,
            chi poteva aiutava indistintamente.
            Dai balconi si facevan concerti,
            cantavano tutti dai più bravi a quelli meno esperti.
            Tanto l'Italia si rialza iniziammo a cantare...

            tutti nel mondo,
            dopo l'iniziale sconcerto,
            cominciarono guardarci con più rispetto.
            Pronti a reagire all'emergenza più grave,
            davamo lezioni su come ci si doveva comportare.
            Tanto l'Italia non indietreggia iniziammo a sperare...

            e quando torneranno,
            perché lo faranno,
            a visitare il nostro splendido paese
            con più ammirazione
            guarderanno la nostra popolazione.
            Tanto l'Italia è la nostra nazione,
            e fieri racconteremo di questa generazione.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)

              Chiusi in casa

              Siamo chiusi nella prigione di casa:
              con pochi passi fuori se hai un cane
              una scappatina per comprare il cibo
              e molte ore per pensare e pregare.

              Un silenzio ascetico da vero certosino
              aiuta lo spirito e il corpo a volare in alto
              sentire il soffio e voce dello spirito divino
              innalzarci in altre sfere dell'essere umano.

              Ogni tanto una passeggiata silenziosa
              lungo i viali del giardino coltivato dentro
              ci serve a dar senso agli anni che passano
              correndo dietro fantasmi e giorni amari.

              Diamo a questo periodo del coronavirus
              il senso più sublime del cuore che ama,
              ascoltando voci nuove mai captate prima
              indaffarati e prigionieri come eravamo.
              Composta venerdì 17 aprile 2020
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