Scritta da: Giuditta C.
in Poesie (Poesie personali)
L'incontro
Erti percorsi di frantumate stelle
Binari vicini aspettano scambio
Attimo in cui emozioni d'amore
eclisseranno la luna.
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Erti percorsi di frantumate stelle
Binari vicini aspettano scambio
Attimo in cui emozioni d'amore
eclisseranno la luna.
Io sono la luna,
mascherata di sole,
di giorni e di splendore,
sono invaghita,
abbigliata per tutti,
di sorrisi e parole,
a tutti dedita,
a tutti gradita,
ma nella notte,
risplendo per me,
nella solitudine
dell'anima mia obiettiva.
Non può la maschera
che indossi nascondere
una presunta verità* *superiorità religiosa
che porta la tua comunità* *Isis
a decretar cruda morte. * *decapitazione
Un atto che Allah mai
potrà accettar nell'aldilà.
Neanche sai ascoltar
la voce delle madri
che urla nel deserto
dell'ignobiltà, che
le tue gesta
son ora a consacrar.
Come puoi tanto odiare!
Con la pace
la rivoluzione si deve fare!
È ora essenziale
per un uomo
che s'è perso
nel buio pesto dell'Universo.
Il potere della parola,
se sagacia sposa,
può cambiare
il corso delle cose.
E di ragioni, magari,
ne hai pure tu se davvero
il Pianeta è per tutti
l'unica meta. Ma, ti prego,
della violenza, impara
a fare senza.
Tessi la trama con sapienza
e coltiva nell'animo la munificenza.
L'immagine primordiale
di una stella d'argento
si è tuffata frantumata
nell'abisso del mio sonno
e ha fatto cerchi d'acqua
con le punte,
unghie di donna
strappate al firmamento
di un corpo straziato d'amore.
Tremo alla vista impietosa del suo sorriso.
Ferita che lacera e mi abbraccia l'anima.
Le parole fluttuano, amiche di sempre,
consolazione inattesa di passi logori,
delle tenebre di pensieri annodati,
del mare di intenti disattesi,
dell'inquieto agitarsi di un ego irrisolto.
Ho visto un uomo piangere nel letto del fiume.
Ho visto un padre implodere le lacrime del dramma
atroce della sua bambina, che lo guarda e lo ama,
di un amore infinito, privo di sensi, immortale.
Onde calde mi strappano i bulbi
sabbie morbide di mari tranquilli
bagnate all'amido di spighe scure.
Il vento che rubo a quella risata
mi scalda ed illumina in suon di luce.
L'ombra statuaria, la voce sottile
rimembrano orditi di Graca bianca.
Lungi, il gusto di chi osserva la noce
cui fini falangi fan da custodia
porta la quiete allo stato di moto.
Farfalle leggere, odori di viole
baciano i gomiti alla Fortuna.
I gesti compunti son tue chimere,
o filatrice della Moira bruna.
Vorrei si fermasse un po' tutto,
si fermasse ogni cosa,
della mia vita,
questa folle corsa,
affannosa, di tutto quanto,
dell'esistenza,
del vivere quotidiano;
vorrei si fermasse un po' tutto,
per poter stare con te,
in pace,
per prendere fiato,
per riavere tutto quanto,
ho perduto per strada,
gli amici,
le facce care,
i ricordi;
vorrei si fermasse tutto.
Imbocco strade senza uscita,
scivolo in pozzi senza fondo,
Percorro sentieri paralleli.
So dove andrà il fiume,
non dove andrò io.
Non so esattamente dove sono
e nemmeno cosa sono stato.
So solo che non posso fermarmi,
né ora né mai.
Vieni con me,
ti regalo un paio d'ali.
Prendimi per mano
così voleremo in cielo,
la dove le nuvole
vanno a nascondersi quando c'è il sole.
Ti farò vedere dove gli arcobaleni
giocano a nascondino con le nuvole e il sole.
Stringimi la mano
e con le ali della fantasia,
voleremo sfiorando le onde del mare,
sentendone gli spruzzi sul viso.
Voleremo sempre più lontano,
anche oltre gli orizzonti.
Dove si mostreranno a noi luoghi incantati
e più leggeri di una piuma
voleremo liberi come l'aria.
Prendimi per mano e non parlare,
le parole non servono,
lasciamo parlare i nostri cuori.
Che bella sei tu, notte,
che le stelle, in te, fai brillare,
al pari degli occhi dell'amore!
Notte, che dalla luna,
tua prediletta figlia,
ti fai illuminare.
Notte, che tutto rendi uguale,
come i mari nei quali navigare.
Notte, io mi perdo in te,
nell'ammirare il tuo cielo,
intriso di tutto il tuo mistero.