Poesie personali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie personali)

Dov'è Dio

Dov'è Dio,
nei dolori
silenziosi del mondo?
Dov'è Dio
quando le lacrime
abbracciano
un urlo disperato,
dov'è Lui quando
si sorride
per non piangere.
Dov'è Dio?
Dimmi dov'è
quando la notte
è troppo lunga
e troppo buia,
dov'è Dio,
quando l'aria non riempie
lo stomaco affamato
dov'è Dio quando una madre
piange urlando
il nome del figlio che
mai più risponderà?
Dimmi dov'è?
Se tu lo sai dimmi dov'è,
io lo cerco ma non lo trovo,
e tu dimmi dov'è
Dio quando l'alba tarda
ad arrivare?
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    in Poesie (Poesie personali)
    Ignari navigavamo disinteressati
    ai poli opposti della terra!
    Impensabile che nell'interminabile
    tracciato
    fatto di passi inversi e mete opposte,
    qualcuno disegnò sulla mappa del nostro
    destino un incrocio
    dove i nostri occhi
    e le nostre anime
    si sarebbero sfiorate
    per un attimo,
    e di quell'attimo
    l'amore lo avrebbe trasformato in eterno!
    Ignari noi i nostri corpi
    ma in un posto non terreno
    le nostre anime si erano date
    appuntamento!
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      Scritta da: Mauro Albani
      in Poesie (Poesie personali)

      Abbandonarsi

      Abbandonarsi a una riflessione
      è come un volo tra le cime degli alberi
      sfiorando le foglie che come pensieri si addensano e si spargono
      con la cadenza di un sospiro
      Un volo che nasce e muore in un solo istante con colori tenui,
      soffusi per non disturbare il nostro cuore sempre acceso alla speranza
      In tutta questa luce non pensi a quello che di effimero lasci ma ti lasci cullare nell'Amore e in quel cuore che tutto raccoglie anche le nostre meschinità.
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        Scritta da: Fragolosa67
        in Poesie (Poesie personali)

        Il vento

        L'alitar del vento fra frasche e fronde sinuoso aleggia e mi par che esso nasconda un ombra d'anima dolcemente accarezzata.
        Racchiuse ha le zampe e aspetta una madre.
        Vellutato è il pelo e dolci i suoi occhi.
        Il vento con destrezza di movenza lo adombra e lo protegge da curiosi.
        Sicuramente è cervo mi dico allungando il collo poi desisto e il fruscio lento e rumoroso ascolto...
        È il vento questa dolce brezza che mi scompiglia i lunghi capelli e li sventola come fossero bandiera.
        Chiudo gli occhi per immaginarmi altrove dove ho udito questo suono.
        Esso Mi ricorda il fragore dell'onde e l'animo mio in tumulto.
        Sbattono i cavallucci sugli scogli mentre il fogliame continua il suo agitar.
        Ovunque vado l'ascolto.
        Mi sento in pace se apro gli occhi e a lungo osservo l'immobilità dell'acqua o la fissità dei monti.
        È solo il mio cuore che si muove. Null'altro.
        È pace allor e quiete d'animo.
        Serenità ricevuta nello spirito che diventa vento di natura e non più soffre e si ferma come tutto il creato.
        Che importa donde andiamo? Sempre in noi restiamo. Non possiamo allontanarci dal nostro io ma ascoltarlo raccontar di essere parte di questo cosmo piccolo mondo che racchiude l'emozione di essere vita.
        È questo che vedo, odo e sento! Io porto in seno l'agitar di fronde che a ritmo si flemmano o il fragor di frasche che turbinose muovono pensieri.
        Sono il semplice alitar di un dolce venticello o il silenzio che incombe in un orizzonte muto e incantevole.
        Anche su di me cade il giorno e volgo al tramonto senza che alcun scorga il mio conscio.
        Chi sono mi vien da chiedermi al volgersi del tempo e non mi rispondo. Allargo le mie braccia e colpita dal vento nella mia immobilità sono anche io acqua, monte e alberi irraggiata dal sole.
        Figlia di natura ascolto la mia pace.
        Composta domenica 7 settembre 2014
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