Poesie personali


Scritta da: Rosita Matera
in Poesie (Poesie personali)

L'uomo che sei

C'erano semi da seminare. "Ci penserà il vento" pensò il contadino.
Ma il vento, quel giorno, non giunse puntuale
e i semi caddero nell'indifferenza.

C'erano braccia da afferrare nella stazione dei dimenticati.
"Ci penserà il prossimo che passa per caso" pensò il viandante.
Ma il prossimo, quel giorno, non giunse puntuale
e le braccia caddero nella miseria.

C'era un cuore di donna da riempire, di gioia, d'amore, di vita vera.
"Ci penserà un altro, non io" pensò il vigliacco.
Ma l'altro uomo, quel giorno, non giunse puntuale
e la donna cadde in una lacrima immensa.

C'erano un bambino da educare,
da forgiare bene come vaso d'argilla.
"Ci penserà il maestro che incontra" pensò l'egoista che aveva da fare.
Ma il maestro non giunse puntuale e il bambino divenne un uomo brutale.

Ma un giorno, un uomo vide i semi da seminare.
"Ci penserò io" disse a se stesso
alzando subito la manica al cuore.

E quel giorno giunse puntuale
e i semi crebbero all'infinito.
Poi quell'uomo, soddisfatto di questo,
afferrò le braccia dei dimenticati.
"Ci penserò io che passo per caso" pensò aprendo la propria mano.

E quel giorno giunse puntuale,
e quelle braccia crebbero e costruirono il mondo.
Poi quell'uomo incontrò la donna
caduta sola nella sua lacrima.
"Ci penserò io che amo senza chiedere nulla".
E quel giorno giunse puntuale,
e la donna fiorì nel suo sogno d'amore.
Quell'uomo incontrò il bambino
da forgiare come vaso d'argilla.
"Ci penserò io", affermò sorridendo,
e il bambino diventò un uomo vero.

Quell'uomo ora non è lontano
ed è a un passo tra il cielo e il cuore,
si muove in silenzio senza farsi notare,
è in ognuno di noi quando decide di amare.
Composta lunedì 23 marzo 2015
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    Scritta da: Joseph Zicchinella
    in Poesie (Poesie personali)

    Notte d'estate

    Ci sono le lucciole in questa notte d'estate,
    mi volto a guardarle qua e là,
    tra le immagini opache dei miei pensieri,
    e quelle chiare di quella notte.
    Mi fermo all'improvviso,
    per rispettare quel silenzio,
    ora non c'è più il rumore dei miei passi,
    ma solo il nitore intermittente delle lucciole.
    Cosa sono io?
    Solo un pezzo di carne che sta fermo e respira?
    Cosa sono le lucciole?
    Solo dei piccoli esserini che s'accendono e si spengono inutilmente?
    Cammino.
    Composta nel agosto 2005
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      Scritta da: Joseph Zicchinella
      in Poesie (Poesie personali)

      I sogni

      Un flusso lieve e leggero attraversa la mia mente
      sono pensieri vari che s'intrecciano come serpenti.
      Strisciano via oltrepassando i sogni.
      S'incrociano e si azzannano tra di loro.
      Qualcuno ha il sopravvento su l'altro. Lo uccide!
      I pensieri più deboli moriranno tutti,
      perché sono quelli che non hanno il coraggio di reagire e lottare.
      I sogni sono per i forti, per chi poi ne sa tenere il peso.
      Composta nel 2001
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        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie personali)

        E, ci sono

        E, ci sono
        momenti che non passano
        mai,
        persi in questi pensieri
        senza senso,
        e ti chiedi se mai
        potrai riamare,
        se davvero ogni
        ferita nel
        tempo, quel tempo che lenisce
        ogni dolore, lenirà il tuo
        dolore,
        e ti chiedi
        quando. e se potrai amare
        ancora con quella intensità
        la stessa che
        hai "sentito" con lui,
        e...
        accresce quella paura,
        paura che sia
        l'ultima volta!
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          Scritta da: Renzo Mazzetti
          in Poesie (Poesie personali)

          Cannibalismo moderno

          Dal campo rosso non più il libro aperto
          il sole nascente con la falce e il martello
          il garofano politico misero fiore divenne
          l'aspirazione sotto la quercia scomparve.
          Poi la bandiera dell'autodistruzione
          niente materia grigia e rosso cuore
          ma verde barlume di misera mazzetta
          e bianco color neutro di tanta ignoranza.
          Giustizia non più rimava con uguaglianza
          lavoratori ultimi e giovani senza speranza
          dignità perduta abbandonava valida presenza
          traspariva moderno falso la nascosta vergogna.
          Non più libertà senza l'uguaglianza
          non più democrazia senza la partecipazione
          il grande servo di turno appariva osannato
          forte nel momento alla bisogna sacrificato.
          Avanti in Italia un altro signore al governo
          comparsa tutto facente furbo mangia popolo
          la voce della propria coscienza divora, ignaro?
          Cibo dei primi più forti, cannibali scomparsi?
          Composta venerdì 20 marzo 2015
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            in Poesie (Poesie personali)

            Remigando

            Remigando
            tra l'onde azzurre e sole
            mi conducesti all'isola
            dove potrò incontrarti,
            ma non voglio rischiare
            che tu possa cambiare
            i tuoi momenti,
            perciò ho deciso
            che gestirò da solo
            le dolcezze
            per non turbare
            l'orientamento,
            così verrò a trovarti
            coi passi leggeri
            senza lasciarmi scorgere
            ti sfiorerò i capelli,
            forse qualcosa in più
            se condividi il sogno
            potrò posarmi accanto
            al tuo silenzio
            e carezzare
            i tuoi riflessi nudi.
            Composta lunedì 23 marzo 2015
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              Scritta da: Giacomo Papasidero
              in Poesie (Poesie personali)

              Cosa vuol dire amare

              Le tue parole potranno ingannare i miei sensi,
              ed io immaginare cose che non son tali,
              incapace allora ci riconoscere l'Amore.

              I tuoi comportamenti potranno ingannare i miei occhi,
              lasciandomi credere in cose che non son vere,
              pensando di riconoscere l'amore dove non è.

              L'amore è educato e cortese e non fa schiamazzi,
              non urla la sua presenza e non grida il suo arrivo,
              non deve dimostrare di esser se stesso, da questo
              potrai riconoscere l'amore.

              Lo vedrai perché non chiederà dimostrazioni,
              lo capirai perché non pretenderà nulla e non porrà limiti,
              si donerà senza posa e senza fine, senza tregua e senza inganni.
              Sarà limpido e trasparente, senza celare nulla,
              lo riconoscerai perché non ci sarà violenza,
              possesso, gelosia o costrizione.

              Per riconoscere l'amore osserva tutt'attorno,
              se nulla ti impedisce di andare in ogni direzione,
              se nulla ti nega una scelta o una decisione,
              se nulla vuole da te ma tutto dà,
              allora è Amore.
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                Scritta da: Forloc
                in Poesie (Poesie personali)

                Viandante

                Tra le nuvole sono
                Nuvole in ostaggio
                Un gregge di nuvole
                Tra cieli dispersi
                In angoli di sorrisi
                Toccati da malinconie
                Infrante
                Dove crescono rose
                Camelie piante
                Arbusti robusti
                È li che ritrovo
                I versi persi
                Lasciati
                Da un viandante
                Passato secoli
                Millenni fa
                Per portare
                Una buona novella
                All'umanità.
                Composta domenica 22 marzo 2015
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