Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il salto d'ottobre

Sento quell'odore.
Sono i giorni di novembre,
quelli che non hanno data.
Che non ti fanno spalancare gli occhi
perché il freddo non ti geli lo sguardo.
Sono i giorni di novembre,
quelli che ci zoppichi sopra
perché sono segnati col gesso per terra
da bimbi pittori.
Il novembre del tuo ieri ci saltellavi dentro,
ma era cento anni fa.
Composta domenica 27 settembre 2015
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    in Poesie (Poesie personali)

    Destinatario mancato

    Il vento fa il postino
    ma nessuno mi scrive sulle foglie.
    Ho mucchi di foglie davanti al mio posto a sedere.
    Ho un muro di posta non scritta
    davanti al mio posto a sedere.
    Non vedo niente,
    non vedo oltre,
    ma non importa.
    Aspetto il vento spazzino
    che porti via tutto
    e lasci il vuoto
    per il prossimo vento postino.
    Composta venerdì 25 settembre 2015
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      Scritta da: Giuliana Z.
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      La magia della montagna spaccata

      In una serata magica,
      sotto un cielo stellato,
      dove i nostri tristi pensieri
      abbiamo abbandonato,
      per una sera, da Anguane
      ci siamo immedesimate,
      sorridenti e belle un po' regnanti
      ammalianti, splendide e lucenti
      noi spiriti fatati ladre di pensieri
      realtà degli uomini di ieri.
      Noi che lavavamo i bianchi panni
      in ginocchio con la testa china
      e li stendevamo al chiaro di luna
      con una maestosa danza
      e il nostro canto di speranza.
      Dentro quella montagna
      la magia nell'acqua ancor ristagna
      ognuna di noi con i sui pensieri,
      io sognatrice e voi sognanti,
      con le persone amate
      nel cuore lì presenti.
      Ecco siamo donne di oggi
      con un tuffo nel passato
      in una leggenda che par vera
      noi che, entrando in quelle rocce
      quel canto udiamo ancora.
      Composta venerdì 14 agosto 2015
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        Scritta da: Alessandro Borghesi
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        La decisione

        Il fanciullo e l’ingenuo Amor
        concepì nella scolastica carta
        per la sua Dulcinea
        poetiche lettere, sentimenti adulti.

        Tante epoche sfilarono d’allora,
        il fanciullo in cavaliere fiorì,
        compiaciuto delle erudite gesta
        la ricerca della fantasia continuò.

        Un tormento scosse il suo pensiero,
        il cavaliere meditò l’ epilogo della ricerca
        conscio di buttar via il dono
        che la Natura concesse dentro di sé.

        Il nuovo Don Chisciotte arrivò all’orizzonte,
        si privò di tutto per lottare i fantasmi
        dei rimorsi fino al giorno in cui il trapasso
        falcerà la sua fragile armatura.

        Signora Paura deluderla non vorrei,
        ma la sua missione rimarrà
        una semplice chimera illusione
        il suo potere non avrai!

        Alto fu il sole,
        il bagliore bruciò il tormento,
        con un inchino verso il cielo
        il cavaliere ringraziò.

        Poderoso e fiero
        il cammino proseguì
        richiamando a sé
        i saggi scudieri.

        Un continente inesplorato li aspetta,
        laddove ignari passanti ascolteranno
        le loro storie, spontanei come bimbi
        commosse parol piangeranno.

        Avanti miei prodi.
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          Scritta da: Alessandro Borghesi
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          Lunga attesa

          Cinico il destino,
          rimuove, aggiunge le pedine
          a suo piacimento.

          Quante volte il tavolo
          impregnato di perché
          pace più non trova,

          caso più non faccio,
          alle notti amare di lacrime,
          copiose addormentano giorni felici

          distrutto il robusto corpo
          dal tuo urlo di 100 fender,
          unico assolo dolore unico.

          Impotente
          svuotata e indifesa
          i ladri han fatto festa.

          Puro era il cristallo,
          buio atroce
          infiniti pezzi son smarriti.

          Legato a codeste catene
          immobile son le azioni,
          nulla può fermare la mia rabbia.

          Le sofferenti parole
          spontanee nascevano
          nel solitario silenzio.

          Il faro guida costruirò
          con l'aiuto delle fiamme amiche
          allo scopo d'illuminarti.

          La strada del ritorno,
          dove abbracci e incitamenti
          saranno la tua energia

          io con pazienza... il tuo rientro aspetterò...
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            Scritta da: Alessandro Borghesi
            in Poesie (Poesie personali)

            Sola

            Acqua brulicante
            lunga le scie calde
            riposavi serena...
            fresca e settembrina

            prato rorido
            strapazzato dal tempo
            ospitavi il saccente...
            re dei cretini

            austero il suo ego
            sorvolava sollazzato
            mortificare la soave cortigiana...
            "io sono il re e me la rido!"

            Lei un giglio gentile
            credeva nell'apice profonda passione
            la freccia dell'ingiuria là passò...
            morte negli occhi

            il mistico fervore
            voltar le spalle bramò
            contro il cielo imprecò...
            "maledetto sia l'impostore!"

            Il peso delle colpe
            mordeva l'essere,
            la tristezza sazia del sorriso...
            sola sarà il comandamento

            io solitario vate
            farò nascere con fantasia e sentimento
            i miei toccanti versi...
            la cura dell'anima tua posarsi...

            dolcemente nel gemito seno
            ove possa crescer con affetto
            quel fior di mughetto...
            sensibile come la bontà tua...


            semplice come te.
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