Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Re dell'universo

Dio ci concede un alto favore
alimenta noi con cibo divino,
questo cibo si chiama Gesu Cristo,

corpo e sangue di un re, figlio di Dio
fa rivivere su un altare, il sacrificio della croce
carne che placa Iddio e ci ottiene grazia di salvezza

Agnello sanguinante vivo sull'altare, che produce infinite grazie
alimenta e trasforma, le nostre anime in vita divina
il suo amore è un fuoco divorante e purificatore

astro più scintillante del firmamento, virtù che toglie il respiro
sublime beatitudine, nostra immensità, nostra onnipotenza,
Gesù, Jesus, Messia, Rabbì, Unto del Signore.

il tutto e il solo per l'intera umanità.
Composta domenica 26 novembre 2017
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    Scritta da: Daniela Cesta
    in Poesie (Poesie personali)

    Gesù re dell'universo

    Gesù Cristo, re dell'universo!
    il tuo regno è di verità, di amore, di grazia,
    purifica i nostri cuori e rinnovali,

    la tua vita è nell'Eucarestia,
    espressione reale e viva di te,
    lo sguardo sublime che arriva dal cielo,

    tu sei l'amore fatto carne, arrivato dal profondo vuoto
    necessario per l'umanità, come l'aria per respirare,
    la tua parola ci rivela la dottrina, che occorre

    per raggiungere l'eternità, infondi nei nostri cuori
    i semi della vita divina, fecondali e difendili,
    da tutti gli ostacoli, che possono ritardarne

    la fioritura e la maturità dei suoi frutti,
    il tuo sguardo penetrante, appuntito, aguzzo, affilato,
    acuminato, perforante, puntuto, di un Dio vivente!

    doni a noi fiducia e coraggio per una vera conversione
    conducendo noi sul sentiero della spiritualità
    facendoci partecipi del tuo onnipotente potere.

    Grazie Gesù.
    Composta sabato 25 novembre 2017
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Africa, ti sento nel cuore con i tuoi ritmi di tam-tam
      ogni volta che i battiti rintoccano come le campane
      in quest'uomo pieno dei silenzi delle tue belle savane,
      rivedendo i salti allegri e liberi delle tue dolci gazzelle,
      i voli e i canti degli uccelli che cambiano le loro piume
      come le nostre ragazze in cerca di amore e bellezza.

      Sei un continente unico e tutti quelli che ti conosciamo
      non possiamo dimenticarti in balia delle onde del mare,
      vedendoti vendere nuda in ragazze tradite da negrieri
      che sulle strade dell'indecenza rimpiangono i tuoi cieli.
      Riprendi le redini della tua libertà, scaccia via i fantasmi
      che brulicano nel tuo sangue giovane ricco di umanità.

      Africa, ti porto come madre nei miei occhi e nei sogni,
      sotto il sole e sotto le carezze della pioggia che ristora,
      sotto la bianca luna che cresce e muore in un solo mese,
      leggendo i tuoi messaggi ancestrali che pochi conoscono
      ma risuonano nei tuoi saggi proverbi, nelle tue favole
      maturate con le danze, nei dolori e nei tuoi ricchi silenzi.

      Africa, quando arriverà la tua ora, quando aprirai le porte
      della tua immensa biblioteca piena di saggezza e di pietà,
      quando ci arricchirai della tua sapienza sapendo vivere liberi,
      senza affanni per il domani, senza ricchezze inutili e vuote?
      Noi ti aspettiamo silenziosi sotto un cielo di suoni e di stelle
      per ascoltare la tua lezione magistrale sulla vita di noi mortali.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Oggi il cielo è grigio e la nebbia avvolge il mattino
        in un velo leggerissimo che copre le poche colline
        che intravedo dietro la retina del mio gran balcone
        che ha per ospite un piccolo passerotto che riposa.

        Sento solo le grida di giovani che giocano al pallone,
        la voce stridula e potente del loro vecchio allenatore,
        ogni tanto nell'aria squilla un acuto fischio dell'arbitro
        e il mio cane abbaia allontanando la nebbia che cade.

        È la prima domenica di settembre, senza sole né vento:
        molta gente ancora dorme sognando di essere al mare,
        altri di scalare lenti la montagna in cerca di funghi e fiori.
        Per molti le vacanze sono terminate: si ritorna a lavorare.

        Anche questo cielo grigio è un regalo che ci rende felici:
        la luce penetra soave negli occhi stanchi di tanto sole,
        il corpo riposa dopo tanti giorni di mare, di creme e sale.
        Iniziamo un nuovo bel ciclo sotto un cielo bianco e grigio.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Un passeggio di poche ore sotto gli ultimi raggi di sole
          mi trasporta con i pensieri sui limiti del nostro tramonto
          dove il cielo e la terra si baciano con estrema delicatezza
          per aprire lentamente i nostri occhi a contemplare le stelle.

          I passi lenti baciano la terra battuta del sentiero campestre
          mentre io, appoggiato a una canna che batte lento la terra,
          sento cantare gli uccelli e guardo i vermi che sono a terra.
          Aria e terra le vedo, acqua e fuoco sono nel mio pensiero.

          Nelle lente ore di un giorno che muore, il cuore batte poco,
          sarà perché l'uomo è stanco o perché deve solo meditare?
          Nel buio della notte i nostri occhi sono aperti su altri misteri
          che devono chiarirsi alla luce del nuovo giorno senza pena.

          La nostra vita è un lungo o corto cammino in questo mondo
          l'essenziale è saperlo riempire di amore e di tanta tenerezza.
          Dobbiamo saper comprendere il breve messaggio del giorno
          per sognare tutte le notti in attesa del nostro ultimo tramonto.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Ammiro con dolcezza con occhi di vecchio
            questo miracolo che ogni giorno si ripete
            su questa terra piena di burrasche e vento
            che attende in silenzio e umano stupore
            le ultime ore di ogni mia notte che muore.

            Piangono di allegria le prime ore dell'alba
            di questo giorno senza voce né pianto.
            Sarà perché l'eterna coppia giorno e notte
            si separa quando la nascosta luce scoppia
            facendo nascere l'aurora, la figlia del sole.

            Osservo muto questa fanciulla che avanza
            su raggi di sole che squarciano le nuvole,
            vestita di colori che solo vivono un attimo
            sull'unica tavolozza che Dio ha predisposto
            dove i pittori copiano i loro sogni a colori.

            Aurora e tramonto, come giorno e notte
            sono coppie divine che solo Dio dipinge.
            Sbocciano da un cuore sempre allegro
            pieno d'amore di tre persone in una sola
            che ha fatto noi, l'universo e le altre cose.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Il mio cane zoppica in questo mattino di luce
              mentre le rondini fanno colazione rasoterra
              mangiando animaletti che solo loro vedono.

              Il prato verde del giardino è pieno di rugiada
              le cui goccioline brillano come perle al vento:
              il giorno avanza con i suoi colori e io osservo.

              Due bambini giocano chiusi nella verde tenda
              mentre la mamma ricama a colori il loro futuro
              immaginandoli grandi quando lei sarà la nonna.

              Lei non parla né canta, è assorta nei suoi pensieri.
              Non so se sta rileggendo i suoi ricordi della notte
              o immagina come ricamare il futuro dei suoi figli.

              Il vento muove soavemente le foglie delle piante
              che pendono dai muri bianchi dei nostri giardini
              mentre i capelli grigioneri della mamma assorta
              trattengono nel silenzio del mattino i suoi pensieri.
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                Scritta da: Pietro Colucciello
                in Poesie (Poesie personali)

                Nuvole bianche

                Schermo di forme celestiali,
                pascolo di candide creature
                che si muovono inquiete.
                Cavalli dalle aeree criniere che
                rampanti aggrediscono l'azzurro,
                talvolta minacciosi,
                talora portatori ribelli
                di sogni passeggeri.
                Tutto pare svanire
                sull'onda del vento,
                poi tutto torna a ricomporsi,
                nel loro divenire
                di nuvole bianche.
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